Undici finali per riconquistare il diritto di giocare in Europa

Il Torino nel precedente filotto ha conquistato in dodici partite ventiquattro punti adesso dovrebbe farne venticinque e in undici gare. Sessantuno punti potrebbero essere sufficienti per arrivare al sesto posto.
22.03.2015 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Undici finali per riconquistare il diritto di giocare in Europa
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Parma, Atalanta, Roma, Sassuolo, Juventus, Palermo, Empoli, Genoa, Chievo, Milan e Cesena: queste sono le avversarie del Torino che lo separano dalla possibilità di disputare l’Europa League del prossimo anno. Classifica alla mano i granata devono mantenere un ruolino di marcia di alto livello, però tutto sommato il calendario aiuta o comunque non è così ostico. Sei avversarie sono meno forti, tre sono alla portata e due sono forti, massì diciamo pure molto forti, anche se la Roma sta attraversando un momentaccio che si sta prolungando nel tempo e quindi forse non è poi così insormontabile, però ha un organico che è superiore a quello del Torino. L’avventura in Europa League fino agli ottavi ha dato un linea guida ben precisa ai granata che hanno saputo onorare gli impegni e sono usciti a testa alta dalla competizione.    

 

Dirigenti, allenatori e giocatori non vogliono sentir parlare di tabelle, poi però le fanno anche loro, quindi quanti punti dovrebbe conquistare il Torino per cercare di arrivare al sesto posto? Vincere con tutte le squadre meno forti, riuscire a farlo anche con qualcuna alla portata e magari non perdere, quindi pareggiare, con quelle più forti. Basterebbero? Non è dato saperlo, dipenderà anche da cosa faranno Fiorentina, Sampdoria, Genoa e Inter e Milan che ieri sera ha vinto con il Cagliari, ma indubbiamente venticinque punti sono un gran bel bottino. Nello specifico sarebbero: diciotto punti con chi in classifica sta dietro a una certa distanza, almeno cinque con chi su per giù si trova in posizioni vicine e due con chi guida la graduatoria. E’ un bel filotto, non c’è dubbio ma nel precedente filotto positivo il Torino è già riuscito a farne ventiquattro, anche se per onor del vero con una partita in più, dodici e non undici. Ed è vero anche che nel girone d’andata contro le stesse squadre di punti ne aveva conquistati quattordici, undici in meno di quelli ipotizzati per questo finale di campionato. Il Torino dovrà fare molto meglio rispetto all’andata perché in questo momento Fiorentina e Sampdoria sono appaiate a quota quarantacinque e occupano il quinto e il sesto posto e quindi c’è un divario di nove punti da colmare, che comporta inevitabilmente sacrifici maggiori.

 

Sarebbe sicuramente un’impresa e qualcuno potrebbe dire che è veramente tanta roba, troppo, ma se il Torino sarà quello visto a Bilbao e nella gara di ritorno con lo Zenit ha la possibilità di mantenere una tale marcia che potrebbe portarlo al trionfo, ovvio che se si ripetessero partite come quelle dell’andata con Atalanta, Sassuolo, Empoli e Chievo, gli esempi più clamorosi e senza nulla togliere a queste squadre, il sesto posto sarebbe un traguardo difficilmente raggiungibile e anche, per essere onesti fino in fondo, forse immeritato. Il Torino deve crederci e provarci senza se e senza ma, ha compiuto tanti sforzi: ora è giunto il momento di non vanificarli e dimostrare a se stesso che il percorso di crescita è consolidato e il gruppo ha la forza e la mentalità per riprendersi subito l’Europa. Pronti via e già questa sera devono arrivare i primi tre punti con il Parma, trentasei punti attuali più altri venticinque fanno sessantuno e potrebbero bastare per arrivare al sesto posto.