Torino-Empoli 2-1: l'analisi tattica
Funzionano le varianti tattiche, quanto meno partendo dalla stessa struttura di gioco: come già evidenziato nell'àmbito delle pagelle di Torino-Empoli, per i granata trovare sbocchi partendo dalle crosie laterali è apparso più arduo, più per la scarsa vena di Lazarevic e per quella concretizzatasi in ritardo di Iunco che a causa di un'invidiabile tenuta difensiva da parte dell'Empoli. Di conseguenza, la squadra è riuscita ad attuare il Piano B, ovvero la ricerca della profondità per vie centrali, soluzione che ha portato vicino al gol lo stesso Iunco e Sgrigna.
Bene l'inserimento di Pellicori nella ripresa, autore del suo primo gol con la maglia del Toro, per non parlare di Gasbarroni; nonostante in questa gara non sia spiccato un vero e proprio Man of the Match, il trequartista appassionato della poesia in musica di Francesco Guccini è stato capace di imprimere alla squadra quel cambio di passo risultato la vera marcia in più per la squadra in campo.
Buona la tenuta complessiva della linea difensiva e di quella mediana: collaborativi e in buono stato atletico sia De Vezze sia De Feudis, il quartetto arretrato si è dimostrato, specie nelle ultime quattro uscite, qualitativamente di gran lunga superiore alla stragrande maggioranza dei pacchetti di retroguardia delle rivali cadette di questa stagione. Se questo stato di cose regge, ci si può permettere di pensare seriamente almeno ai playoff.
Questo Toro saluta dunque il 2010 con un dicembre fatto di molte luci e poche ombre; ora l'obiettivo è, a prescindere dalla metodologia (rinnovo reale, strategico o cessione a titolo definitivo con mantenimento in rosa in prestito fino alla fine della stagione), far sì che Ogbonna non cambi casacca a gennaio, e mantenere la rotta in vista di un'intensa sei mesi di lotta per la promozione, con tanta attenzione agli equilibri psico-comportamentali all'interno dello spogliatoio, quanto mai fondamentali al conseguimento dell'agognato obiettivo finale.