Scaraventare la palla nella rete di Buffon: così si vince il derby

Il Toro non batte la Juve da più di diciotto anni, riuscirci non è solo sfatare un tabù, ma affermare che un nuovo corso è iniziato e la strada intrapresa è quella per tornare ad essere una delle squadre che hanno scritto la storia del calcio it
27.09.2013 09:03 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Scaraventare la palla nella rete di Buffon: così si vince il derby
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus è più forte del Torino. E allora? Dal lontano 3 dicembre 1906 il più delle volte il Torino che ha sfidato i bianconeri era qualitativamente meno attrezzato e il pronostico che dava favoriti i “cugini” sul campo veniva confermato, ma non sempre. Il derby è una partita a sé: si possono studiare gli avversari nei minimi particolari, si può mandare in campo gli uomini più in forma, ma se non si ha la determinazione di voler spedire la palla dentro la rete dell’altro portiere non si vince. Non ha importanza il blasone dei giocatori, serve la fame di vedere i propri colori trionfare. Svolgere diligentemente il compito assegnato ed essere attenti a non concedere nulla all’avversario non dà garanzie di successo, perché basta un episodio per cambiare il corso di qualsiasi partita, figuriamoci se si tratta del derby.

 

Rudi Garcia l’allenatore della Roma prima della sfida con la Lazio ha detto: “I derby non si giocano, si vincono”. Che le parole del mister giallorosso siano state pronunciate per dare una scossa alla squadra e all’ambiente o che venissero dal profondo della sua anima poco importa perché riassumono perfettamente lo spirito che si deve avere quando si scende in campo e si affronta una stracittadina. Garcia è stato semplicemente lapalissiano prima del derby e la Roma ha vinto. La frase di Garcia non sorprenderebbe se fosse attribuita a Mazzola, Ferrini, Meroni, Pulici o Bruno, uomini che in maniera differente, per epoca e personalità, hanno tutti incarnato lo spirito Toro. Domenica all’ora di pranzo Cerci e compagni dovranno cercare di approcciare la partita con quello spirito se lo hanno nelle loro corde, altrimenti potranno anche disputare una buona partita e ricevere alla fine i complimenti degli avversari, ma ben difficilmente riusciranno a strappare anche solo un pareggio.

 

L’ultima volta che il Torino fece un gol alla Juventus fu il 24 febbraio 2002 e a far esultare il popolo granata furono Ferrante (64’) e Cauet (80’) e la partita finì 2 a 2. L’ultimo successo granata risale invece al 25 gennaio 1995 fu per 3 a 2 grazie alle reti di Rizzitelli (6’ e 30’) e Angloma (38’). L’ultimo punto strappato ai bianconeri è un po’ più recente infatti è del 28 febbraio 2008 e la gara terminò a reti inviolate. Non è questione di sfatare un tabù, questo serve per le statistiche e per gonfiare il petto di chi sporadicamente strappa un posticino negli onori della cronaca, ma che per il resto vivacchia evitando l’infamia però senza assaporare la gloria. Vincere il derby per il Torino vorrebbe dire fare un passo avanti, iniziare a svoltare verso un futuro più roseo ponendo le basi per tornare ad essere una squadra che ha fatto la storia del calcio italiano. Nessuno pensa che il Torino debba affrontare la Juventus caricando scriteriatamente e andando alla sbaraglio, ma dovrà scendere in campo senza temere l’avversario e con la ferrea volontà non solo di controllare la partita, ma di scaraventare la palla nella rete di Buffon.