Tarulli: "Filadelfia scuola di vita. Allenamenti a porte chiuse? All'epoca non esistevano"

02.04.2018 18:54 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Tarulli: "Filadelfia scuola di vita. Allenamenti a porte chiuse? All'epoca non esistevano"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Enzo Tarulli, ex difensore della Primavera granata, si parla degli anni '80, quella che vinceva campionati e Tornei di Viareggio (quando si chiamava ancora così), ha ricordato i "momenti indimenticabili" del Filadelfia e quei compagni che divennero amici di una vita. Perchè le squadre che nascevano nel tempio del calcio erano fatte principalmente di ragazzi che poi diventano uomini. Con i valori umani che erano al primo posto rispetto a quelli sportivi. Qualcuno è riuscito ad emergere ad alti livelli, altri si sono fermati nelle categorie inferiori, ma restano tutti figli del Filadelfia.

"E' incredibile, nonostante siano passati decenni da quel periodo, i ricordi sono vivi ogni giorno che passa, al punto che non sembra sia passato tutto questo tempo. I ricordi restano nitidi. Questa è la caratteristica di quel mondo, che sembra fermarsi nel tempo. Oltretutto su WhatsApp siamo tutti in contatto, ci sentiamo spesso. Anche questo è positivo, aver mantenuto tutti i contatti con i compagni dell'epoca", racconta a Radio Beckwith e TorinoGranata Tarulli, che attualmente fa l'allenatore in Promozione e l'ultima sua squadra è stato il Venaria. 

"Al Filadelfia era bello, stavamo a contatto con il pubblico e noi ragazzi potevamo godere nel vedere allenarsi i grandi. Quando finivamo prima ci fermavamo ad osservare i segreti di gente come Pulici, Sala e così via. Questa era anche la nostra forza, poter stare a contatto con la prima squadra. Allenamenti a porte chiuse? All'epoca non ne ricordo manco uno. Purtroppo il calcio attuale è cambiato molto, è assai diverso. Siamo arrivati al punto che la partita di calcio è diventata solo un dettaglio di tutto ciò che riguarda lo sport attuale. Non so se è un bene o un male".

Recentemente si è parlato dell'importanza dei vivai e all'epoca quello granata era un fiore all'occhiello dell'Italia, com'è oggi quello dell'Atalanta. Soprattutto emergeva un dirigente storico, l'Avvocato Cozzolino: "Il Torino prima forgiava degli uomini e poi dei calciatori. L'Avvocato Cozzolino incuteva terrore, che poi era semplicemente rispetto. Lui in fondo era un uomo buono, ma molto competente e bravo nel suo lavoro. Io sono rimasto cinque anni al Toro, poi non ho sfondato come altri, magari anche per scelte sbagliate. Però ho giocato fino a quasi quarant'anni. Poi mi sono messo ad allenare, Eccellenza, Promozione e così via. E' un ambiente difficile quello del calcio, però mi piace allenare".

Il Torino attuale, magari grazie a qualche dirigente che è stato tuo compagno di squadra nelle giovanili, ti ha mai chiesto notizie su qualche giovane interessante che hai allenato? "Sì, capita qualche volta che mi chiedano informazioni su qualche ragazzo. Succede".

Parlando del Torino attuale, pensi che sia stato sbagliato mandare via Mihajlovic troppo frettolosamente? "Per me Miha incarnava l'allenatore giusto per il Toro, In fondo stava facendo quello che poteva con la squadra che aveva a disposizione. Miha era un allenatore vecchio stampo. Poi Cairo ha scelto Mazzarri e subito ci siamo illusi perchè le prime partite sono andate molto bene".