Per gennaio si prefigura un altro non mercato del Torino in entrata

Le parole del presidente Cairo non fanno presagire a rinforzi per la squadra che al momento appaiono indispensabili stante il deficit di risultati in relazione agli obiettivi.
06.11.2019 10:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Urbano Cairo
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Urbano Cairo
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ieri a Milano, nell'ambito della presentazione del calendario di "For Men" (una delle riviste edite da Cairo Editore, ndr), il presidente Cairo rispondendo a una domanda sul mercato di gennaio ha detto: "Mancano due mesi e sei o sette partite. Adesso ciò che conta è restare sul pezzo fino a Natale, poi assieme al mister ragioneremo su quanto andrà fatto. La squadra ha una buona rosa, ma ampia", come riportato da Tuttosport oggi.

Per la precisione all'apertura del mercato di gennaio, il 2, mancano esattamente 57 giorni e 6 partite: Brescia, Inter, Genoa, Fiorentina, Verona e Spal, alternate tra trasferte e gare casalinghe. E con una squadra che, lasciando perdere i preliminari d’Europa League che oltretutto si sono conclusi con il non accesso alla fase a gironi, il Torino nelle finora disputate undici partite ha raccolto 11 punti, subito 17 reti e segnato 11 gol. Numeri assolutamente non in linea con l’obiettivo di fare meglio del 7° posto della scorsa stagione, infatti. in questo momento la squadra di Mazzarri è quattordicesima a sette punti dal settimo posto e a dieci dal quinto, che garantisce l’accesso diretto alla fase a gironi dell’Europa League, ed ha solo tre punti in più da chi è al terzultimo posto e quattro dall’ultimo.
Oltretutto non va dimenticato che ha perso con Lecce, neo promossa, Sampdoria, che con il Genoa occupa il terzultimo posto e ha già cambiato allenatore, Parma, che ha come obiettivo il piazzarsi nella zona di mezzo della classifica, Udinese, che vuole salvarsi senza patemi e ha già cambiato allenatore, Lazio, che aspira a un posto in Europa, e Juventus, che vuole vincere il nono scudetto consecutivo e possibilmente anche la Champions. Tolte, quindi, le ultime due sconfitte tutte le altre quattro sono avvenute con squadre alla portata. Se si aggiunge che ci sono stati due pareggi e tre vittorie e solo in una di queste cinque partite, quella con  Napoli, giocate senza rischiare di ottenere meno punti rispetto a quelli fatti. Pareggi con il Napoli (che sta ottenendo risultati decisamente inferiori alle aspettative, infatti, allo stato attuale non sta lottando per lo scudetto ed è settimo) e Cagliari (che sarà anche la rivelazione del campionato come attesta il fatto che è quinto assieme all’Atalanta, ma che era partito per arrivare nella zona centrale della classifica) e vittorie con Sassuolo (che mira a una tranquilla salvezza), Atalanta (che aveva iniziato male il campionato presa dalla partecipazione alla Champions) e Milan (in crisi e che ha già cambiato allenatore).

Tenuto conto dell’andamento che ha avuto fin qui il Torino e delle parole del presidente Cairo è prevedibile che a gennaio il mercato in entrata sarà se non nullo - come accaduto nelle ultime due sessioni, infatti, bisogna risalire al gennaio 2017 per trovare dei rinforzi e allora arrivarono il difensore Carlão, il giovane centrocampista Remacle dirottato subito in Primavera e l’attaccante Iturbe – senza particolari colpi.
Con una squadra che ha evidenti problemi e sta rendendo molto sotto le aspettative, invece, nella sessione di mercato di gennaio oltre a sfoltire la rosa degli elementi che Mazzarri non ritiene utili alla causa sarebbe bene che si prendessero dei veri rinforzi, soprattutto a centrocampo e magari tra uscite ed entrate si rivedesse anche la composizione della difesa e dell’attacco tenuto conto che rispetto allo scorso anno il numero dei gol incassati è aumentato (13 a fronte degli attuali 17) e quello delle reti segnate è diminuito (16 contro gli attuali 11).
Sperare che le cose si aggiustino senza intervenire o facendolo al minimo, con rincalzi di basso profilo, è soluzione che difficilmente potrà dare qualche risultato minimamente soddisfacente.