Nuovo corso o solito bluff: la verità s'avvicina
La pazienza è la virtù dei forti e sicuramente i tifosi granata lo sono all’ennesima potenza, perché di pazienza negli ultimi decenni ne hanno avuta da vendere così tanta che se fosse un bene materiale con il ricavato si sarebbe potuto allestire uno squadrone che avrebbe fatto impallidire il Barcellona, il Real Madrid, il Chelsea, il Manchester City e lo United e l’Arsenal messi insieme. Ma l’essere pazienti non è sinonimo di non saper valutare quanto accade. Allestire squadre che puntualmente si sono rivelate eterne incompiute è stato il filo conduttore delle ultime stagioni, a prescindere dai dirigenti, allenatori e giocatori che sono transitati. Quindi ai tifosi l’allenamento a valutare le rose non manca, anzi. Nonostante il credito di fiducia già erogato anche durante questa estate, se alla squadra non vengono subito apportati i necessari innesti per completarla, l’immensa pazienza dei tifosi non basterà più e la fiducia così come è stata data verrà tolta.
Per l’ennesima volta a inizio estate si è inaugurato un nuovo corso: nuovo allenatore e tanti nuovi giocatori. La squadra è partita per il ritiro estivo allestita non al novanta per cento come sosteneva la dirigenza, ma sicuramente al settanta. Fin qui tutto bene. Poi, come era facile prevedere, le lacune si sono palesate e non poteva essere diversamente, visto che la rosa non era formata al cento per cento. Sono passati i giorni, ma De Feudis a parte, non sono arrivati né l’esterno destro né un attaccante e neppure un terzino destro. E’ vero che ad oggi Ogbonna e Bianchi sono a tutti gli effetti due giocatori granata, ma su loro due l’incognita resta e pure grande. Tornando a concentrarsi su chi manca ci si è ridotti, a tre giorni dall’inizio del campionato, ad avere un grande punto interrogativo sull’esterno destro: Pagano non ha ancora recuperato dall’operazione al calcagno e Stevanovic, dopo aver rimediato una botta alla caviglia nella gara di Coppa Italia con il Siena domenica scorsa, è in dubbio per la trasferta ad Ascoli, rimangono a disposizione di Ventura i baby Verdi e Oduamadi, nella speranza che a sinistra Guberti non sia sfiorato neppure da un piccolissimo starnuto altrimenti si dovrebbe riciclare Sgrigna, che ha optato per fare la punta, ma per bontà divina è in grado di ricoprire il ruolo di esterno. Morale: basta un infortunio per rischiare che il banco salti dovendo affidarsi solo a giocatori giovanissimi, seppur di prospettiva, ma senza esperienza. Discorso simile anche per il terzino destro: Darmian, anche se giovane può reggere il ruolo, ma se (gli scongiuri sono d’obbligo) dovesse avere qualche problema fisico rimane il solo D’Ambrosio, che non ha superato l’involuzione dello scorso campionato. Se queste sono le certezze sulle quali si poggia la volontà di tornare in A andiamo proprio bene!
Ragionamento più complesso è quello dell’attacco, ovvero delle due punte, che nel gioco di Ventura rappresentano i realizzatori principali dei gol. A disposizione ci sono: Bianchi, Antenucci, Sgrigna ed Ebagua. Durante il ritiro, allenamenti e amichevoli, e poi nelle due gare ufficiali di Coppa Italia sono stati provati abbinamenti vari, ma nessuna coppia, finora, ha dato garanzie: i gol segnati sono stati pochissimi. Non ci vuole un esperto di calcio per capire che o i giocatori non sono compatibili fra di loro o non sono compatibili con il modulo di gioco proposto dall’allenatore; con questo non si vuole criticare né l’allenatore né i giocatori, ma puntare il dito sull’idea sulla quale si basa il progetto: ci vogliono gli uomini giusti al posto giusto, se non ci sono bisogna apportare delle modifiche.
Il calciomercato chiude mercoledì 31 agosto alle ore 19, ci sono ancora sette giorni a disposizione: basta agire subito, altrimenti sarà evidente a tutti che al Torino non si è intrapreso un nuovo corso, ma il solito bluff.