Toro la sconfitta col Napoli ci può stare, ma errori, “ingenuità” e pochezza no!

27.04.2021 10:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Bremer e Osimhen
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Bremer e Osimhen
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Che il gap fra Torino e Napoli fosse ampio non vi erano dubbi, ma nella sconfitta di ieri i granata ci hanno messo del loro per rendere ancora più facili le cose ai partenopei. La svagatezza, chiamiamola così, dell’approccio alla partita ha permesso agli uomini di Gattuso di prendere da subito in mano la gara e di approfittare di errori marchiani come quello di Nkoulou che ha perso palla a metà campo dando il là all’azione che ha portato al primo gol del Napoli o quello di Bremer, che sarà anche stato un po’ sfortunato, ma ha spiazzato nell’uscita Sirigu e così nel giro di quattordici minuti gli avversari si sono trovati in vantaggio di due gol e poi hanno dovuto solo amministrare la partita sfruttando le loro qualità superiori in modo da tenere sempre sotto pressione il Torino. E basta pensare che alla fine i tiri verso la porta granata sono stati 25, per fortuna alcuni non hanno inquadrato lo specchio, in due occasioni il palo è stato provvidenziale e per il resto ci ha messo una pezza Sirigu altrimenti sarebbe finita in goleada.

Capitolo “ingenuità”. Va bene essere concentrati sulla partita in corso, ma bisogna sempre ricordare che poi ce ne sono altre e se si è in diffida, vero Verdi, o se si è già stati ammoniti, vero Mandragora, si deve evitare di commettere falli che inducano il direttore di gara a tirare fuori il cartellino giallo. Il Torino adesso si troverà ad affrontare il Parma senza i due giocatori che saranno squalificati in una partita che dovrà essere vinta senza se e senza ma, tanto più che gli emiliani di fatto sono già retrocessi. Nicola a fine match ha dichiarato che non è preoccupato né per la classifica né per le squalifiche, ma forse avrebbe potuto dire diversamente in un momento così delicato?

E veniamo alla pochezza. Già con il Bologna si era visto un Torino poco pungente in attacco. Belotti è evidentemente stanco per aver tirato la carretta e magari tormentato dal decidere se lasciare il Torino e infatti non segna da tempo, Sanabria ieri non è pervenuto, Zaza alterna alti e bassi, Verdi segna ogni morte di papa, Bonazzoli gioca anche poco, ma se l’allenatore gli preferisce altri un motivo ci sarà. Nicola è riuscito ad infondere il “non mollare mai” e il “provarci fino alla fine” e questo va benissimo, ma serve di più: oltre alle intenzioni  occorrono i fatti che portino a fare gol.

Il Torino adesso è al terzultimo posto insieme a Benevento e Cagliari, ma dalla sua ha un calendario un po’ più favorevole e una partita in più da giocare, infatti, dovrà affrontare Parma, Verona, Milan, Spezia, Lazio e Benevento. I sanniti Milan, Cagliari, Atalanta, Crotone e Torino e i sardi Napoli, Benevento, Fiorentina, Milan e Genoa. I granata hanno da sfruttare le prossime due partite quelle con Parma, che aspetta solo l’aritmetica che lo condanna alla Serie B, e Verona, che non ha più nulla da chiedere al suo campionato essendo al decimo posto e quindi onorerà il finale di stagione, ma è improbabile che si presenti in campo con la ferocia di chi deve raggiungere un obiettivo. Per cui se il Torino tornerà ad essere quello visto con la Roma conquisterà punti con Parma e Verona e questo quasi certamente, tenuto conto dei match che toccheranno a Benevento e Cagliari tra cui lo scontro diretto, gli permetterà di lasciare il terzultimo posto per poi affrontare le ultime sfide senza il macigno di dover racimolare punti a tutti i costi. Basterà quindi evitare errori, “ingenuità” e pochezza.