Se i rapporti con Nkoulou sono irrisolvibili va preso un difensore e c’è un candidato

I problemi di Mazzarri: alle spalle l’Europa, davanti l’Atalanta, gli infortuni, il caso Nkoulou e il campionato che deve arrivare a riportare il Torino in Europa.
31.08.2019 14:02 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’arrivo di Laxalt è stata una boccata d’ossigeno per Mazzarri. Infatti, il mister  nell’ultimo periodo e tutt’ora ha dovuto e deve far fronte a tantissimi problemi che si sono accumulati gli uni sugli altri. Nessun nuovo giocatore per la fase di qualificarne all’Europa League. Parecchi giocatori che per gli impegni con le rispettive Nazionali non hanno svolto la preparazione standard, su tutti Rincon, Aina e Bonifazi. Calciatori che erano e sono alle prese con il recupero da infortuni accaduti nella passata stagione, Djidji, Parigini, ed Edera. In più gli infortuni di Lyanco e Falque e si è ritrovato anche senza Ansaldi, pure lui ko alla fine del primo tempo della partita con il Sassuolo, e dopo quella di ritorno con gli inglesi pure con Zaza acciaccato, e con il caso Nkoulou deflagrato dopo l’andata con il Wolverhampton. Adesso ha da gestire le fatiche accumulate dalla squadra per aver disputato tre partite in otto giorni e la quarta da giocarsi domani sera con l’Atalanta, non proprio un avversario semplice da affrontare, e la grande delusione per il mancato accesso alla fase a gironi dell’Europa League.

La difesa che era il punto forte del Torino adesso deve essere rimessa nella condizione di continuare a fare bene. Dopo la defezione di Nkoulou Mazzarri è corso ai ripari chiedendo a De Silvestri, Izzo, Rincon, Baselli e Ansaldi, fino a quando non si è infortunato, di dare una mano a Bremer messo al centro della difesa e a Bonifazi dalla parte sinistra. Bremer e Bonifazi sono due ragazzi di prospettiva, ma hanno poca esperienza e lo si è visto sia con il Sassuolo sia nel ritorno con il Wolverhampton, infatti, fanno delle buone giocate e sono attenti per gran parte della partita, ma prima o poi un errore lo commettono ed ecco che l’avversario segna. Rincon e anche Baselli possono fare da schermo davanti alla difesa e far di tutto per non concedere all’avversario di avvicinarsi all’area di Sirigu. In fase difensiva De Silvestri così come anche Ansaldi arretrano a formare una difesa a cinque e Izzo si sposta più al centro. Sono tutte soluzioni, ma alterano l’equilibrio che aveva trovato la squadra e questo inevitabilmente si traduce nel subire più gol e nel rendere meno agevole la fase offensiva perché Rincon, Baselli, o anche Lukic, Meïté, Berenguer, così come De Silvestri, prima Ansaldi e ora Aina e in futuro anche Laxalt, sono meno lucidi per aver dovuto profondere maggiori energie in fase difensiva.

Con il Sassuolo alla prima di campionato era andato alla fine tutto bene ed erano arrivati i tre punti, non altrettanto nel ritorno con il Wolverhampton che forte del risultato dell’andata ha lasciato al Torino più possesso palla o maggiori possibilità di arrivare verso la propria area, ma poi ha segnato per primo e quando il Torino ha pareggiato ci ha messo un minuto per ritornare in vantaggio gestendolo per il resto della gara. Domani con l’Atalanta si vedrà cosa riuscirà a fare il Torino e poi per fortuna c’è la sosta per gli impegni della Nazionale. Il mercato e a due giorni e mezzo dalla chiusura e prima di tutto va risolta la questione Nkoulou. Se lo strappo con società, allenatore e compagni non è ricucibile l’unica soluzione è venderlo. Impuntarsi tenendolo è controproducente, al netto che bisogna non cedere a un giocatore che ha un contratto e lo deve rispettare continuando a fare il professionista in campo. Nel caso Nkoulou andasse via va assolutamente preso un altro difensore centrale d’esperienza. Il tempo stringe e, forse, l’unica soluzione sarebbe Glik. Conosce l’ambiente, tornerebbe al Torino, ha il contratto con il Monaco che scadrà nel 2021, ha fatto tutta la preparazione estiva e sta bene fisicamente. Forse non sarà il Glik che lasciò il Torino nell’estate del 2016, ma a trentun anni e mezzo non è neppure un giocatore sul viale del tramonto. La valutazione del suo cartellino data da Transfermarkt  è di 8 milioni e il Monaco non vorrà cederlo facilmente, ma forse con dieci cash il Torino potrebbe aggiudicarselo. Ci sarebbe il nodo ingaggio da sciogliere poiché Glik guadagna quasi 3,5 milioni, ma a fronte di un contratto pluriennale di quattro-cinque anni è possibile che accetti di ridursi un po’ lo stipendio arrivando ai circa 2 che guadagnano i top granata.