Toro, 36 ore al gong. Tutto tace in entrata, ma un po' di polpa ci vorrà
Mentre mezza panchina del Toro - per iperbole, s'intende - si avvia a fare le fortune del fronte offensivo genoano, con Kevin Bonifazi già tornato in maglia SPAL, e Simone Zaza, che nel caso sarebbe da sostituire senza se né ma, ancora in trattativa per un ritorno in Spagna. La dirigenza sembra aver preso un po' troppo alla lettera la via maestra dello "sfoltimento", al punto di trovarsi, specie in talune zone del campo, a forte rischio coperta corta. Al netto di imponderabili piste sottotraccia, ecco cosa sta succedendo, e cosa potrebbe accadere da qui a circa 36 ore, reparto per reparto, in casa Toro.
PORTA - Si resta come si è, in linea di massima. I sondaggi per Di Gregorio del Pordenone, e il possibile ritorno di fiamma per Paleari, riguardando la prossima stagione. Alle spalle di Sirigu, miglior granata in stagione e baluardo in grado di resistere anche di fronte alla maggior parte delle disfatte, restano il finora silente Ujkani e il veterano Rosati.
DIFESA - Partito, si diceva, Bonifazi, a testimonianza di un amore tra il classe '96 e l'ambiente mai davvero sbocciato, gli assalti a Lyanco (Bologna) e Djidji (Lecce) sono stati rimandati al mittente. Con Bremer al momento principale candidato alla posizione da titolare accanto al duo Izzo-N'Koulou, eventuali blitz dell'ultimo minuto in direzione dei quali sarebbero in ogni caso, a meno di cifre davvero clamorose, respinti, l'unico nome credibile emerso finora è quello di Edoardo Goldaniga. Passato dalla Juve cinque anni e mezzo fa, ma solo come nome transitorio e senza mai far davvero parte del gruppo, il 26enne di proprietà del Sassuolo, ora in prestito al Genoa, potrebbe dire addio anche alla truppa rossoblù, per quanto all'ingaggio di Masiello sia corrisposta la cessione di El Yamiq. Solo 152 minuti in campo quest'anno, per Goldaniga, nella peggiore delle ipotesi, si tratterebbe di passare da una panchina all'altra. Ma non è da escludere che Bava, in sinergia con lo staff, stia lavorando a piste da Francia, Inghilterra, o Centro-Sud America. Senza trascurare la possibilità che Singo sia promosso a sesto di difesa in pianta stabile
CENTROCAMPO - Non si muoveranno, ça va sans dire, Rincòn, Baselli, e Lukic. E le ultime, non confortanti prove offerte da Meité, addirittura accostato a una Fiorentina in forte ascesa, devono avere scoraggiato le pretendenti, fermatesi ai sondaggi iniziali. La 25enne mezzala franco-ivoriana, tutto sommato, a meno di scambi in vista, trascorrerà la seconda parte della stagione a tentare di ritrovarsi, ancora una volta, in maglia granata. Sfumato il ritorno di Kurtic, vicino a sfumare l'obiettivo di lungo corso Duncan, difficilissimo arrivare a Fofana (per quanto il duo Cairo-Bava potrebbe anche finire per sorprenderci), quel che occorre, al netto di ulteriori polmoni, e di una mezzala in grado di aumentare lo score dal reparto mediano, finora quasi non pervenuto, è in ogni caso l'ampliamento della visione di gioco. Il nome, salvo inserimenti inaspettati e trattative al momento ben nascoste, è sempre quello di Milan Badelj. Il croato, della cui situazione si è già detto molto una settimana fa (https://www.torinogranata.it/primo-piano/toro-un-playmaker-serve-come-il-pane-ma-arrivera-100485), potrebbe lasciare nuovamente Firenze proprio una volta ingaggiato Alfred Duncan. La pista dominante, che impone di trattare con la Lazio e con Claudio Lotito, è questa.
FASCE LATERALI - Scongiurato, si intenda l'affermazione senza l'ombra di ironia, il rischio di perdere Laxalt a gennaio, De Silvestri e Aina sono stati chiamati agli straordinari dalle noie muscolari che continuano a perseguitare Ansaldi, nettamente il migliore tra i giocatori granata in autunno, insieme a Sirigu e capitan Belotti. Da tenere d'occhio un esubero di lusso come Ghoulam, già seguito ai tempi del Saint-Etienne, che però non sembra accettare cessioni in prestito, e il cui ingaggio da quasi 2 milioni e mezzo di euro appare in ogni caso proibitivo. Forte la presenza di osservatori e dirigenti italiani attenti alla scena greca nelle ultime settimane, non è da escludere che il colpo arrivi da lì. Ammesso che arrivi, il colpo. Un perdurare dell'assenza di Ansaldi, naturalmente, lo renderebbe opportuno.
ATTACCO - Sulla via di Genova sia Iago Falqué sia Parigini (a meno che le valutazioni sulle rispettive visite mediche non si rivelino negative), infortunato Edera, potrebbe finire per restare, contro tutti i pronostici risalenti a fino un paio di settimane fa, Vincenzo Millico, come partner di riserva per Belotti e arma dalla panchina, con Verdi e Berenguer naturalmente scelte primarie, al netto delle tante prestazioni deludenti dell'ex-Napoli e Bologna. Zaza, che potrebbe finire per restare, con un finale anticlimatico piuttosto tipico del mercato invernale, sarà invece sostituito da uno tra Okaka, Cerri, e Poveda, in caso di partenza. Senza contare i soliti Younes, Kamano, e Karamoh, seguiti per rimpiazzare il suddetto Iago.