Mercato Torino: il solito teatrino dell’inseguire giocatori normali, mica top
Con tutto il rispetto, ma Lerager, Sanabria, Kurtic, Gedson Fernandes, sono tutti giocatori normali, mica top player eppure il Torino sono giorni che li segue senza concludere nessuna trattativa perché chi li cede non acconsente al solo prestito, ma chiede almeno l’obbligo di riscatto in modo da incassare tra adesso e luglio cifre che vanno dai cinque ai dieci milioni, sia chiaro trattabili. E’ sconcertante che neppure la classifica deficitaria, terzultimo posto con quattordici punti alla fine del girone d’andata, induca la dirigenza granata, in primis il presidente Cairo, a non sbrigarsi a rinforzare una rosa, che ha ampiamente dimostrato, tenuto conto anche della passata stagione e del fatto che è stata decisamente mal rimpolpata in estate, incapace di cambiare marcia per risollevarsi. Le uniche mosse fatte da quando è aperto ufficialmente il calciomercato invernale, 23 giorni, per risolvere la situazione sono state l’esonero dell’allenatore Giampaolo con il conseguente arrivo di Nicola e la cessione in prestito di Millico e Meïté.
Alla chiusura del mercato mancano sei giorni ed è quindi legittimo chiedersi se qualche giocatore sarà preso. Si può dire che forse Diaw del Pordenone arriverà poiché per l’attaccante capocannoniere della Serie B con dieci gol un accordo è stato trovato, cessione a titolo definitivo per 4 mln più uno e mezzo di bonus dei quali 800 mila facilmente raggiungibili per reti e presenze, ma la chiusura della trattativa è in stand by in attesa di sapere se si troverà l’intesa per Sanabria con il Betis Siviglia sempre che nel frattempo Parma e Spal non affondino il colpo e sottraggano Diaw al Torino che intanto di concerto con la Sampdoria, proprietaria del cartellino, sta cercando di piazzare Bonazzoli.
Sul fronte centrocampo, reparto dal rendimento decisamente scarso, la trattativa con il Genoa per Lerager è boccata perché il club ligure non si smuove dal prestito oneroso con obbligo di riscatto. Quella per Kurtic non è praticamente mai decollata perché il Parma è restio a cederlo, anche a fronte di uno scambio con Nkoulou, tanto più che mister D’Aversa non vuole privarsi dello sloveno. Fernandes è quello più facilmente raggiungibile visto che è tornato al Benfica dopo il prestito al Tottenham dove ha giocato solo 90 minuti in FA Cup e 63 in EFL Cup e per il resto non è quasi mai stato convocato da Mourinho e quando è accaduto è rimasto in panchina. Il Benfica lo presterebbe senza problemi e senza pretendere alcun obbligo di riscatto, ma si tratta di un giocatore di 22 anni che non conosce il campionato italiano. E da ieri circolano voci su Mandragora, il mediano, che può giocare anche da mezzala, è in forza all’Udinese, ma il cartellino è di proprietà della Juventus. Il 23enne in questo campionato ha giocato poco in Friuli, 9 presenze per complessivi 402 minuti, a causa della rottura del legamento crociato anteriore del menisco esterno del ginocchio destro avvenuta nella scorsa stagione, il 23 giugno, nella gara contro il Torino. Per Mandragora la trattativa non è impossibile, ma neppure semplice perché la Juventus deve prima trovare l’accordo con l’Udinese e poi con il Torino e i tempi sono stretti visto che la finestra di mercato chiuderà lunedì alle 20.