Ora tocca a Belotti cambiare passo e tornare a essere il “Gallo”
I due infortuni sono sicuramente stati una iattura e la famosa clausola da cento milioni valida per l’estero, ma che pesa anche in Italia, non è stata una mossa azzeccata, anzi, e se aggiungiamo la delusione per la mancata partecipazione degli Azzurri al Mondiale in Russia il puzzle è completo e spiega la difficile annata di Belotti. Ora, però, l’attaccante ha messo alle spalle gli infortuni, ha avuto il tempo per imparare a convivere con quotazioni eccessive e con tutto il corollario che ne consegue e anche di metabolizzare la delusione di saltare il primo Mondiale al quale avrebbe potuto partecipare. Tocca a lui tornare a essere un attaccante da doppia cifra e non uno che gioca collocato nel reparto offensivo segnando qualche gol ogni tanto, insomma, sta a lui tornare a essere il “Gallo”.
Il Torino ormai è assestato a metà classifica e si è lasciato sfuggire tutti i treni per l’Europa, solo un miracolo dovuto a “suicidi” altrui potrebbe rimettere in corsa i granata per il sesto o il settimo posto, sempre che quest’ultimo serva per andare in Europa League. Gli stimoli collettivi, quindi, sono bassi e di conseguenza diventa più difficile per i singoli esprimesi in un contesto dove si va in campo per contratto. Ma un giocatore come Belotti, che ha dimostrato di possedere qualità superiori alla media, deve saper affrontare anche periodi di questo tipo e mettersi in luce ugualmente. Deve trovare gli stimoli in se stesso per non danneggiarsi, a prescindere se il prossimo anno sarà ancora un giocatore del Torino oppure se Cairo lo lascerà andare via mettendosi l’anima in pace sul fatto che dalla sua cessione non ricaverà cento milioni.
Il pericolo maggiore che sta correndo Belotti è di fare la fine di Cerci o Maksimovic, che si sono messi in evidenza nel Torino e dopo lunghi tira e molla sono andati via per poi non hanno saputo ripetersi e sono finiti ai margini del calcio che conta sprofondando sempre più nel dimenticatoio e divenendo delle meteore, magari con un cospicuo conto in banca, ma comunque calciatori che non sono riusciti ad affermarsi a livelli medio-alti. Belotti ha un carattere molto diverso da quelli di Cerci o Maksimovic e se non si farà trascinare da chi gli sta vicino a prendere decisioni sbagliate ha tutte le carte in regola per non fare la fine degli altri due. Belotti, però, deve sfruttare questo fine di campionato per riprendersi e tornare ad essere un bomber, anche perché un attaccante che segna con il contagocce non potrà mai essere un protagonista né in squadre di alta classifica né in quelle di media. Undici partite per tornare su buoni livelli non sono poche e possono cambiare il senso di questa stagione facendolo passare da negativo a interlocutorio con prospettiva concreta di essere positivo per quel che riguarda la prossima annata.