Mazzarri: “Rimarrà chi è stato funzionale al risultato di squadra, variabili del mercato a parte”

19.05.2018 17:06 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Mazzarri: “Rimarrà chi è stato funzionale al risultato di squadra, variabili del mercato a parte”
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, ha presentato in conferenza stampa la partita di domani pomeriggio con il Genoa. Ecco che cosa ha detto:

Qual è il significato della partita di domani?

“Alla luce degli ultimi due risultati vorrei vedere lo stesso spirito degli ultimi due secondi tempi che abbiamo giocato quando abbiamo fatto due ottime gare con due squadre l’una la Spal, che si sta giocando la salvezza ed era quindi motivatissima, e l’altra il Napoli, dove sul suo campo in pochissimi sono riusciti a fare risultato soprattutto andando in svantaggio come capitò a noi. Quindi, a Genova vorrei vedere lo spirito di queste due partite se possibile iniziare meglio i primi tempi rispetto a quelli di quelle due gare”.

La squadra ha acquisito la sua mentalità?

“Se vedete le mie annate migliori le mie squadre si sono sempre contraddistinte per saper o provare a rimettere in carreggiata le partite iniziate non bene. Questo si è visto nelle ultime due gare anche qui con il Torino dove ho avuto segnali in tal senso e dove tra il primo e il secondo tempo si è visto l’intervento dell’allenatore. In precedenza non sempre era successo come con la Roma quando abbiamo disputato un buon primo tempo, ma non segnammo e poi subimmo gol su calcio piazzato e non fummo più capaci a tenere il campo. Questi mesi dovevano essere utili per accelerare la crescita della squadra in prospettiva futura e qualche cosa si è visto nelle ultime due partite e spero che quando inizieremo la prossima stagione con la nuova rosa si parta da questi segnali”.       

Ci sono dati positivi nel 2018 soprattutto il minor numero di gol incassati. Sapersi chiudere è più importante di segnare?

“Mi spiego,quando parlo di equilibrio non si può parlare di chiudersi dietro o essere difensivisti, ma di fase difensiva. Nelle ultime partite De Silvestri ha segnato perché si sono messi in pratica schemi provati in allenamento con l’intenzione di giocare un bel calcio e di accrescere le possibilità di fare gol. Chi parla di calcio dovrebbe prima prepararsi di più. Se potessi vorrei sempre difendermi alto, ma ci sono anche gli avversari e le situazioni e non sempre i meccanismi studiati funzionano.  I tifosi vorrebbero e sperano di vincere più partite possibili ed è questo quello che conta. Quando ero al Napoli avvivammo secondi facendo 78 punti e segnando 73 gol e prendendone solo 36. In altri campionati ci sono state squadre che hanno fatto anche più punti, ma si sono piazzate più in basso in classifica perché hanno subito più gol. Ci vuole equilibrio. Se vogliamo crescere dovremo prendere sputo da questo perché vince chi ha un maggiore equilibrio fra gol presi e fatti che tradotto vuol dire che io grado alle prestazioni e non alla giocate funamboliche che possono finire con il perdere palla. I giocatori che vogliono crescere devono recepire certi input e quanto si parla di un giocatore utile per la squadra s’intende tutto quello che fa: lavoro in fase attiva e passiva, assist e gol. Vorrei che fosse chiaro un concetto: un allenatore spera sempre di vincere e fa tutto ciò che è funzionale al risultato della squadra. Quando ho analizzato le partite ho sempre detto ciò che non mi era piaciuto. Con la Lazio avevamo perso uno a zero e avremmo anche potuto pareggiare, ma la squadra non mi era piaciuta. Con il Napoli, invece, la squadra non ha sofferto, che non ha sbandato, anche se abbiamo regalato qualche cosa ai nostri avversari nel primo tempo. Con la Spal c’è stato qualche errore difensivo nel primo tempo e infatti abbiamo subito gol, ma nel secondo ci siamo riorganizzati e fatto una grande gara segnando due gol e non concedendo più nulla. Se il Toro vuole fare qualche cosa di più deve andare in questo senso e domani dovremo riconfermare questo tipo di atteggiamento e soprattutto dovremmo farlo quando inizierà la prossima stagione”.

Che idea dal punto di vista emozionale si è fatto del Torino?

“Questa è una piazza speciale e, quindi, ha delle particolarità e quando un professionista arriva in un ambiente di questo tipo deve entrarci in punta di piedi. Questo periodo mi è servito per capire la mentalità, le sensazioni e le sinergie. Una grande emozione è stata andare a Superga come allenarsi al Filadelfia. Penso di essermi calato nell’ambiente e le caratteristiche che ci sono qui mi si addicono”.

Da quando è arrivato ha sempre detto che doveva fare delle verifiche …

“Vuole chiedermi se domani giocherà Ljajic?”.

No, anche perché semmai su Ljajic le chiederei se rimarrà, ma so già che non mi risponderà, quindi, non glielo chiedo.

“Vi anticipo, sul mercato ho sempre dato indicazioni precise non solo al telefono, ma anche di persona alla società. Ma dovete capirmi come quando mi chiedete la formazione che non ve la posso dare. E’ chiaro che ho le idee chiare e ho detto tutto quello che vorrei e che si dovrà fare. Nel mercato al di là di quello che l’allenatore dice alla società non sempre poi ha tutto ciò che chiede o vorrebbe perché il mercato ha mille variabili. La maggior parte dei giocatori che ci sono ha contratti pluriennali e sono un capitale della società e se dovessero andare via è perché hanno una personale convenienza e anche la società. Lo stesso discorso vale per chi arriverà, non posso dire ciò che succederà perché non lo sa nessuno. Ci sono giocatori che magari hanno richieste e che si vorrebbero cedere, ma che rifiutano perché vogliono restare e non si possono mettere fuori rosa poiché sono giocatori di alto livello. Qui abbiamo una rosa di buon livello e comunque al di là di tutto ci sono dei nomi, giocatori che hanno fatto bene ed è inutile anticipare quello che offrirà il mercato o quello che accadrà. E’ chiaro che io da allenatore ho le idee chiare e so quello che vorrei e l’ho chiesto e la società lo sa. Mi sembra che la società sia in sintonia con me, però, dopo di verificherà tutto in sede di trattative. Non posso anticipare nulla”.      

Ha le idee chiare quindi domani con il Genoa non avrà più bisogno di fare verifiche per cui ci sarà spazio per chi ha giocato meno come Milinkovic-Savic, Bonifazi, Barreca, Valdifiori, Edera, Niang e Berenguer?

“Anche se è l’ultima partita devo dare la mentalità che domani dobbiamo fare punti. In qualsiasi partita, e l’abbiamo dimostrato nelle ultime due, non si guarda la classifica per cui domani il Toro deve affrontare una partita serie A importante e deve cercare di fare un’ottima prestazione. Come dicevo prima della precedente partita schiererò i giocatori che potranno fare bene. Le valutazioni non dipenderanno di sicuro da domani, è chiaro, però, voglio che i ragazzi vadano in campo fino all’ultimo minuto di domani facendo il massimo: questo lo pretendo! Poi se giocherà qualcuno che avrà giocato meno è perché ha raggiunto una condizione accettabile e al limite se farò un esperimento di un giocatore comunque bravo, ma che non ha il minutaggio dei novanta minuti lo metterò lo stesso anche se so che lo dovrò sostituire, ma non posso farlo con tanti avendo solo tre cambi. Magari qualche cosina la farò, però, sempre seguendo i principi che tutti i ragazzi conoscono e sono convinto che chi manderò in campo è preparato per disputare una partita all’altezza: questo ci tengo a precisare”.      

Quanto le dispiace non avere domani Belotti?

“Ho chiesto al “Gallo” di arrivare un po’ prima degli altri per vedere come sta, adesso è con il dottor Tavana e stanno valutando le sue condizioni. Se non ce la farà mi spiacerà, ma ha avuto una distorsione alla caviglia in allenamento che era imprevedibile”.

Cosa pensa sul futuro di Belotti?

“Gli parlo sempre e lui sa che il miglior “Gallo” lo vorrei sempre tenere e se lui vorrà rimanere andrà benissimo. Il discorso vale per tutti i giocatori importanti. Voglio che chi rimarrà al Torino abbia fame, fuoco, lo consideri un puto di arrivo e dia il 100 %. Tutti i giocatori che rientreranno il 6 luglio devono avere sapere questo e darmi ciò che chiedo. Sul fatto che vorrei che Belotti rimanesse non c’è da dubitare, ma non so ciò che passa nella sua testa e neppure ciò che accadrà in sede di mercato”.

Se Belotti non ce la dovesse fare per domani toccherà a Niang? Come lo giudica?

“Come tanti altri poteva fare meglio. Lui ha reso al massimo quando ha giocato da centravanti e l’avevo già verificato in Inghilterra, mentre da esterno per le caratteristiche che ha fa più fatica. Nell’ultimo periodo l’ho visto più uomo anche per la nascita della bambina. Ha mezzi incredibili, però, deve tirarli fuori e bisogna aiutarlo facendolo giocare nel ruolo nel qual e rende di più”.

Ma resterà Niang?

“Anche per lui vale quello che ho detto prima, dipenderà dalle decisioni della società”.

Ci sono giocatori che hanno il contratto in scadenza come Moretti, Burdisso e Molinaro, quale sarà il loro futuro?

“Voglio ringraziarli perché sono professionisti eccezionali e per l’aiuto che mi hanno dato per far crescere i più giovani soprattutto per far capire loro nozioni tattiche. A parte Molinaro, che ha avuto un infortunio ma prima giocava, gli altri due hanno sempre giocato. Nessuno di noi è contento del decimo posto e avremmo potuto e voluto fare di più. Al di là di qualche prestazione loro tre sono stati molto importanti anche per lo spogliatoio e per questo li stimo e anche su di loro ho relazionato la società, ma per quel che riguarda il mercato vale come per tutti, quindi, anche per loro ciò che ho detto prima.

Sirigu e N’Koulou hanno fatto bene, sarebbe importante che rimanessero?

“Se io parlo di questi due sarebbe giusto parlare anche degli altri. Sono giocatori importanti e chi ha fatto bene ed è stato funzionale ai risultati della squadra è normale che spero che rimanga. Io guardo sempre alle prestazioni e al risultato che si fa con chi è in campo. Come ripeto, voglio giocatori funzionali e coinvolti in modo che diano sempre il 100 % in modo da non dover mandare in campo chi è solo al 60-70 % perché non hanno giocato per alcune partite. E’ per questo che voglio una rosa non con un numero non eccessivo di giocatori, ma che siano di qualità” .

 Ci saranno allenamenti prima del ritiro a Bormio e poi è previsto un secondo ritiro?

“Ci raduneremo il 6 luglio a Torino e ci alleneremo al Filadelfia e, poi, l’8 andremo a Bormio dove faremo due allenamenti al giorno, molto intensi e i giocatori non vedranno loro che finiscano questi quindici giorni.  Sarà un lavoro particolare dove testerò i giocatori anche alla sopportazione al sacrificio ed è bene che questo lavoro venga svolto in altura. Dopo darò credo due giorni liberi e poi torneremo ad allenarci a Torino, sempre con ritmi alti in preparazione delle partite ufficiali a iniziare dalla Coppa Italia. Non mi piace andare a fare altri allenamenti in giro o andare ancora in montagna perché voglio che la squadra si abitui al clima e alla temperatura del luogo dove disputeremo le partite”.