Trattenere Cerci e Immobile non è solo una questione di contratto
Alessio Cerci e Ciro Immobile fanno gola a molti club, indubbiamente il Torino vorrebbe tenerseli ben stretti e quindi per riuscirci può intraprendere la strada dell’aumento dell’ingaggio, soprattutto per quel che riguarda Cerci che è interamente di proprietà della società granata, discorso decisamente più complesso per Immobile il cui cartellino è a metà con la Juventus. Sicuramente proporre ai due giocatori un allungamento del contratto con relativo sostanzioso aumento dello stipendio metterebbe il Torino nella condizione di fare un passo avanti nel tentativo di trattenere i suoi due giocatori più pregiati, che a suon di gol hanno portato la squadra a disputare, finora, un campionato ben oltre alle aspettative iniziali facendo quindi la fortuna del club e propria. Cerci è fra i candidati a partecipare al Mondiale e Immobile potrebbe essere convocato da Prandelli la prossima settimana per l’amichevole con la Spagna di mercoledì 5 marzo.
Il rinnovo del contratto e l’aumento dell’ingaggio però non bastano per trattenere i due se arrivassero loro offerte da società straniere o italiane di prima fascia. Quando un giocatore passa dall’essere un onesto o anche più che onesto lavoratore del pallone a diventare un punto di forza della squadra è inevitabile che le sue ambizioni aumentino e di conseguenza il giocare in una squadra che punta alla parte centrale della classifica o al più a provare ad accedere all’Europa League non rappresenti il massimo. Il giocatore potrà anche essere più che riconoscente alla società, all’allenatore, ai compagni e ai tifosi che gli hanno permesso di affermarsi, però se ha l’opportunità di approdare in un club che ha come obiettivo primario provare a piazzarsi nei primi cinque posti della classifica e disputare le coppe internazionali inevitabilmente chiede di essere ceduto, chiunque al suo posto farebbe altrettanto.
Il Torino se vuole provare a trattenere Cerci e Immobile non dovrà solo aumentare loro l’ingaggio e prolungare il contratto perché i club di prima fascia sono in grado di fare altrettanto e anche decisamente di più in termini economici, ma soprattutto dovrà creare le condizioni per far sì che la squadra già a partire dal prossimo campionato punti a traguardi più ambiziosi e per farlo dovrà allestire una rosa adeguata. E’ giusto puntare su giocatori giovani e con un alto potenziale di crescita, ma questo risulta insufficiente se allo stesso tempo non si ingaggiano anche calciatori di esperienza e con un tasso tecnico di un certo spessore in tutti i reparti. Per lottare per i posti che vanno dal sesto al terzo e per disputare le coppe internazionali non basta avere in squadra Cerci e Immobile e altri due-tre giocatori di buon livello e personalità, ci vuole una rosa di undici titolari di qualità superiore e delle riserve che siano in grado in qualsiasi partita di subentrare senza creare scompensi e garantire una resa in campo appena poco inferiore a quella di chi sostituiscono. A questo va aggiunto che serve anche uno staff tecnico e medico che sia capace di programmare il lavoro quotidiano per scendere in campo ogni tre giorni, cosa che accade a tutte le squadre che giocano il campionato, la Coppa Italia fino almeno ai quarti e una coppa internazionale senza uscire ai turni preliminari. Solo creando una squadra e uno staff all’altezza, senza nulla togliere a chi c'è per meriti e impegno profuso, il Torino potrà seriamente provare a trattenere Cerci e Immobile e anche Darmian o qualunque altro giocatore che dimostri di essere di qualità superiore.