Poca fiducia nel mercato, ma il mal del gol del Torino va risolto
La sconfitta subita da parte della Fiorentina e la conseguente eliminazione dalla Coppa Italia ha riproposto in modo reboante che il Torino ha bisogno di trovare un giocatore che metta in condizione la squadra di vincere partite, soprattutto quelle alla portata, ed evitare sconfitte o pareggi che impediscono di raggiungere gli obiettivi. Anche se c’era ben poco da sperare che grazie alla vittoria della Coppa Italia i granata sarebbero potuti arrivare in Europa League questa strada comunque era da percorrersi, almeno bisognava provarci il più a lungo possibile. La difficoltà, infatti, consisteva prima di tutto nell’arrivare alla finale tenuto conto che ai quarti c’era il rischio di incontrare la Roma e in semifinale, con partita di andata e ritorno, la Juventus e poi ci sarebbe stato ancora da superare l’ostacolo di vincere la finale, il regolamento Uefa prevede un posto nella fase a gironi dell’Europa League per chi vince la Coppa Italia, affrontando molto probabilmente una fra Milan o Sampdoria, Lazio e Inter. Adesso al Torino resta il campionato per raggiungere l’Europa (sempre da regolamento Uefa in Europa League ci va la quinta classificata e la sesta, ma solo superando due turni di qualificazione, mentre per la settima la chance arriva solo se il vincitore della Coppa Italia è già qualificato alla fase a gironi della Champions League o dell’Europa League per effetto del piazzamento in campionato e in questo caso allora le posizioni andrebbero a scalare e di conseguenza la quinta e la sesta sarebbero direttamente qualificate alla fase a gironi dell’Europa League e la settima accederebbe al turno di qualificazione), però, alla luce della prestazione con la Fiorentina l’ottimismo dato dalla classifica - solo quattro lunghezze dal quinto posto, tre dal sesto e due dal settimo al termine del girone d’andata – è un po’ scemato perché con la Viola i granata non sono mai riusciti a indirizzare almeno un tiro nello specchio della porta e in più hanno subito due gol nel finale di partita commettendo errori definiti da mister Mazzarri “ingenuità incredibili”.
I problemi avuti dal Torino con la Fiorentina si erano già evidenziati nel girone d’andata e soprattutto quello del gol, infatti, i granata sono al dodicesimo posto per reti realizzate con davanti tutte le altre concorrenti per un posto in Europa League. Il Milan in campionato occupa il quinto posto (31 punti), la Roma il sesto (30), la Sampdoria il settimo (29), l’Atalanta l’ottavo (28), il Torino il nono (27), la Fiorentina il decimo (26) e Sassuolo e Parma l’undicesimo (25) e la squadra di Mazzarri è quella che segna meno di tutte, infatti, l’Atalanta con 39 reti è la più prolifica della serie A e seguono con 38 gol Juventus, 37 Napoli, 34 Roma, 32 Sampdoria, 31 Inter, 30 Sassuolo, 28 Lazio, 26 Milan, 25 Fiorentina e Genoa e poi c’è il Torino con 24 (di cui un autogol). E problema nel problema gli attaccanti del Torino in diciannove partite complessivamente sono riusciti a segnare solo 11 reti, Belotti 7 (con tre rigori), Falque 3 e Zaza 1. Saranno anche poco riforniti di palloni da spedire in porta, ma la mira degli attaccanti del Torino in parecchie occasioni è stata difettosa.
Il Torino al più presto deve trovare una soluzione e con la sessione del calciomercato aperto si potrebbe ovviare al problema prendendo un giocatore capace di mandare in gol gli attaccanti visto che potenzialmente Belotti, Falque e Zaza i gol li sanno fare, ma lo stesso allenatore frena sulla possibilità che dal mercato possa arrivare la soluzione al mal di gol. Mazzarri più volte ha detto che non è facile trovare il giocatore giusto e lo ha ribadito anche nella conferenza stampa dopo la sconfitta con la Fiorentina e l’eliminazione dalla Coppa Italia: “Non è facile trovare un rinforzo adeguato. Abbiamo individuato undici, dodici, tredici, quattordici titolari, quindi, bisogna trovare un calciatore che inserito a gennaio ci dia la sensazione che sia più bravo di chi c’è già e che comunque entri a far parte degli undici titolari da subito. Deve anche avere certe caratteristiche. Sappiamo che tipo di giocatore servirebbe, ma il problema è che in questo momento chi lo ha non lo dà oppure chiede cifre impossibili. Allora è meglio ottimizzare tutto e nel girone di ritorno con dieci partite in casa dovremo giocare alla morte. Se arriverà un rinforzo ben venga, ma deve essere adeguato e darci qualche cosa di più. Un riempitivo non ci serve”.
Se dal mercato è difficile che arrivi il giocatore giusto allora sarà Mazzarri a dover trovare le soluzioni adeguate per far sì che la squadra segni di più e non commetta le ingenuità, seppur dipendano dal singolo giocatore, che hanno portato a subire la maggior parte dei gol. Il Torino per l’ennesima volta non può terminare la sua rincorsa all’Europa League già prima che arrivi la primavera. I tifosi iniziano a dare segni d’insofferenza, come dargli torto, e, infatti, al termine della gara con la Fiorentina, soprattutto dalla curva Primavera ma non solo, sono arrivati fischi e cori che invitavano i giocatori a tirare fuori gli attributi. Anche il presidente Cairo nell’occasione ha lasciato lo stadio furibondo affermando “Non ho niente da dire” e sbattendo la portiera dell’auto. Il presidente Cairo può prendersela anche con se stesso perché è lui a decidere la politica societaria in materia di mercato, economica e di gestione del club, a scegliere l’allenatore e in ultima istanza anche i giocatori, ma i tifosi che pagano il biglietto e che hanno sempre sostenuto la squadra non possono sempre ingoiare delusioni.