Tra sette giorni arriva un'Udinese in buona condizione
Fresca di amichevole contro gli sloveni del Koper, l'Udinese, che ha potuto lavorare, lungo la prima parte della pausa nazionali, a ranghi quasi completi, con soli tre giocatori lontani dal Friuli (Molina, Stryger Larsen, e Udogie), arriverà a Torino, esattamente a una settimana da ora, forte di cinque risultati utili nelle ultime sei partite, consistenti, andando a ritroso, del successo casalingo contro il Sassuolo, e quattro pareggi: due esterni (Atalanta e Samp), due interni (Hellas Verona e Bologna), in un ciclo positivo intervallato solo dalla comprensibilissima sconfitta incassata per mano dell'Inter.
Stessi punti del Toro, quattordici in dodici gare, Luca Gotti sfiderà Ivan Juric sulla base di una filosofia di gioco che non manca di punti in comune: tanta corsa, tanto sacrificio, richiesta rivolta a tutta la squadra di grande disponibilità in tutte le fasi. Meno difensivo ma forse più difensivista, il calcio di Gotti punta a tratti sulla gestione di palla, e del risultato; meno tiri totali, molti meno cross, meno corsa complessiva rispetto ai granata. Poco possesso palla (Udinese penultima nella specifica graduatoria, davanti alla sola Salernitana), è in definitiva piuttosto realistico pensare che questa Udinese, ospite del Toro, punti a limitare i danni, provandoci soprattutto con le ripartenze.
Non manca, tra gli zebrati friulani, chi sa far male tra le linee: Pereyra e Deulofeu, di gran lunga i portatori principali della cifra stilistica e tecnica della squadra, sulle cui iniziative si basa il grosso dei successi offensivi dei prossimi avversari del Toro, a supporto naturalmente di Beto, che da prima punta principale dei bianconeri ha siglato finora quattro reti, alla stagione di debutto in Serie A e nel calcio italiano. Molti tra gli ospiti, d'altro canto, potranno patire il palleggio e il dinamismo dei granata: da Becao, non sempre ineccepibile in termini di posizione e precisione, a chi dovrà vedersela con Singo (Udogie o Zeegelaar), passando per una mediana che, per domare Lukic e Praet, rischia di fare incetta di cartellini. Attenzione, infine al duello tra Aina e Molina: la capacità di cambio di passo di quest'ultimo è di quelle che può mandare Ola in crisi.