Tanti nomi per rinforzare il Torino, ma le idee sono chiare?
Il presidente Cairo ha detto che sta lavorando per dare a Ventura un centrocampista e una punta e a meno di due giorni dall’apertura del mercato, avverrà lunedì, di nomi di giocatori per il Torino ne sono stati fatti molti. Belhanda, Cerci, Diamanti, El Shaarawy, Gabbiadini, Karelis, Kramaric, Immobile, Marquinho, Paloschi, Pepito Rossi, Torosidis, Valdifiori. Alcuni hanno ingaggi molto superiori al tetto che da tempo il Torino ha stabilito, altri sarebbero “cavalli di ritorno”, altri ancora hanno cartellini dal costo decisamente importante e a parte Paloschi e Karelis tutti, per motivi differenti, stanno giocando poco nelle rispettive squadre.
Partendo dal presupposto che a gennaio, se si vuole veramente rinforzare la squadra, è inutile prendere giocatori che non conoscono il campionato e la lingua italiana perché ci vorrebbe troppo tempo per inserirli, tanto più se si ha un allenatore come Ventura che, salvo rare eccezioni, sottopone sempre tutti i nuovi a un lungo apprendistato per far si che s’inseriscano negli schemi e soprattutto recepiscano i movimenti che lui vuole che facciano. Questo escluderebbe chi non ha mai giocato nel nostro campionato, salvo che la società e l’allenatore non cambino linee guida per il mercato.
Di solito a gennaio cambiano squadra i calciatori che non hanno trovato abbastanza spazio o che non rientrano più nei piani delle società e di conseguenza tendono ad andare dove hanno buone possibilità di scendere in campo di più. Soprattutto per quel che riguarda l’attaccante al Torino trovare spazio è difficile perché Belotti è stato un investimento economico molto importante in estate e non può essere tenuto in panchina. Quagliarella è l’attaccante principale e non è facile, seppur manchi dall’appuntamento con il gol dal 20 settembre, tenerlo fuori. Maxi Lopez è un po’ in sovrappeso, però fra campionato e Coppa Italia è quello che ha segnato più di tutti i compagni di reparto. E’ evidente che chi arrivasse o riesce subito a suon di gol a togliere il posto a uno dei tre oppure continuerebbe a starsene in panchina e allora con queste premesse quante probabilità ci sono che una punta che ha bisogno di giocare e assoluta voglia di rilanciarsi scelga di accasarsi al Torino?
Per quel che riguarda il centrocampista sono le caratteristiche tecniche e la personalità che vanno valutate perché al Torino serve uno che abbia visione del gioco, che sappia dettare i tempi della manovra, che metta se stesso e/o i compagni in superiorità numerica in fase offensiva, che effettui senza errori i passaggi, che vinca i duelli uno contro uno e magari che ogni tanto segni. E’ ovvio che un doppione di chi già è presente nella rosa non serve perché altrimenti il Torino non cercherebbe un centrocampista con le caratteristiche sopra elencate.
Tutto è nelle mani di Cairo e Petrachi e poi in quelle di Ventura, sta ai primi due trovare il centrocampista e l’attaccante giusti e poi Ventura deve utilizzarli in modo che il Torino ne tragga giovamento. Fra i nomi fatti potrebbero, per tanti motivi, non esserci i due rinforzi di cui il Torino ha bisogno, soprattutto se si crede ancora e si vuole puntare a un posto utile per l’Europa League.