Mercato da cinque che il campo può trasformare in sei o quattro

Il mercato di riparazione del Torino si chiude con gli arrivi di Maxi Lopez, Ichazo e Gonzalez e le cessioni di Nocerino, Larrondo, Ruben Perez e Gillet.
03.02.2015 10:04 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Mercato da cinque che il campo può trasformare in sei o quattro
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ichazo per Gillet, è andato via un portiere esperto ed è arrivato uno di prospettiva. Si potrà dire quanto vale solo quando giocherà titolare per un’intera stagione. Giudizio doverosamente sospeso a tempo indeterminato. Piccola postilla, non bisogna dimenticare che in estate, il diciannove luglio, era stato preso il portiere Avramov che poi il primo settembre era stato dato in prestito al’Atalanta e che nelle giovanili del Torino c’erano i fratelli Gomis, mandati altrove a farsi le ossa. Maxi Lopez per quello che ha fatto vedere da quando è arrivato ha dimostrato di valere più di Larrondo, qualcuno dirà che ci voleva poco, ma il suo innesto sta permettendo anche a Quagliarella di esprimersi meglio. Quindi giudizio positivo, anche se Maxi Lopez dovrà confermare che la prima impressione è quella giusta. Gonzalez è sicuramente un giocatore d’esperienza, bisognerà vedere quanto giocherà e quale apporto darà alla squadra. Anche per lui giudizio inevitabilmente sospeso. Cairo aveva detto che a gennaio gli obiettivi erano: un centrocampista di ragionamento e due attaccanti, uno abbastanza giovane e uno abbastanza esperto e con la testa di Moretti e che sapessero attaccare la profondità come vuole Ventura. I profili di Ichazo, Maxi Lopez e Gonzalez non rientrano del tutto in quelli delineati dal presidente prima dell’apertura del mercato, di conseguenza non si può fare altro che dire che le promesse non sono state mantenute nella loro totalità, il campo dirà se va bene comunque oppure se e quanto il mercato di riparazione é stato inutile o peggio ancora dannoso, in quanto occasione persa per rinforzare la squadra.    

 

Per quel che riguarda le cessioni sono stati dati via due giocatori arrivati in estate, Nocerino e Ruben Perez, e altri due Larrondo e Gillet che c’erano già da prima, Larrondo anche lui bocciato da Ventura e Gillet, in scadenza di contratto a giugno, é stato sostituito con un portiere decisamente più giovane poiché il Torino può contare su Padelli e nel frattempo capire se Ichazo sarà il portiere del futuro. C’è da riflettere sul fatto che altri due giocatori da tempo finiti ai margini, Barreto e Sanchez Miño, non hanno trovato collocazione altrove, al massimo potrebbero trovarla nei prossimi giorni all’estero. Questo deve far riflettere molto la società perché sbagliare a puntare su un calciatore, soprattutto se è costato una discreta cifretta come Sanchez Miño 3,2 milioni di euro, ha ripercussioni: i giocatori  devono avere caratteristiche tecniche verificate e un carattere compatibile con quello dell’allenatore, altrimenti si finisce per gettare i soldi dalla finestra e poi non riuscire a prendere altri giocatori che potrebbero contribuire molto di più alla causa.

 

La conclusione che si può trarre è che il Torino nel mercato di riparazione qualche cosa ha fatto, ma poteva fare ben di più per rinforzare l’attuale rosa, quindi il voto è cinque. Il cinque però può diventare senza problemi sei se la squadra a fine campionato sarà nella parte sinistra della classifica e in Europa League avrà dato tutto e proseguito il cammino il più possibile, ma è altrettanto vero che può diventare un sonoro quattro se, soprattutto in campionato, non verrà raggiunto l’obiettivo. Ventura sarà d’accordo con le scelte di mercato? Chissà, lui neppure sotto tortura lo dirà esplicitamente in pubblico, già in estate aveva avvallato il mercato, salvo poi bocciare alcuni giocatori, cosa del tutto legittima e che ci sta, quindi potrebbe essere tutto sommato contento di quanto fatto dalla società, o almeno non così dispiaciuto. Anche lui ovviamente si dovrà assumere parte della responsabilità di quanto avvenuto in questa sessione di mercato, se la squadra raggiungerà gli obiettivi i meriti saranno da dividersi fra giocatori, allenatore e società, nessuno può pensare o pretendere che sia solo grazie alle sue capacità, se, invece, la squadra non riuscirà ad ottenere quanto era in programma le colpe saranno di tutti. Il campo emetterà i suoi verdetti e i tifosi, che sono i clienti del calcio, e anche gli sponsor, che contribuiscono concretamente mettendo soldi nel calcio, alla luce dei risultati confermeranno o meno la fiducia al Torino Fc a seconda di quanto saranno soddisfatti.