Quagliarella e Amauri per condurre la squadra a vincere con l’Udinese

Larrondo e Barreto out, convocati Nocerino e Farnerud. I granata devono colmare con il gioco il gap di sette punti dall’Udinese. Ventura e Stramaccioni alle prese con problemi di formazione.
18.10.2014 12:56 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Quagliarella e Amauri per condurre la squadra a vincere con l’Udinese
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© foto di Federico De Luca

Si ricomincia dopo la sosta per la Nazionale e il Torino deve cambiare marcia perché cinque punti nelle prime sei partite di campionato, lasciando stare decisioni arbitrali che hanno indubbiamente danneggiato, sono comunque pochi per ripetere la stagione scorsa. Anzi i granata dovranno fare meglio perché il settimo posto dello scorso campionato non garantisce l’accesso all’Europa League e non si può contare su irregolarità amministrative che penalizzino altre squadre e regalino, com’è accaduto, la possibilità di giocare in campo internazionale, quindi meglio raggiungere l’obiettivo contando solo sulle proprie forze e capacità.

 

L’Udinese è un avversario ostico che rende la partita impegnativa e per di più il Torino non può disporre della rosa al completo a causa delle squalifiche di Glik e di El Kaddouri e degli infortuni che rendono indisponibili Larrondo, che ieri ha accusato un fastidio agli adduttori sinistri che gli farà saltare sicuramente le partite con l’Udinese e l’Hjk Helsinki  e forse anche quella con la Lazio, Barreto, Masiello e Basha. A questi va aggiunto che Sanchez Miño solo ieri ha lavorato per tutto l’allenamento con i compagni e nei giorni precedenti no perché aveva un affaticamento muscolare, che Bovo si è messo alle spalle l’infortunio e che è a completa disposizione dell’allenatore, che Farnerud è tornato dopo il grave infortunio al ginocchio dello scorso aprile e che non ha la forma per sostenere una partita dall’inizio alla fine e che Nocerino è stato convocato, ma anche lui è al rientro da un infortunio e come per lo svedese è improbabile che abbia benzina sufficiente per correre novanta minuti. Anche la squadra di Stramaccioni non è al completo: fuori Muriel, in forse Kone e Danilo e Badu, Scuffet e Meret solo ieri si sono uniti ai compagni e sono da valutare le loro condizioni. Oggettivamente se si soppesa chi dei due allenatori è messo peggio Ventura ha questo negativo vantaggio.

 

Il Torino finora è stato Quagliarella dipendente per i gol ora, gioco forza toccherà ad Amauri dare il suo contributo senza dimenticare Barreto che però, come si è detto, è al rientro da problemi fisici e il giovane Martinez che deve imparare a controllare l’esuberanza e la voglia di mettersi in mostra che lo rendono un po’ impreciso sottoporta, malgrado le buone doti d’inserimento e la velocità che mette in difficoltà i difensori avversari.  Tornando ad Amauri sarà anche arrivato l’ultimo giorno di mercato, ma è un attaccante che ha caratteristiche tecniche ben precise ed esperienza da vendere, quindi continuare a parlare per lui di apprendistato del gioco di Ventura suona almeno strano, se lo si è veramente preso per convinzione e non perché all’ultimo era d’obbligo trovare un “sostituto” di Cerci, lo si deve mettere nella condizione di segnare fornendogli cross dal fondo in modo che lui di testa indirizzi la palla nella rete avversaria. Anche il fatto che Amauri abbia un fisico imponente e che di conseguenza entri in piena forma dopo la maggior parte dei compagni ormai come discorso regge ben poco, perché aveva effettuato tutta la preparazione estiva con il Parma e dal suo arrivo in granata sono trascorsi quarantasette giorni.

 

Domani pomeriggio il Torino deve scendere in campo con l’intento di vincere in campionato, l’ultima volta che davanti ai propri tifosi conquistò i tre punti risale al ventisette aprile scorso e guarda caso l’avversario era l’Udinese, sicuramente una squadra molto diversa da quella odierna che è stata capace di ottenere tredici punti in sei gare, però i granata non possono accontentarsi di fare bene in Europa e tentennare in campionato. Ci vuole un cambio di marcia prima che i punti lasciati per strada diventino troppi e incidano sui giudizi relativi alle scelte operate durante il mercato estivo, all’impianto di gioco di Ventura e al valore dei singoli calciatori. La scelta del portiere, la collocazione in campo di Darmian in difesa o da esterno e su quale fascia, l’utilizzo di Bruno Peres e/o di Molinaro, l’assetto del centrocampo e l’opzione di utilizzare o meno due attaccanti di ruolo incideranno sulla partita con l’Udinese a prescindere dall’esito finale e incideranno ancora di più a fine partita quando si conoscerà il risultato perché conta eccome, visto che nessuno scende in campo per partecipare e nel bene o nel male meriti e colpe vanno attribuiti.