Non c'è il transfer, Francesco Serafino torna a casa. Gli ultimi aggiornamenti
Il Toro deve dire addio a Francesco Serafino. Il talentino classe 1998, acquistato a gennaio per 5 milioni dal Boca Juniors, non ha ricevuto il "via libera" dalla FIFA per poter disputare partite ufficiali con i Granata. Di conseguenza, l'acquisto è nullo ed il giocatore potrà svincolarsi con effetto immediato e libero dunque di accordarsi con altre squadre (il veto cadrà il 7 settembre 2015, data del suo 18esimo compleanno).
L'attesa eccessiva per il "transfer" aveva fatto temere per il peggio già da qualche tempo, ma è lo stesso giocatore ad annunciare (con un perfetto italiano) la non riuscita della sua avventura in "Granata".
Adiós Torino. Purtroppo è arrivata la comunicazione dalla FIFA con la quale mi viene negata la possibilità di disputare partite ufficiali con il Toro. È un duro colpo ma bisogna guardare avanti. È doveroso da parte mia ringraziare il Direttore Massimo Bava che mi ha dato la possibilità di ritornare in Italia. Si è detto dispiaciuto per la decisione presa dalla FIFA e so che avrebbe voluto vedermi in campo almeno una volta con la maglia granata in una partita ufficiale. Ho avuto la fortuna di allenarmi spesso con il Maestro Ventura. Si perchè di un vero Maestro di calcio si tratta. Ho apprezzato il suo modo di parlare con i calciatori, la sua educazione e la sua competenza. Sono convinto che i successi del Toro di questi ultimi anni dipendano in gran parte dal suo Tecnico. Poi devo ringraziare i tifosi del Toro che dal primo giorno in cui sono arrivato in città mi hanno fatto sentire il loro affetto, mi sono entrati nel cuore. Questa è una grande tifoseria. Un pensiero particolare va all'amico argentino Maxi Lopez che in questi mesi mi è stato vicino, ci divide una rivalità calcistica, io sono del Boca, lui del River, ma è nata una bella amicizia. L'umiltà di questo grande campione mi ha sorpreso: una grande persona, un campione vero!
Perché non è stato concesso il transfer?
Nel 2009 la FIFA si è espressa in materia di tesseramento di minori in società professionistiche, ambito prima trattato dalle singole federazioni. questo è trattato nell'articolo 19 dello statuto sui trasferimenti dei calciatori, che recita:
I trasferimenti internazionali di minori (o il primo tesseramento di minori stranieri) sono consentiti soltanto se:
• I genitori del calciatore si trasferiscono nel Paese della nuova società per motivi indipendenti dal calcio.
• Il trasferimento avviene all’interno del territorio dell’Unione Europea (UE) o dell’Area Economica Europea (AEE) e il giocatore ha un’età compresa fra i 16 e i 18 anni.
In caso ciò avvenga, la società deve disporre di:
• Fornire al calciatore un’adeguata istruzione e/o formazione calcistica in linea con i più elevati standard nazionali
• Garantire al calciatore una formazione accademica e/o scolastica e/o formazione professionale, in aggiunta alla sua istruzione e/o formazione calcistica, che consenta al calciatore di perseguire una carriera diversa da quella calcistica nel momento in cui dovesse cessare l’attività professionistica
• Adottare tutte le misure necessarie per fare in modo che il calciatore sia seguito nel miglior modo possibile (ottime condizioni di vita presso una famiglia ospitante o una struttura della società, nomina di un tutore all’interno della società, ecc.)
• All’atto del tesseramento del calciatore, dimostrare alla Federazione di appartenenza di avere soddisfatto tutti i succitati obblighi.
All'atto pratico, non è chiaro perché la FIFA non ha concesso il transfer a Serafino. Ma le regole a riguardo sono assai strette ed è dunque altresì possibile che la commissione giudicante abbia considerato questo trasferimento come fuori norma. Nel caso di Francesco Serafino, inoltre, non si rispettano le due norme cardine dell'articolo, ovvero il trasferimento per motivi "extracalcistici" della famiglia e il trasferimento interno all'UE.