Sul bel gioco del Torino si può soprassedere ma sul risultato vincente con il Pescara no

Gli infortuni e non aver ancora raggiunto l’amalgama stanno condizionando le prestazioni e i risultati del Torino. Dai granata questa sera a Pescara ci si attende la conquista dei tre punti.
21.09.2016 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Sul bel gioco del Torino si può soprassedere ma sul risultato vincente con il Pescara no
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il Torino questa sera con il Pescara è chiamato a fornire una prova che segni discontinuità con quelle precedenti e faccia vedere un gioco concreto e redditizio. Il Pescara è avversario assolutamente alla portata ed errori e imprecisioni sotto porta devono quindi essere banditi. Lettura delle situazioni di gioco, passaggi precisi, movimenti senza palla a smarcarsi, saltare l’uomo nell’uno contro uno, aggredire gli spazi, trovare soluzioni per superare il muro difensivo eretto dall’avversario, sfruttare a dovere i calci piazzati, non avere amnesie difensive, concretare le occasioni da gol saranno tutti aspetti determinanti della prova dei granata. Non si nega che ci voglia tempo per assemblare una squadra che, soprattutto in difesa, è stata formata nell’ultima parte del mercato e sulla quale gli infortuni stanno pesando e non poco, ma allo stesso tempo non è possibile raccogliere partita dopo partita meno di quello che si semina. L’organico a detta dell’allenatore e del presidente può sopperire alle assenze, tanto più se si affrontano squadre non più forti, anzi, quindi, a prescindere dalla bravura dell’avversario, si può chiedere che il Torino torni da Pescara con i tre punti, anche solo un pareggio non sarebbe soddisfacente se la partita sarà sulla falsa riga di quelle con Empoli e Atalanta.     

Le peculiarità del Pescara sono pressing, ripartenze, cercare di mettere in fuorigioco l’avversario e mentalità offensiva che si traduce in certi spezzoni della partita nel dominio sull’altra squadra e nel creare molte palle gol, che, però, non vengono nella maggior parte dei casi concretate, un po’ come accade al Torino soprattutto da quando mancano Belotti e Ljajic. La debolezza della squadra di Oddo sta nel subire troppi gol, 7 in quattro giornate sono tanti. Il Torino può sfruttare questa pecca del Pescara che troppo spesso non ha la difesa in linea e i terzini, avendo una vocazione più offensiva che difensiva, spesso si fanno cogliere in fallo sulle chiusure delle diagonali, mentre i centrali sono troppo lenti. Mihajlovic, complice il turno infrasettimanale e le assenze forzate, dovrebbe effettuare un po’ di turnover e quindi in campo si potranno vedere Moretti e Vives oltre a Barreca dal primo minuto e non è detto che Zappacosta non trovi spazio. Se l’allenatore del Torino opterà per il solito 4-3-3 potrebbe essere schierato in campo fin dal fischio d’inizio il rientrante Belotti con Boyè e Martinez a completare il tridente d’attacco. Un cambio di modulo in corso d’opera è probabile sia per incanalare la gara su certi binari sia per far rifiatare qualche giocatore. Visto il momento del Torino sul bel gioco si può soprassedere, non sul risultato.