Un pari senza gol fra Milan e Torino che potevano fare di più

Belotti a mezzo servizio. Suso, Bonaventura e Ljajic poco incisivi. Niang qualche miglioramento, ma non basta. Kalinic impreciso. Molto bene Sirigu e per Donnarumma una doppia parata decisiva.
26.11.2017 19:42 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Un pari senza gol fra Milan e Torino che potevano fare di più
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Volevano vincere per migliorare la loro classifica Milan e Torino e hanno finito per non andare oltre lo zero a zero perché sono prevalsi i problemi che stanno condizionando queste due squadre: difficoltà a segnare, troppi errori nei passaggi e giocatori che rendono meno delle legittime aspettative. I rossoneri comunque sono riusciti a mantenere il settimo posto mentre i granata sono scivolati al decimo dall’ottavo, in attesa di sapere che cosa accadrà tra Lazio e Fiorentina perché in caso di vittoria della Viola Belotti & company sarebbero undicesimi. Mihajlovic ha giocato la carta Niang fin dal primo minuto rinunciando a Falque, l’attaccante più prolifico dall’inizio della stagione, Burdisso ancora a far coppia con N’Koulou in difesa e Obi con Rincon e Baselli a centrocampo. Montella ha schierato per la prima volta Kalinic e André Silva con Suso al posto di Borini alle prese con un problema alla caviglia e Rodiguez sulla sinistra, mentre Montolivo era in cabina di regia. Queste mosse dei due allenatori, però, non sono servite per conquistare i tre punti.

Esaminando la partita si deve dire che il Milan ha creato più occasioni da gol del Torino e che i due portieri sono stati decisivi nel mantenere inviolate le rispettive porte. La squadra di Montella ha tirato in porta quattordici volte verso Sirigu delle quali nove nello specchio creando nel complesso undici occasioni da gol, mentre quella di Mihajlovic di tiri verso Donnarumma ne ha fatti sei dei quali due nello specchio per un totale di quattro occasioni per segnare, ma non si può non considerare che alla fine del primo tempo il Torino aveva fatto registrare il record negativo in questo campionato di tiri: solo due e nessuno nello specchio.
Nel primo tempo il Torino ha pensato più a difendersi che ad essere propositivo in fase offensiva, mentre il Milan, pur iniziando abbastanza bene, si è scontrato contro il muro eretto dai granata calando troppo presto. Suso agiva largo, Kalinic e André Silva impegnavano N’Koulou e Burdisso e Rodriguez, agendo anche lui largo, costringeva De Silvestri a spingere di meno in fase offensiva. Belotti e Ljajic nel primo quarto d’ora praticamente non hanno quasi mai toccato palla. Kissié e Niang non riuscivano a mettersi in luce. La prima occasione è di Suso che dalla destra accentra e serve Kalinic che tira mandando la palla sul palo, ma era in fuorigioco rilavato dall’arbitro e dai sui assistenti (5’). Lo spagnolo poi su punizione costringe Sirigu a volare per impedire che la palla entri in porta (9’). Il Torino con Belotti riesce a tenere viva la palla in area, ma Obi la colpisce con la mano prima che Burdisso la calci in rete ed inevitabilmente l’arbitro Irrati fischia il fallo in attacco (19’). Zapata dalla destra crossa e André Silva incontrastato in spaccata arriva sul pallone e può calciare con il destro, ma seppur da pochi metri dalla linea di porta la manda fuori (23’). La prima frazione di gara è stata molto spezzettata da tanti contrasti, quasi sempre persi dai possessori di palla, ma poi il recupero in ben poche occasioni di è tramutato in giocate utili.

Nella ripresa il leitmotiv della partita non è sostanzialmente cambiato, anche se qualche cosa in più si è visto da parte di entrambe le squadre. Il Milan ha continuato a creare più occasioni, ma anche il Torino si è reso più pericoloso sfiorando il gol della vittoria impedito con una doppia parata strepitosa parata da Donnarumma, che ha fatto vedere tutto il suo valore. La prima giocata degna di nota è di Bonucci che s’invola e scambia con Suso, ma al momento decisivo il difensore preferisce tirare piuttosto che crossare e la palla finisce sull’esterno della rete (52’). Bonucci poi sfodera un cross per Kalinic che di testa impegna Sirugu, il portiere granata non si fa sorprendere neppure sul successivo tap-in sempre del croato (67’). Tocca anche a Suso testare la reattività dell’estremo difensore granata con un tiro dalla distanza che l’ex del Paris Saint Germain blocca a terra (68’). Mihajlovic prova a dare più peso all’attacco con Falque che sostituisce Ljajic, ma il serbo non la prende molto bene (69’). La contromossa di Monetella è togliere Bonaventura che lascia il campo per Calhanoglu e anche lui non apprezza il cambio (71’), ma Jack non ha sfoderato una prestazione all’altezza delle sue qualità. Poi una doppia sostituzione: Boyé rileva Niang e Cutrone prende il posto di Kalinic uscito fra i fischi del pubblico e gli applausi dei compagni (77’). Baselli serve Falque che tira da una discreta distanza mandando la sfera non molto oltre il palo alla sinistra del portiere rossonero (83’). Tocca Belotti far vedere che può tornare ai suoi livelli, su cross di Ansaldi colpisce di testa, ma Donnarumma gli impedisce di gioire per il gol e un attimo dopo il portierone del Milan sventa anche il tap-in di Falque (86’). Mihajlovic manda in campo anche Acquah per Baselli (87’). Calhanoglu indirizza la palla sotto la traversa, ma ancora una volta Sirigu evita il peggio spendendo sul fondo (92’). L’ultima occasione per sbloccare il risultato è del Milan: Montolivo tira da fuori area con Bonucci che tocca di tacco per Cutrone, ma il giovane rossonero è in fuorigioco e quindi il suo gol è annullato (93’). Lo zero a zero finale quindi è giusto e dice che queste due squadre devono migliorare molto se vogliono non andare incontro a una stagione deludente.

Montella nel dopo partita ha detto che il Milan è in crescita e che alla squadra manca solo l’ultimo step, però, anche che gli attaccanti non sono sereni, ma che basta non perdere la convinzione e lavorare per risolvere il problema del gol che al Meazza in campionato manca dal venticinque ottobre. Se riuscirà ad avere tutti gli uomini a disposizione e se i suoi giocatori non renderanno meno delle aspettative forse il Milan potrà centrare l’Europa League, ma per la Champions, che era l’obiettivo stagionale, sembra che si debba attendere la prossima stagione per provare a conquistare un posto utile visto come stanno andando le squadre che stanno in vetta alla classifica e gli undici punti che separano il Milan dal quarto posto, l’ultimo utile per la massima competizione europea.
Mihajlovic è contento del punto conquistato con il Milan, ma anche lui sa che mancano i gol di Belotti e Ljajic, a secco dal venti ottobre. E’ evidente che se si sbloccheranno la situazione cambierà e se anche Niang inizierà ad essere decisivo, ma come si risolverà il problema dell’utilizzo degli attaccanti? Ljajic da quando è tornato a giocare da esterno si sta spegnendo progressivamente patendo il fatto di non essere più nel cuore del gioco, come accadeva con il 4-2-3-1. Belotti se continuerà a non trovare la condizione migliore dopo l’infortunio è praticamente ininfluente seppur sia generoso soprattutto in fase difensiva, ma il colpo di testa nel filane fa ben sperare che possa tornare ai suoi livelli. Niang corre di più e inizia a entrare nel sistema di gioco, però, non fa ancora la differenza. Falque oggi è stato sacrificato per fare posto a Niang, anche se è il miglior cannoniere granata. Boyè e Berenguer quando sono utilizzati non danno un grande apporto. Una soluzione va trovata il prima possibile e non deve penalizzare nessuno, ma sfruttare il meglio che ogni attaccante può offrire senza squilibrare la squadra. Il Torino è in altalena fra l’ottavo posto, non sufficiente per l’Europa League, e il decimo, quindi, buon lavoro e buona fortuna a Mihajlovic e al suo staff.