Mazzarri: "Verona campo ostico, vorrei dai miei una prova come quella di Udine"

29.09.2018 14:11 di Alex Bembi   vedi letture
Mazzarri: "Verona campo ostico, vorrei dai miei una prova come quella di Udine"
© foto di Alex Bembi

Walter Mazzarri ha presentato alla stampa la sfida di Verona, dove la sua squadra affronterà il Chievo domani pomeriggio: “Domani a Verona cosa mi aspetto? Mi aspetto un avversario tosto. La classifica al momento conta fino ad un certo punto. Il Chievo sul proprio campo è un avversario ostico, anche se adesso sta attraversando un momento di difficoltà. Siamo coscienti che quest’anno come non ami ogni partita va presa con le molle. Vorrei facessimo una gara come quella di Udine. Dovremo cercare di fare la nostra partita nei 95 minuti. Dico sempre 95 perché la storia dice che le partite si possono decidere anche nei minuti di recupero, non bisogna mollare fino al fischio finale. Noi allenatori, ma parlo soprattutto per me, abbiamo il dovere di guardare le prestazioni innanzi tutto, per andare alla ricerca del risultato. Il risultato può essere influenzato da episodi particolari che lo influenzano e capisco che altri guardino solo al risultato, ma io no: devo valutare le prestazioni. Le statistiche contano relativamente. A Bergamo abbiamo fatto una buona gara sotto tutti i punti di vista, ci è mancato solo l’ultimo passaggio. Abbiamo giocato bene davvero contro l’Atalanta? Ognuno vede il calcio a modo suo. Noi dopo il Napoli andavamo a Bergamo, in un campo che negli ultimi anni è stato difficilissimo per tutti. Noi siamo in fase di costruzione e di crescita, abbiamo ragazzi giovani e che arrivano dall’estero: se vanno a Bergamo e fanno una gara alla pari con l’Atalanta non posso che essere soddisfatto. Ho provato a vincerla? Si, ho messo Zaza quando ho visto che loro erano in difficoltà e non ne avevano più. Sono una grande squadra, avevano pressato con veemenza per tutta la partita, ma alla fine il loro terzino aveva i crampi e ho sperato di poterne approfittare. Non è andata bene, ma sono soddisfatto lo confermo. Iago Falque? Farò di tutto per portalo in panchina, perché è importante per noi, ma non è al meglio. Vorrei averlo a disposizione, senza però rischiare possibili ricadute.

Oggi il calcio è cambiato tantissimo da quando il Toro stava ai vertici. Per tornare a quei livelli ci va pazienza, tempo ed equilibrio nel valutare le cose. Il Toro ha un grande blasone, ma non basta avere il nome. Per esempio quando arrivai a Napoli si viveva solo nel ricordo di Maradona. Col tempo, in quattro anni, siamo arrivati di nuovo ai vertici, la gente lo aveva capito che non potevamo farlo immediatamente. Qui vedo che c’è impazienza e frenesia: sono il primo che vuole vincere sempre e che soffre tremendamente le sconfitte, ma ci va pazienza. Stiamo facendo già bene, ma col tempo si potrà fare meglio.

Zaza? Deve capire la mentalità del nuovo gruppo e del suo allenatore. L’ultima gara ha toccato tre palloni che potevano essere importanti, ma lo ha fatto male. Probabilmente non era abituato a entrare così in corso.

Contro il Chievo potrebbero esserci novità di formazione. Quando si gioca ogni tre giorni è normale. Abbiamo dovuto fare qualche esperimento in campionato, ma è chiaro che si gioca solo in undici, qualcuno dovrà stare fuori.

Se rivedo lo spirito del Toro in qualche squadra inglese? Lo rivedevo molto in generale nell’intero campionato inglese. Soprattutto i giocatori britannici, danno sempre tutto, anche se si allenano poco trovano sempre energie e risorse. Le squadre si danno battaglia con l’anima ed è sempre molto bello questo”.