Toro, il borsino dei laterali: a sinistra o a destra, qualcosa cambierà?
Tra un Belotti che potrebbe essere in definitiva blindato, un trequartista/attaccante esterno che, dopo l'arrivo di Marko Pjaca dalla Juve, manca ancora all'appello (il solito Junior Messias appare il candidato principale), una mediana che sembra necessitare di un innesto dai piedi educati accanto al pilastro Mandragora (ma ancora una volta club e tifosi rischiano, da questo punto di vista, di restare a bocca asciutta), e una retroguardia che dovrebbe dare l'addio a Lyanco, e, contestualmente, accogliere un altro centrale, a rimanere immutato potrebbe essere il reparto laterali granata. Tra conferme, ritorni, e dubbi, ecco l'attuale situazione.
Ola AINA - Tra i giocatori del Toro dal rendimento nettamente più positivo lungo le quattro amichevoli finora disputate, il quasi venticinquenne laterale della nazionale nigeriana, di ritorno dal prestito dal Fulham, appare motivato, e pronto a ri-sposare la causa granata. Finora utilizzato da Ivan Juric sulla corsia sinistra, Aina, complice la situazione atletica di Ansaldi sempre precaria, si sta lanciando come titolare di riferimento nello schiacchiere del tecnico croato. Salvo ripensamenti all'ultimo, una permanenza dell'ex del vivaio del Chelsea, con contratto in essere valido ancora per due anni, appare la soluzione più logica per entrambe le parti in causa. Percentuale di permanenza: 85%.
Cristian ANSALDI - Ennesimo rinnovo annuale, quinta stagione al Toro in avvio. Per l'argentino, trentacinque anni tra meno di due mesi, si prospetta ormai una permanenza a vita, o quasi, in maglia Toro, nella buona o nella cattiva sorte. Da bandiera, simbolo, e icona, seppur in anni difficili e di magre soddisfazioni. Percentuale di permanenza: 98%.
Ricardo RODRIGUEZ - Forse più per logiche di elementi disponibili in rosa che per effettiva scelta tecnica, Juric sembra vederlo esclusivamente come terzo di difesa sul centro-sinistra. Ma il nazionale elvetico è pur sempre un esterno difensivo, e l'offerta proveniente da un contesto in cui possa tornare a coprire il proprio ruolo primario (risalgono ormai a più di un mese fa i sondaggi volti a un suo ritorno in Bundesliga) potrebbe rompere gli attuali equilibri. Inoltre, Rodriguez accetterebbe, in presenza di proposte destinate a lui, il dualismo con l'emergente Buongiorno, in maglia granata? Se, contestualmente all'acquisto di almeno un centrale di difesa (due, se parte Lyanco), alla ricollocazione di Ola Aina come alternativa a destra, e alla partenza di uno tra Singo e Vojvoda, potrebbe peraltro essere proprio la sua cessione a riaprire le porte a un nuovo esterno mancino, magari proprio quel Fares pupillo di Vagnati (https://www.torinogranata.it/mercato/toro-puo-riaprirsi-la-pista-fares-ecco-come-e-perche-125150). Percentuale di permanenza: 50%.
Wilfried SINGO - Per quanto big, semi-big e aspiranti big sembrassero essersi scatenate sulle sue tracce, sulla scia del suo biennio tra i ranghi della prima squadra granata, il classe 2000 ivoriano, sfumato il sogno di salire sul podio olimpico, dopo il quarto finale perso contro la Spagna di Dani Olmo e Rafa Mir, dovrebbe restare al Toro almeno per un altro anno. Tutti i segnali portano in tale direzione, inclusa la capacità di Juric di valorizzare profondamente i giocatori con le sue caratteristiche (Faraoni, Dimarco, senza dimenticare Laxalt all'epoca della comune militanza nel Genoa). Salvo offerte, magari sulla base dell'ottima performance di Tokyo, che non si possano rifiutare. Percentuale di permanenza: 80%.
Mergim VOJVODA - Acquistato undici mesi fa per poco più di cinque milioni, il kosovaro sembra rivestire le caratteristiche ideali per il 3-4-2-1 di Juric; discreti finora i segnali dalle amichevoli, una sua crescita simile a quella vista per i succitati Faraoni e Dimarco è tutt'altro che da escludere. Un po' di mercato, Vojvoda, ce l'ha, ma il Toro lo considera un patrimonio, e, salvo strappi, l'ex dello Standard Liegi, cercato in passato da Atalanta e Fiorentina, resterà alla base. Percentuale di permanenza: 90%.