Torino, crescita zero
Tempo fa era lo spauracchio dell'Italia, ma adesso sta tornando un pizzico di fiducia negli investimenti e nell'occupazione, il ciclo è fatto di queste cose, alti e bassi. Lo è anche il calcio, qualsiasi squadra ha momenti di crisi, purtroppo al Toro continua di domenica in domenica, con la squadra che non riesce a schiodarsi da un punteggio deficitario, 33 punti, ancora sotto la soglia dei fatidici 40 per avere la matematica certezza di rimanere in A. Fortuna che quest'anno la quota salvezza sarà inferiore per cui il Toro può, più o meno, dormire sonni tranquilli, conscio che, magari dopo due partite proibitive, come contro Juve e Inter (con la sosta per la Nazionale di mezzo), possa riprendersi per il rush finale.
Ventura, da che è arrivato, ha sempre parlato di crescita, che anche le sconfitte aiutano, che non conta il risultato ma la prestazione e che sono gli altri a cambiare modulo quando incontrano il Toro, ed è per questo che spesso quest'anno l'hanno battuto?
Gli altri anni Ventura esaltava qualche giovane arrivato con tante speranze, vedi Darmian, Maksimovic, Peres, lo stesso Immobile, quest'anno è andata peggio, con un pezzo pregiato come Baselli, partito alla grande e adesso relegato in panchina, forse perchè troppo fantasioso a centrocampo da essere imbrigliato in uno schema fisso? Diciamo che la crescita c'è stata per Benassi, che però viene spesso sostituito, con il giocatore che esce accigliato, ma il cambio è figlio di virtuali problemi fisici. Ventura sembra fidarsi dei suoi seniors come Vives e Molinaro, che hanno sì esperienza, ma faticano a gestire avversari da serie A.
Casualmente il sacrificato Quagliarella segna ad ogni match con la maglia della Sampdoria, anche se magari i suoi gol non servono a vincere, ma sembra un giocatore rigenerato, il bocciato Prcic sta facendo la fortuna del Perugia e ieri sera ha nuovamente segnato, dimostrando che la scelta fatta in estate da Petrachi non era poi fallimentare. E' vero è andato in B, però poteva avere qualche chance anche in maglia granata.
Non vogliamo dare tutte le colpe a Ventura, però possiamo dire che in certe situazioni è mancato il coraggio di osare, l'unico che lo fa è Immobile, non per niente è uno dei pochi che si esalta in mezzo alla monotonia di una squadra in balia della paura di sbagliare. Bene, mancano nove partite alla fine del campionato, vogliamo cominciare a crescere per davvero, magari divertendoci anche un poco e perchè no, fare qualche punto in più?