Ore e giorni decisivi per le comproprietà e per il Toro di domani
Trattative in corso con Fiorentina, Juventus e Palermo per definire la situazione di Cerci, Ogbonna, Darmian e Glik, non si è ancora trovato l’accordo definitivo per nessuno, ma già solo per il fatto che si continua a discutere vuol dire che sia da parte del Torino sia da parte delle altre società c’è la volontà di vedere se si può trovare una soluzione che accontenti tutti. E’ impensabile che per quel che riguarda le comproprietà più importanti, Cerci, Darmian e Glik, alla fine il Torino si trovi senza più nessuno dei tre giocatori. Senza Darmian e Glik si azzererebbe la difesa, visto che Ogbonna sarà ceduto e che D’Ambrosio ha detto che vuole andarsene, facendo piombare il club in una situazione a dir poco sconcertante e s’invierebbe un segnale negativo a tutto l’ambiente granata. Ma, cosa ancora più grave, si renderebbe meno appetibile l’approdo in granata per i giocatori che interessano per rinforzare la squadra e farebbe venire dei forti dubbi a mister Ventura sul progetto per la prossima stagione, anche perché in difesa rimarrebbero solo Gillet, Padelli e Di Cesare poiché Rodriguez e Masiello sono in scadenza di contratto, ma il rinnovo per entrambi è più che possibile e senza particolari sforzi, basta un po’ di buona volontà.
La situazione di Cerci è particolarmente intrigata perché la Fiorentina non è interessata a lui, infatti ha preso Joaquin dal Malaga per una cifra che si aggira intorno ai 2 milioni di euro e un contratto per l’esterno di tre anni a 1,4 milioni a stagione. Mentre Cerci, che ha sei anni di meno, era stato prelevato dalla Roma nel 2010 per 4 milioni e percepisce uno stipendio che si aggira intorno agli 850-900 mila euro. Per questo la Fiorentina non vuole scendere sotto i 5 milioni di euro per cedere definitivamente il giocatore e ottenere una buona plusvalenza avendo già avuto dal Torino 2,5 milioni per la metà del cartellino. Il Torino dal canto suo non vorrebbe sborsare più di altri 3 milioni poiché ha valorizzato il giocatore portandolo alla convocazione in Nazionale. La distanza fra le parti è notevole e sono pronti a forzare la mano a viola e granata Napoli e Milan che non disdegnerebbero il giocatore, soprattutto a Benitez farebbe molto comodo, e potrebbero accordarsi o con il Torino o con la Fiorentina per ottenere Cerci una volta risolta la compartecipazione e quindi influire e non poco sulla cifra che potrebbe essere scritta nelle buste. A tutto ciò va aggiunta la volontà del giocatore che si trova in Brasile per disputare la Confederation Cup e che difficilmente sceglierebbe di restare al Torino se avesse l’opportunità di disputare la Champions League e lottare per lo scudetto. Per la squadra granata perdere Cerci vorrebbe dire quasi certamente cambiare definitivamente modulo e passare dal tanto caro a Ventura 4-2-4 al 5-3-2 o tutt’al più al 4-3-3 o sue varianti, 4-3-1-2 oppure 4-3-2-1.
Anche la cessione di Ogbonna non è ancora arrivata alla quadratura né sul valore del cartellino del giocatore né sulle contropartite tecniche. Cairo è tornato a chiedere per Angelo 18-20 milioni mentre Marotta è disposto a valutarlo fra i 10 e i 12. Gabbiadini, De Ceglie, Marrone e Sorensen, potenziali contropartite, non sono del tutto convinti di passare in granata, soprattutto i primi due, e Gabbiadini e Sorensen sono in comproprietà fra i bianconeri e il Bologna. Discorso differente per Immobile e Boakye che al Torino verrebbero volentieri, però prima fra Juventus e Genoa devono essere risolte le comproprietà e poi possono essere intavolate le definitive trattative per il passaggio al Torino. Che Cairo voglia ricavare il massimo dalla cessione di Ogbonna è più che giusto, ma non sarebbe da scartare del tutto l’idea di valutare se accettare una cifra fra gli 8 e i 9 milioni cash senza contropartite tecniche, sperare che si apra un asta fra Juventus e Napoli e forse anche Milan (Galliani stima il giocatore, ma Allegri non lo ha messo in cima ai desiderata) rischia di far saltare tutto o protrarre per tutta l’estate la trattativa con la possibilità alla fine del mercato di non ottenere più di quello che si potrebbe ricavare oggi per quel che riguarda i contanti e meno per le contropartite tecniche, senza soddisfazione per nessuno e con un Ogbonna giustamente più che seccato dal rimanere incerto sul suo futuro per tutta l’estate.
Alle buste mancano quattro giorni, tempo per tergiversare non ce n’è più e il valore della credibilità ha un prezzo che non è monetizzabile, ma che conta tantissimo e non si svaluta nel tempo.
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