Torino, prove di una mancata fuga
Il Padova è uscito meritatamente vittorioso dall'Olimpico ieri sera. Il Toro non ha brillato, ma ha fatto bensì un passo indietro, soprattutto a livello di gioco. Il turn over non ha sortito un effetto positivo, giocare ogni tre giorni non fa bene al calcio, ma ormai è un'abitudine e bisogna adattarsi. Il Padova è l'unica squadra finora che è riuscita a bloccare le incursioni offensive dei granata, andando più vicina al raddoppio di quanto abbia fatto il Toro per pareggiare.
Vantaggiato deve ancora lavorare parecchio per arrivare alla miglior forma, per cui non è ancora in grado di prendere il posto di Bianchi. Gasbarroni è uno dei pochi che si è salvato ieri sera, non ha mai mollato e sta dimostrando tutto il suo autentico valore se sta bene fisicamente, facciamo gli scongiuri che sia sempre così. Di Michele ogni tanto perde il senso della misura e, a causa di una simulazione, ha preso il secondo giallo che gli è valsa l'espulsione. Una furbata che gli costerà cara perchè salterà Frosinone, sperando che gli diano solo una giornata, perchè essendo il capitano ne rischia due. Ma il suo non è stato un fallo cattivo, bensì una stupidaggine veniale. Peccato perchè Di Michele è la forza del Toro.
Ancora una volta bisogna sottolineare quanto è importante stare con i piedi per terra, soprattutto da parte dei media già euforici verso la fuga. Torino voleva godersi la vetta in A e in B, ma dopo poche giornate di campionato è troppo presto sia per esaltarsi che abbattersi. Dunque meglio seguire la linea di Cola e non guardare la classifica, ma cercare di evitare passi falsi, soprattutto all'Olimpico, sognare numeri impressionanti di gol e l'alta classifica, anche se un po' di glorificazione aiuta a credere meglio in se stessi. La cosa certa, anzi matematica, è che il Toro non pareggia, della serie o la va o la spacca, niente calcoli, non ora.