Torino, Belotti stringe i denti. Per uscire dalla crisi e abbattere un tabù
Il primo test è andato bene: Andrea Belotti ha superato l’ostacolo rifinitura ed è finito regolarmente nell’elenco dei convocati. Oggi, però, ci sarà un’altra verifica, quella decisiva per il suo impiego dal primo minuto. Ma le sensazioni, almeno quelle della vigilia, sono positive: ieri il Gallo è apparso sorridente e concentrato mentre passeggiava nell’antistadio del Grande Torino in attesa di salire sul pullman diretto a Porta Nuova (i granata hanno scelto il treno per raggiungere Genova). “Non si è mai allenato con i compagni ma ho deciso di portarlo, proveremo a recuperarlo fino all’ultimo: al momento non me la sento di dare delle percentuali” ha detto Walter Mazzarri a 24 ore dalla sfida contro il Genoa. E, considerata anche la delicatezza della partita, si farà di tutto pur di averlo a disposizione: il Toro non può permettersi altri passi falsi, il terzultimo posto è distante appena quattro punti e al momento è occupato proprio dal Grifone. E anche perché, proprio contro i rossoblù, il Gallo ha un conto aperto.
Tabù Genoa - Marassi è stadio particolare per Belotti, un impianto dove i suoi ricordi sono agrodolci. Splendidi contro la Sampdoria, decisamente meno contro il Genoa: il rapporto tra il capitano del Toro e il Ferraris è conflittuale. E’ uno degli impianti in cui ha segnato di più e allo stesso tempo un tabù. Perché se sulla sponda blucerchiata ha realizzato quattro reti, quando si colora di rossoblù non è mai riuscito ad incidere. E i due gol segnati al Grifone in carriera, infatti, sono sempre arrivati tra le mura amiche dell’Olimpico Grande Torino. Al Ferraris il Toro dovrà combattere per uscire dalla crisi e scacciare via i fantasmi della zona rossa di classifica, per farlo ha bisogno del suo capitano. E Belotti vuole esserci a tutti i costi per battagliare al fianco dei suoi compagni. Oltre a provare ad abbattere un tabù personale.