Nicola e la scintilla dell'impresa
Davide Nicola è stato chiamato per salvare il Toro, dopo le difficoltà viste con Marco Giampaolo. Si è messo a lavorare con intensità e passione ed è riuscito nell'impresa di ottenere quanto chiesto. Nulla più. Questo Toro non poteva ambire ad altro messo com'era. Il mister piemontese si è messo a disposizione con la sua umiltà, condita anche un po' da spavalderia, come deve essere un allenatore per dare certezze ai suoi, soprattutto se consapevole di quello che fa. A volte è andata bene, altre no, ma nell'insieme va ringraziato per quello che ha fatto. E' esperto in salvezze, avendone ottenute tre, con Crotone, Genoa e adesso Torino. Ma può fare di più ne siamo certi.
Aveva negli occhi, ancora in panchina metre festeggiava, la scintilla quasi esaperata di aver fatto un'impresa. Bella cosa salvarsi, ma il Toro era partito con ben altri obiettivi, ma le cose non sono andate bene e bisogna accontentarsi, per il momento.
Nicola ha fatto intendere di voler rimanere, lui quella panchina l'ha agognata e adesso non se la vuole scrollare di dosso facilmente. Forse l'ambiente granata si aspetta qualcosa di più importante, ma non togliamo le speranze a Didi, come lo chiamano gli amici. Con la squadra giusta non potrebbe provare anche lui a giocarsi le chance per coronare il suo sogno? E poi, quando tornerà il pubblici allo stadio, la loro forza potrebbe essere devastante per la sua grinta. Per andare a prendere altri guru o scienziati, meglio fare le cose semplici in casa.