Torino, ma i rumors aiutano la squadra?
Se son rose..fioriranno. E' inutile adesso pensare a cosa sarà e soprattutto quando. Con la mente piena di possibilità e di idee per il futuro, ora per il Torino non c'è il tempo per fantasticare su una nuova proprietà e un nuovo Presidente. Quei pensieri è meglio lasciarli ai tifosi che da mesi oramai caldeggiano una fuga dal Piemonte di Cairo e del suo entourage. Non starà vivendo sonni tranquilli il patron granata. Un giorno c'è un pugliese, un giorno c'è un arabo, un giorno una bibita energetica: tutti vogliono la sua creatura, ma lui non sembra ancora fermamente convinto su come le cose si evolveranno. C'è chi dice che l'accordo ci sia già, lui d'altro canto preferisce smentire il tutto e regalare magari il colpo di scena sotto Natale ( visto solo come periodo imminente e ipotetico, ndr).
"Questa campagna di destabilizzazione, peraltro, non avrà successo perché io ho intenzione di proseguire per la mia strada", tuona Cairo dopo le indiscrezioni di ieri, ma attenzione Presidente: la sua strada è ricca di continui intralci. Dopo questa settimana, ci sarà da aspettarsi nuove contestazioni tra Stadio e non? Quanto queste notizie possono influire e infastidire magari il lavoro della squadra? Non è un periodo serenissimo in casa granata, soprattutto perchè il campo non sta aiutando e anche se si è alla continua ricerca della felicità, la cura non sembra ancora essere stata trovata. Usare i paraocchi e i paraorecchie per tutti i giocatori aiuterebbe il lavoro di Lerda, che per una volta potrebbe vedere il ritiro anticipato come una vera manna dal cielo: lontano dagli occhi, lontano dai media.