Rosina, è l'ora della maturità

16.04.2009 08:38 di  Marina Beccuti   vedi letture
Rosina, è l'ora della maturità
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In questi giorni non si fa che parlare di Rosinaldo, fischiato dai tifosi, un gesto da interpretare quando è stato sostituito ed infine qualcuno che alla Sisport gli ha urlato che è un mercenario. Secondo la filosofia di Camolese i suoi giocatori sono tutti uguali, dunque potrebbe essere irritante per il tecnico granata avere un giocatore posto su un piedistallo, pur essendo, potenzialmente, il più bravo. Ma non basta avere piedi buoni e classe per diventare un campione. Questa è la base, ma se manca testa e carattere il giocatore in questione rimane un incompiuto. Rosina è stato fin qui troppo coccolato, lo disse anche Galante tempo fa, ma in taluni casi forse sarebbe meglio ignorarlo, chissà che non essere sempre al centro dell'attenzione, nel bene come nel male, quest'anno poco nel primo caso, non gli dia qualche certezza in più. Muzzi stesso ha consigliato all'ex compagno di parlare meno e fare di più in campo.

Il Toro quest'anno, pur nella sua deficitaria classifica, ha messo in mostra altri talenti da tenere in considerazione, due su tutti: Abate e Dzemaili. Con molta umiltà, senza essere sempre in prima fila, hanno davvero lavorato per la squadra. La riprova si è avuta sabato, quando Abate ha addirittura chiesto il cambio perchè era troppo stanco. Camolese martedì ha persino scherzato sulla decisione: "Quando l'ho tolto correva ancora come un matto".

Ora si tratta di capire quanto possa essere utile Rosina al Toro, soprattutto quello che verrà. Ha sette partite per dimostrare che non solo esce sempre a testa alta, ma sa anche abbassarla con umiltà per il bene della squadra. Al Torino attuale non servono le primedonne, ma gente di carattere che sa mettere la giusta grinta nel momento opportuno, tipo Diana che subentra ed è subito in partita, Franceschini che ingoia in disparte per quasi due anni e si fa trovare pronto dal nuovo allenatore. Un Natali mai domo che si sbatte in difesa ma sa anche correre in attacco, Bianchi stesso, che ha dovuto sopportare critiche e dolori fisici senza battere ciglio. Rosina rimane un ottimo giocatore che non va svalutato, ma è giunta l'ora del salto di qualità perchè non è più un ragazzino, ma un uomo che deve prendersi le sue responsabilità. Quando se le prenderà forse vedremo il vero Rosinaldo, quello che il Toro aspetta ormai da quasi quattro anni.