Torino, umiltà senza paura

17.05.2011 08:54 di  Marina Beccuti   vedi letture
Torino, umiltà senza paura
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© foto di Alessandro Pizzuti

Tensione sì, quella c'è ed è normale che sia così, in quanto in queste poche settimane che mancano alla conclusione del campionato di serie B, compresi i playoff, la squadra granata si gioca la stagione. E' un peccato dover sempre arrivare al foto finisch per compiere un'impresa, che poteva essere raggiunta tranquillamente prima, ma sulla carta nessuno è vincente e così è stato per il Toro, che ha presentato una formazione di tutto rispetto, si è rinforzato a gennaio, ma ora sta combattendo per mantenere il sesto posto, ultimo utile per andare a giocarsi la A. La Reggina continua a volare e ha nuovamente superato i granata di tre punti. Il Torino non è affatto certo di aver conquistato il sesto posto e se la dovrà vedere in queste ultime due partite con l'Empoli, che ha 55 punti e, nella malaugurata ipotesi di vittoria, venerdì superebbe il Toro di un punto. Attenzione anche al Livorno che con Novellino sta trovando il ritmo giusto, i suoi 56 punti sono un altro avvertimento al Torino in caso di passo falso. Stesso discorso per il Padova, a pari merito degli amaranto, pronto a fare il colpaccio all'Olimpico nell'ultima partita della regular season. Ma non è finita perchè c'è ancora il Pescara in corsa, almeno a livello matematico, i suoi 53 punti lo mettono quasi fuori dalla lotta playoff, ma non dimentichiamoci che può ancora arrivare a 59 punti.

Dunque il Torino se la dovrà vedere con queste squadre per acciuffare l'ultimo posto libero per i playoff, con due confronti diretti che forse sono addirittura positivi, perchè può tenere meglio sotto controllo due dirette rivali, a patto che riesca a batterle. Nell'attesa la squadra deve stare tranquilla e non sentire la paura di non farcela, purtroppo nessuno può esternare il proprio pensiero causa il silenzio stampa e così, mentre gli altri, in primis il Padova, lanciano segnali di battaglia, il Torino si crogiola nel suo mutismo e non fa la voce grossa, quei giochini tipici che si mettono in pratica per innervosire l'avversario. Non parte sicuramente da una situazione favorevole se sarà sesto posto, però il Toro non dovrà avere paura di nessuno, essere umile sì, altrimenti si rischiano brutte figure, ma ci vuole anche un po' di spavalderia. Dovrebbe mettere in pratica tutta l'audacia che ci metteva Cassius Clay, ora Muhammad Alì, che con i guantoni mentre tirava di pugni si caricava dicendo: "Io sono il migliore". E vinceva.