Un’altra estate di passione in casa Torino: calciatori ceduti e incognite sull’allestimento della squadra

Chi aveva pensato, o forse sarebbe meglio dire chi si era illuso, che alla luce del bilancio del Torino che finalmente nel 2024 era tornato in attivo, + 10.398.302 €, dopo sei esercizi in negativo e di conseguenza quest’estate magari non ci sarebbero state le solite cessioni di big, ha ricevuto la risposta direttamente dal presidente Cairo che senza mezzi termini ha detto: “Nella prossima sessione di mercato uno o due giocatori andranno venduti”. Letteralmente una doccia gelata per i tifosi, la maggior parte dei quali ormai da anni, ben prima della cessione di Bellanova del 22 agosto 2024 che ha solo acuito le contestazioni e le proteste, non si fa più illusioni. Alcuni si sono rassegnati a questo andazzo mentre altri, e sono proprio tanti come ha dimostrato la Marzia dello scorso 4 maggio con più di 20000 partecipanti, lo subiscono obtorto collo. Inutile quindi aggrapparsi all’idea che se sono state tolte le ipoteche che gravavano sullo stadio Grande Torino Olimpico questo preludesse a un’imminente cessione del club perché il Comune di Torino, proprietario dell’impianto, ha incaricato un advisor, la società Praxi, per stabilire il valore dello stadio, e anche un eventuale canone d’affitto futuro, sulla base dei prezzi di mercato. La Praxi consegnerà la perizia “ci auguriamo tra settembre e ottobre”, ha detto l’assessore allo Sport Mimmo Carretta, per cui a calciomercato finito, chiuderà i battenti lunedì 1° settembre alle ore 20. Questo significa con quasi assoluta certezza che nessuno prima si proporrà eventualmente per acquistare lo stadio. Cosa molto facile da intuire, anche perché sarebbe molto strano che il Comune intavolasse una trattativa prima di sapere quanto può ricavare dalla vendita dell’impianto.
Ricci, Milinkovic-Savic o chissà forse Adams sono fra i giocatori più papabili per una cessione, anche perché sono gli unici che possono portare soldi, oltre i 10 milioni di euro, nelle casse del Torino Fc. Ovvio ci sono anche e Ilic e Sanabria, ma nelle passate sessioni di mercato nessuno dei due ha trovato acquirenti che soddisfacessero il club e in questa stagione non hanno fatto bene per cui è difficile ipotizzare che ci sarà la fila per prenderli.
Sull’allestire poi una squadra che nella prossima stagione possa competere per le coppe europee non c’è da farsi illusioni poiché il club vorrà mantenere pure per il 2025 il bilancio in attivo, anche eventualmente in vista di una ipotetica futura cessione, per cui è verosimile pensare che spenderà meno di quello che incasserà. Oltre tutto non va scordato che il Torino Fc ha debiti per 130 mln su scala pluriennale: 9 verso la U.T. Communications, società di proprietà di Cairo che controlla il Torino; 83 verso altri soggetti; 38,3 verso Banca Ifis. Il finanziamento, quindi il debito, fatto con Banca Ifis il 27 settembre 2024, con lo scopo di rimborsare anticipatamente i precedenti finanziamenti bancari in essere a questa data, dovrà essere rimborsato in 18 mesi con 14 rate, a quota capitale crescente, che partiranno dal 15 giugno 2026 e fino al 15 settembre 2029. Comprare un club gravato da debiti ne fa diminuire il prezzo per cui le casse societarie devono essere in attivo. E in parallelo va capito se Cairo avrà l’intenzione di comprare lui lo stadio, visto che il Torino Fc oggi non ha nessun impianto di proprietà, non lo sono il Filadelfia e il Robaldo, e questo non aiuta nell’aumentare il prezzo che può essere chiesto per la cessione del club.
Ma tornando al mercato estivo e all’allestire una squadra che non finisca al massimo per galleggiare a metà classifica, è curioso che il presidente Cairo abbia detto: “Quello che conta è avere uno scouting di livello che consenta di fare gli acquisti giusti per rimpiazzare bene i giocatori ceduti”. Negli ultimi anni infatti se anche è stato preso qualche calciatore che si è rivelato poi ottimo per una plusvalenza, Bremer e Bellanova tanto per fare un paio di esempi significativi, la squadra non ne ha tratto benefici per accedere alle coppe europee, meglio non tirare fuori che l’arrivare al 7° posto nella stagione 2018-2019 ha permesso di disputare la fase di qualificazione all’Europa League perché se non fosse stato per l’esclusione del Milan il Torino non ci sarebbe andato. E tutti sanno che agli spareggi con il Wolverhampton il Torino è stato eliminato. O già c’era stato l’ammutinamento di N’Koulou, ma il Torino prima della gara d’andata, 22 agosto 2019, e di quella di ritorno, del 29, quanti giocatori aveva preso per rinforzare la rosa? Nessuno, furono solo riscattati Djidji (7/6/2019), Ola Aina (11/6) e Bonifazi (20/6) e furono prolungati i contratti a Rosati (21/6), Segre (13/7) dato poi in prestito (23/8) e Lyanco (26/7). Laxalt arrivò in prestito il 31/8 e Verdi il 2/9, e fu preso Ujkani il 2/9. E poi quella stagione come andò? Mazzarri sostituito, dopo le famose sconfitte in casa con l’Atalanta per 7 a 0 (25/1/2020) e in trasferta con il Lecce (2/2) per 4 a 0, il 4 febbraio da Moreno Longo che riuscì a tenere il Torino in Serie A salvandolo con due giornate d’anticipo sulla fine del campionato.
I tifosi del Toro e anche mister Vanoli si mettano l’anima in pace e non si facciano illusioni perché è più che probabile che sarà un’altra estate di passione con i migliori calciatori ceduti e incognite sull’allestimento della squadra.
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