Toro, già pronta per Juric la prossima difesa titolare?
Pur lungo una stagione ricca di insidie, cadute, momenti ai limiti della disperazione e del terrore di retrocedere, due terzi della difesa schierata ieri da Davide Nicola, ovvero Gleison Bremer e Alessandro Buongiorno, rappresentano due tasselli fondamentali del Toro del prossimo futuro. Il primo sì sondato da società di prestigio, in particolare dall'Inghilterra, che non sembrano però intenzionate ad affondare il colpo, osservandone la crescita ancora per un anno; il secondo tra i migliori prodotti recenti del vivaio granata, un classe '99 spesso capace di giocare da leader in campo, quando gliene è stata offerta la possibilità, e destinato allo status di pietra angolare da cui partire a ricostruire. Per due terzi, dunque, salvo offerte irrifiutabili di puzian-coppoliana memoria, il prossimo reparto difensivo, quello da offrire in dote a Ivan Juric, probabile prossimo tecnico granata, è già bell'e che pronto.
Come da terzetto sceso in campo ieri, contro il Benevento, potrebbe finire per affiancarli, ancora, Armando Izzo. Perché se Bremer appare come uno Rrahmani più elegante, e Buongiorno un emergente in grado di splendere come Lovato, l'ex-Genoa non presenta caratteristiche estremamente differenti da quelle di Marash Kumbulla, dalla carriera ormai "decollata". Sul piano tecnico-atletico, Izzo può infatti rappresentare proprio ciò che serve a Juric per completare un trio nei progetti efficace; tutto starà alle eventuali offerte che giungeranno in direzione sia del club sia del giocatore, il quale, con altri due anni di contratto in essere, potrebbe decidere di restare a Torino, ancora una volta, da titolare, anziché andare a fare la riserva a Milano, a Roma (o magari persino nella sua Napoli, se il prossimo tecnico sarà un fautore della difesa a tre), magari giocandosi qualche chance in più a Firenze. Col sicuro addio di Nkoulou, in definitiva, al Toro potrebbe non dispiacere trattenere, fornendogli rinnovate garanzie tecniche, e magari tramite rinnovo e adeguamento di contratto, colui che fu l'altra metà del cielo del veterano camerunese nel 2018/19, annus magnificus di Walter Mazzari.
Per il resto, il vuoto o quasi: a meno che non sbocci l'amore con il tecnico croato (o chi per lui), ammesso che facciano in tempo a conoscersi, partirà Lyanco - con un anno di ritardo, - al quale farà probabilmente eco Ricardo Rodriguez. Grande punto interrogativo su Ferigra, del tutto improbabile che, di ritorno dal prestito al Crotone, torni a essere parte integrante del progetto Djidji. E, al di là delle consuete ipotesi legate a supposti fedelissimi, per Juric (o chi per lui) il pacchetto arretrato di casa Toro sarà da costruire, quanto meno al 50%, ex novo. Col probabile arrivo, peraltro, del classe 2001 Vuskovic, presumibilmente caldeggiato proprio dal tecnico suo connazionale.