Un pareggio con luci e ombre per Torino e Sampdoria

Al gol di Torreira ha risposto Acquah, che nella ripresa per doppia ammonizione è stato espulso. Allontanato Mazzarri nel finale. Problemi fisici per Obi e Rincon. Samp poco brillante.
03.02.2018 22:46 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Un pareggio con luci e ombre per Torino e Sampdoria
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Giampaolo e Mazzarri hanno schierato specularmente le loro squadre, 4-3-1-2, ma la novità in casa granata è stata l’utilizzo di Baselli dietro alle punte Falque e Niang e un centrocampo più muscolare formato da Acquah, Rincon e Obi. La Sampdoria, invece, non ha cambiato molto solo Murru, che è stato preferito a Strinic. Dopo un equilibrio iniziale, per i primi dieci minuti nessun tiro verso le porte, sono stati i padroni di casa a esprimersi meglio e, infatti, sono passati in vantaggio con Torreira. Il Torino, dopo un po’ di sbandamento, non si è però fatto abbattere e dal ventesimo ha ripreso a macinare gioco arrivando al pareggio con Acquah. La Sampdoria, meno brillante del solito, ha accusato il colpo e solo nella ripresa è apparsa più concreta, mentre i granata hanno continuato a giocare cercando di contenere gli avversari e allo stesso tempo provando, non sempre con precisione nel tiro finale, a segnare il gol che avrebbe potuto garantire la vittoria. L’espulsione di Acquah per doppia ammonizione ha complicato i piani del Torino e fatto innervosire molto Mazzarri che non ha sempre condiviso le decisioni arbitrali e alla fine, su segnalazione del quarto uomo, è stato allontanato per reiterate e veementi proteste. Il pareggio è stato tutto sommato giusto, ma se nel calcio valessero le regole della boxe ai punti la vittoria sarebbe stata assegnata al Torino che per buoni tratti della partita ha impedito alla Sampdoria di esprimersi com’è solita fare.

La mossa di Mazzarri di utilizzare Baselli nel ruolo di trequartista con il compito di marcare Torreira per impedirgli d’impostare la manovra offensiva ha permesso di rifornire poco Quagliarella e Zapata e quella di mettere Obi su Bereszynski ha dato più equilibrio al Torino. Uno Iago Falque in grande forma che si allargava per poi tagliare in mezzo ha messo in difficoltà gli avversari che in parecchie occasioni non sono riusciti a contenerlo, in particolare Murru. Fin qui le note positive, ma a centrocampo in fase offensiva Rincon, Obi e Acquah non sempre si sono proposti e questo costringeva i difensori a far girare la palla o a cambiare gioco anche con lanci lunghi. La Sampdoria fino a quando ha giocato con palla a terra ha espresso il meglio. Male i granata nell’occasione del vantaggio blucerchiato. Un fallo sulla tre quarti ha determinato la fatale punizione. Torreira ha sfruttato alla perfezione l’occasione: in barriera si sono piazzati anche Farrari e Barreto che al momento del tiro si sono abbassati permettendo alla palla di passare indisturbata e finire in rete, complice anche l’indecisione di Sirigu che non poteva vedere partire il tiro e ha comunque fatto due mezzi passi verso il palo destro per poi, quando ormai era tardi, buttarsi a sinistra, dal lato del palo di sua competenza, per provare a intercettare la palla senza riuscirci (11’). Anche la Sampdoria in occasione del gol di Acquah non è stata esente da colpe. Burdisso cambiando gioco ha recapitato con un lancio lungo la palla a Falque che ha potuto servire con un retropassaggio Acquah che si era inserito al limite dell’area senza essere contrastato e ha così fatto partire con il destro un tiro di prima intenzione deviato da Ferrari che ha messo fuori gioco Viviano (25’). Nel corso del primo tempo i blucerchiati non hanno confezionato altre occasioni da gol se non quella appunto della rete del momentaneo vantaggio, mentre il Torino avrebbe potuto andare a degno in altre tre circostanze. Cross di Obi deviato da Acquah con la sfera che arriva a Falque che, però, tergiversa un attimo e così quando tira Silvestre devia alto sopra la traversa (9’). Falque crossa alla perfezione per Niang che vicino al primo palo di tacco prova la deviazione, ma Viviano non si fa sorprendere (28’). Nel frattempo Obi a seguito di una botta ricevuta non ce la fa a rimanere in campo e viene sostituito da Ansaldi (37’). Traversone di Ansaldi il portiere blucerchiato esce male, però, riesce comunque a spostare un po’ la palla con la mano e poi sull’attacco di Niang devia in angolo (46’). Il primo tempo termina con l’ammonizione un po’ fiscale di Acquah per una trattenuta ai danni di Quagliarella (49’).

Nella ripresa i tre attaccanti della Sampdoria, Ramirez, Quagliarella e Zapata, hanno continuato a non dialogare molto fra di loro e Linetty e Barreto hanno proseguito nel non proporsi abbastanza, mentre il Torino in fase di non possesso palla faceva densità a centrocampo rendendo difficile agli avversari la costruzione della manovra offensiva. Giampaolo allora ha tolto Zapata, che gli ha chiesto spiegazioni, mandando in campo Kownacki (58’). Rincon con un diagonale al volo dal limite impegna Viviano che si allunga ed evita pericoli (60’). La Sampdoria non è quella di sempre e così Giampaolo ripetutamente ha invitato i suoi a non agire con frenesia e a giocare con calma ragionando i richiami sortiscono effetto e i blucerchiati iniziano ad alzare il baricentro e a imprimere maggiore intensità alla manovra. Ramirez su punizione dalla sinistra prova a innescare Silvestre che viene anticipato da Molinaro e la palla finisce appena sopra al traversa (60’). La Sampdoria è più determinata e ricerca il gol del vantaggio. Mazzarri sostituisce Niang, che non la prende benissimo, con Belotti e il suo omologo risponde con l’avvicendamento fra Ramirez e Caprari (72’). Un intervento in ritardo di Acquah sull’appena entrato Caprari, pestone sul piede, fa scattare la seconda ammonizione per il granata e la conseguente espulsione (73’). Il Torino in dieci passa in fase di non possesso dal 4-1-4-1 al 4-4-1 con Falque che si abbassa a dare una mano ai centrocampisti, Poi anche Rincon è costretto per problema muscolare a lasciare il campo e al suo posto entra Valdifiori (76’). In fase offensiva i granata agiscono con il 4-3-2 puntando sulle giocate di Belotti e Falque. Giampaolo si gioca l’ultima sostituzione inserendo Verre per Barreto (79’). Belotti in contropiede s’invola verso Viviano quasi al limite dell’area viene affiancato da due avversari e Murru lo trattiene lievemente mentre il “Gallo” è sbilanciato (83’). Ancora Belotti ha l’occasione per il gol della vittoria, lanciato da Valdifiori si ritrova a tu per tu con Vivaino, ma calcia la palla molto alta (85’). Una involontaria testata di Quagliarella colpisce al naso, facendolo sanguinare, De Silvestri mentre i due tentano di prendere di testa la palla (87’). Sale la tensione nel finale e Mazzarri con foga fa notare al quarto uomo che l’arbitro Rocchi nella gestione dei cartellini e di varie situazioni è troppo favorevole alla Sampdoria e così viene allontanato (88’). Verre con un gran tiro dai venti metri costringe Sirigu ad allungarsi e a deviare la palla in calcio d’angolo (92’).

In attesa delle altre partite di questo turno il pareggio garantisce alla Sampdoria di difendere il sesto posto e al Torino di rimanere in lotta per l’Europa League. Sia i granata sia i blucerchiati avrebbero potuto essere più incisivi. Il Torino, con un avversario di caratura superiore rispetto a Bologna, Sassuolo e Benevento ha dimostrato di saper stare in partita e giocarsela fino alla fine anche in inferiorità numerica. Mazzarri ha ancora da lavorare per eliminare difetti che finiscono per condizionare il risultato. Ljajic ancora una volta ha visto la partita dalla panchina e a Valdifiori ancora una volta è stato preferito il difensore Ansaldi. Belotti sempre più vicino a poter disputare l’intera partita. Ci sono da valutare le condizioni di Rincon e Obi e da sopperire all’inevitabile squalifica di Acquah e, quindi, con l’Udinese c’è il rischio emergenza a centrocampo e pensare che tutti, tifosi, addetti ai lavori e anche Mazzarri, dal mercato di gennaio si attendevano un rinforzo proprio per il centrocampo che, però, non è arrivato.