Per trattenere Cerci servirebbe un affondo deciso
Il calcio è un gioco di gruppo quindi quasi mai il singolo da solo può cambiare le sorti di una squadra, ma come sempre c’è l’eccezione che conferma la regola, ad esempio se l’Udinese nelle ultime stagioni non avesse avuto Di Natale avrebbe ottenuto certi piazzamenti in classifica? Oppure la Lazio senza Klose, si è visto infatti che quando è mancato la squadra ha faticato e non poco. E la Juventus senza Pirlo avrebbe vinto due scudetti consecutivamente? Riprove non ce ne sono però è indubbio che Di Natale, Klose e Pirlo hanno contribuito e non poco alle sorti dei loro club. Anche Cerci nel Torino ha influito soprattutto nell’impostazione offensiva, forse avrebbe potuto essere ancora più continuo nel rendimento, ma il suo l’ha fatto. Se il prossimo anno non dovesse più giocare nel Torino quanto la squadra risulterebbe meno incisiva? Non è facile da dirsi, potrebbe arrivare al suo posto un giocatore, anche quasi sconosciuto, che s’impone agli onori delle cronache oppure Ventura cambiare l’impostazione della manovra ed ecco che non diventa necessario avere un esterno che faccia la differenza oppure arrivare un attaccante che segna anche a occhi chiusi sfruttando situazioni che a primo acchito non fanno pensare a pericoli importanti per la porta degli avversari. Tutto è possibile, però si rischia di sconfinare nel sogno o nel fantacalcio.
Cerci per il Torino è l’arma in più che garantisce di saltare l’uomo e accentrandosi semina scompiglio fra le retrovie avversarie col mettere se stesso o un compagno nella condizione di tirare in porta e quindi di segnare. Per questo se non dovesse più vestire la maglia granata ci sarebbero dei problemi, risolvibilissimi finché si vuole, ma pur sempre esistenti. Non si può pensare che Cerci resti al Torino per tutta la sua carriera, però un’altra stagione contribuirebbe ad allestire più facilmente la squadra senza dover trovare troppi altri giocatori che coniughino doti tecniche individuali e concreto apporto al gioco collettivo. La Fiorentina, che lo aveva già scartato la scorsa stagione, con lui vuole monetizzare e per questo non è intenzionata a fare sconti al Torino per l’acquisto della sua metà del cartellino, forte dell’interessamento del Napoli, dell’Inter e in terza battuta del Milan che non ha la priorità di aggiudicarsi un calciatore con le caratteristiche di Cerci, ma che non molla mai le sue potenziali prede fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno di mercato. Per questo Cairo dovrebbe derogare alle regole che prudentemente si è imposto per tenere i conti in ordine: non c’è bisogno di rivederle, basta fare un’unica eccezione.
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