Per il Torino sette partite verità prima della fine dell’anno
In poco più di un mese, trentadue giorni per l’esattezza, da quando il Torino tornerà in campo (domenica venti per affrontare il Crotone) alla sosta per le vacanze natalizie (l’ultima partita dell’anno in corso sarà disputata giovedì ventidue dicembre contro il Genoa) c’è un blocco di sette partite (compreso il turno di Coppa Italia con il Pisa) che porterà quasi alla fine del girone d’andata (l’ultimo turno con il Sassuolo è calendarizzato per l’otto gennaio) e a capire meglio quali sono le reali possibilità della squadra. Gli avversari saranno Crotone, Chievo, Pisa in Coppa Italia, Sampdoria, Juventus, Napoli e Genoa: per lo più squadre alla portata, infatti, i big match saranno solo due con bianconeri e azzurri.
In media la squadra di Mihajlovic disputerà una partita ogni quattro giorni e mezzo, tempo sufficiente per recuperare le energie psico-fisiche. Per essere chiari, se si aspira a fine stagione a giocare le coppe europee bisogna essere pronti a scendere in campo tre volte ogni otto giorni, quindi, non esiste un problema dovuto a troppe partite in pochi giorni perché sarebbe un ragionamento da squadretta e non da chi vuole e può collocarsi fra le big del calcio nostrano e non solo. Oltretutto tra la gara con la Sampdoria e quella con la Juventus intercorreranno sette giorni, così come fra quella con i bianconeri e la successiva con il Napoli, di conseguenza ci sarà tutto il tempo necessario per preparare al meglio queste due sfide dal grande richiamo, ma che non sono più importanti delle altre poiché al massimo valgono tre punti.
E’ scontato che tutti si aspettino dal Torino che passi il turno di Coppa Italia con il Pisa, con tutto il rispetto per Gattuso e la sua squadra che stanno facendo estremamente bene, infatti, sono a metà classifica, tenuto conto delle enormi e assurde difficoltà societarie, ma loro disputano il campionato di serie B e i valori tecnici sono nettamente differenti e il piatto della bilancia granata è decisamente più pesante di quello dei nerazzurri.
Per quel che riguarda il campionato, il Torino dovrà dimostrare di aver limato il difetto di subire un numero di gol che non è in linea con un cammino che porta all’Europa, per gol subiti i granata sono al dodicesimo posto, e di mantenere vitale la vena realizzativa, prendendo in considerazione quest’aspetto la squadra di Mihajlovic ha il secondo attacco del torneo.
Se si suddivide la stagione in blocchi fra una sosta e l’altra per gli impegni della Nazionale e vacanze, nel primo il Torino ha passato il turno di Coppa Italia con la Pro Vercelli e poi ha perso con il Milan, sfiorando il pareggio all’ultimo istante, pari non ottenuto per l’errore di Belotti dagli undici metri, e poi vincendo con il Bologna. Tutto sommato quindi un avvio positivo, se si vuole essere pignoli manca però il punto con i rossoneri.
Nel secondo, i punti lasciati per strada sono stati in crescendo e per questo oggettivamente si può affermare che c’è del rammarico, soprattutto perché ci sono state le vittorie con Roma e Fiorentina che stridono con la sconfitta con l’Atalanta e i pareggi con Empoli e Pescara, almeno cinque punti in più il Torino poteva e doveva conquistarli.
Nel terzo blocco si è delineato un miglioramento perché per il valore degli avversari affrontati gli unici rimpianti sono per non aver fatto neppure un punto con l’Inter e per aver solo pareggiato con l’Udinese, doverose le vittorie con Palermo e Cagliari e in linea il pari con la Lazio. Forse la squadra di Mihajlovic avrebbe potuto conquistare quattro punti in più in queste cinque partite tenuto conto delle difficoltà dell’Inter, ma l’unica partita veramente sbagliata sotto il profilo dell’approccio è stata quella con i nerazzurri.
Dopo la sosta per gli impegni della Nazionale il Torino affronterà il quarto blocco e ragionando sulla carta si può dire che dai granata ci si aspettano vittorie con Crotone, Chievo, Sampdoria e possibilmente anche con il Genoa, match che sarà disputato in casa, mentre per quel che riguarda Juventus e Napoli tutti i punti che saranno conquistati varranno un passo in avanti e un recupero di quelli che finora sono stati lasciati per strada. Può essere considerato motivo d’orgoglio e un prestigio battere bianconeri, soprattutto in quanto si tratta di derby, e azzurri, ma bisogna ricordare che ai fini della classifica vincere con una big e poi pareggiare con due squadre alla portata significa incamerare meno punti che non perdere con la squadra più forte e vincere con le altre due, sei punti in graduatoria sono meglio di cinque.
Come dice sempre Mihajlovic in campo si va per vincere qualunque sia l’avversario, ma è doveroso saper dosare le forze psico-fisiche in modo da non commettere errori evitabili, che finiscono per costare cari. A gioco medio-lungo paga di più vincere con le piccole e le pari grado rispetto a farlo con le grandi e perdere o pareggiare con alcune delle altre perché può voler dire raggiungere oppure no l’obiettivo. Non si tratta di un atteggiamento rinunciatario e di accontentarsi, ma di saper fare bene i conti, poi se nel quarto blocco arriveranno dai tredici-quattordici ai diciotto punti tanto meglio, ma non dovranno essere meno di dodici.