Mazzarri: “Il nostro destino deve iniziare a dipendere quasi totalmente da noi”

02.05.2019 20:09 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
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Walter Mazzarri
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha presentato la partita di domani con la Juventus. Ecco tutto ciò che ha detto:

Che settimana è stata questa che precede il derby? Ci può presentare la gara di domani?

“Giocheremo di venerdì, quindi la settimana è stata corta, più corta del normale. E’ stata una bella settimana perché venivamo dalla bella partita con il Milan dove abbiamo fatto un grande risultato per cui siamo tutti contenti. Adesso faremo un’altra partita di altissimo livello e questo ci dà adrenalina e soddisfazione perché nel calcio sono queste le partite che danno queste sensazioni e lo dissi anche prima della gara con il Milan. Penso che i ragazzi siano leggermente più maturi di qualche tempo fa per poter gestire anche un po’ di euforia. Questo è il vero salto di qualità e spero che ormai sia definitivo e che domani si faccia una partita al massimo delle nostre possibilità perché comunque abbiamo lavorato bene in questi giorni”.

Il weekend sarà particolare perché sabato ricorrono i settant’anni della tragedia di Superga.

“La cosa fondamentale era che non si giocasse il maggio perché questa è una data che non va toccata, ma va solo dedicata al ricorso con tutto ciò che comporta e con le emozioni che ne conseguono. Domani giochiamo e poi sabato tutti ci dedicheremo a questa importante ricorrenza. Ricorrenza che non è importante solo per noi, ma anche per tutta l’Italia perché il Grande Torino non è solo di noi del Toro che lo possiamo ricordare cin emozione, ma è di tutta l’Italia”.

Su cosa ha insistito in questi giorni con i giocatori?

“Domani s’incontrerà la prima in classifica, mentre il Milan in graduatoria è un pochino sotto e veniva da un momento un po’ negativo. Comunque ci sono i valori nel calcio al di là delle intenzioni e della volontà non a caso ieri si è visto in Barcellona-Liverpool, partita belle e giocata bene da tutte e due le squadre, ma alla fine è stata vinta da chi aveva un fuoriclasse in più. Bisogna valutare tutto. Ai miei giocatori ho detto: “Ragazzi, quest’anno abbiamo affrontato tutte le squadre più importanti e quando abbiamo fatto le cose bene le abbiamo messe in difficoltà per cui non dobbiamo più sentire differenze. Il nostro destino deve iniziare a dipendere quasi totalmente da noi proprio perché con tutte le squadre di alta classifica non vi ho mai visto andare in difficoltà. Siamo statti sempre più o meno alla pari, anche se poi il risultato è figlio del momento con un pizzico di fortuna o sfortuna. Questo dovete averlo dentro di voi. Domani andiamo ad affrontare la prima in classifica e dobbiamo giocare con ancora più attenzione. Abbiamo già corretto gli errori fatti con il Milan e non dovremo farli con la Juventus perché è forte, ancora più forte del Milan”. Questa è la speranza per portare a termine partite di questo tipo con punti in tasca”.

Che Juventus si aspetta domani?

“Non è una squadra da sotto valutare. Il derby è il derby e non a caso ho sentito che Chiellini giocherà e anche Bonucci mentre con l’Ajax Chiellini non ha giocato perché stava male. Ci sono fuoriclasse come Messi e Ronaldo, che sono extraterresti, ma ci sono anche campioni in difesa come Chiellini che fa la differenza. Se gioca Chiellini vuole dire che la partita la faranno al massimo delle loro possibilità, perché lui incarna questo principio da sempre. E’ un fuoriclasse della difesa e insieme a Bonucci sono due grandissimi giocatori che possono determinare i risultati. Per come al penso io se con l’Ajax ci fosse stato Chiellini forse il due a uno su calcio d’angolo non lo avrebbero preso. Questo per far capire che di sicuro non sottovaluteranno questa partita soprattutto in questo momento che per noi questi punti, a quattro giornate dalla fine, posso essere importanti, più importanti del solito”.

Tenuto conto dello stato di forma delle due squadre c’è la possibilità che domani la partita finisca zero a zero?

“Non lo so, quando due squadre si affrontano in un certo modo senza sudditanza psicologica e con convinzione può accadere. Noi ora siamo in un momento in cui siamo convinti di essere una squadra che sta diventando forte può anche essere che due forze importanti si annullino. Se non ci saranno gol sarà la conseguenza di una partita comunque avvincente. Non ho la sfera di cristallo come nessuno. Se in campo ci sono due squadre che fanno bene la fase difensiva e che si affrontano con decisione alla fine può esserci un pareggio perché magari la palla colpisce il palo o ci si annulla a vicenda. Sarebbe comunque una partita avvincente, un derby importante. E’ chiaro che per gli spettatori e per tutti sarebbe meglio vedere gol perché danno adrenalina e fa piacere veder segnare, ma questo non lo posso controllare e non lo posso sapere”.

Le difficoltà di questa partita sono più psicologiche o di campo stante le assenze di Iago Falque, Djidji e Moretti, anche se tornerà Zaza?

“La cosa bella di quest’anno è che nel girone di ritorno sono mancati a turno giocatori importanti e li ho sostituiti con quelli che erano disponibili  quando si è dovuto fare risultato lo si è fatto lo stesso. Non c’era Rincon e abbiamo vinto con l’Atalanta, è mancato Baselli e abbiamo vinto con l’Inter. Questo per dire che la rosa è cresciuta, tutti hanno aumentato l’autostima, tutti si sono sentiti importanti. Non credo che dipenda da questo o da quel giocatore. Iago ci aveva dato una mano per vincere con l’Atalanta poi non c’è più stato per tutti questi infortuni e nel frattempo, ad esempio, Berenguer che era quello che giocava meno con il Milan ha fatto il gol che ha permesso di chiudere la partita. Questo innalzamento dei valori della rosa e delle convinzioni ha fatto sì che tante volte le assenze di giocatori dal cognome più o meno importante  non influissero sulla squadra e non le facessero cambiare atteggiamento. Questo mi rende abbastanza tranquillo. Iago purtroppo non c’era con il Milan, ma si è visto che siamo riusciti a vincere lo stesso. Bisogna pensare in questo modo ed essere ottimisti. Non voglio, come fanno tanti allenatori, che se manca un giocatore ci siano delle scusanti, anche perché voglio far crescere ancora di più questa rosa e voglio che tutti si sentano importanti e che appena ne hanno l’occasione lo dimostrino”.

In termini generali lo zero a zero può essere il risultato perfetto?

“Forse non mi ha sentito in altre occasioni, io non firmo mai lo zero a zero, ma voglio il massimo. Se non si segna è sicuramente pareggio, quindi, già per questo non firmo. Posso dire in generale che ci sono degli zero a zero che possono essere considerati delle belle partite, non è detto che se una partita finisce zero a zero sia brutta. Il tatticismo, la giusta neutralizzazione di azioni belle da parte di una difesa o di un portiere che fa due o tre miracoli dà lo stesso spettacolo. Se si vuole pensare in termini di punti lo zero a zero vale un punto per entrambe le squadre. Non sono abituato, anche se si gioca con la prima in classifica che ha vinto tanti scudetti di seguito e sembra invincibile, a sottoscrivere un risultato a metà. Può succedere di tutto, anche che facciamo qualche cosa di straordinario”.

Che problema ha Falque? C’è stato un ritardo nel recupero?

“Il dottore parla di riacutizzarsi del dolore al ginocchio e alla fine dell’allenamento di oggi ha consigliato di non convocarlo per domani. Non si è aggravato tantissimo, però, si vedeva che il ragazzo era condizionato quindi era inutile portarlo in panchina perché se non è al 100% non si può mandarlo in campo”.

Questo derby può essere considerato come l’esame di laurea per la squadra?

“Se si fa come si è fatto in certe partite sì. È il vero ultimo step perché se si riesce nello stadio della Juventus a fare la partita giusta giocandosela alla pari con loro come abbiamo fatto con tutte le altre squadre forti dopo allora bisogna solo crederci e stare attenti ai dettagli facendo migliorare tutti i ragazzi nelle piccole cose e possiamo sentirci grandi davvero, ma bisogna dimostrarlo e non è facile. Sapete benissimo che tutte le squadre che vanno a giocare lì, anche le grandi fanno fatica”.

Come sta Belotti e quanto questo può essere il suo derby?

“Spero che sia il suo derby perché dal punto di vista mentale è in forma smagliante e l’abbiamo visto contro il Milan. Le grandi partite lo esaltano e si comporta da grande giocatore, da trascinatore sempre  e spero che anche domani sia uno di quelli che aiuti il resto della squadra a fare una prova importante”.

Nel percorso di crescita la squadra sta aspettando i tempi che aveva previsto?

“Domani verifichiamo, abbiamo da giocare ancora quattro finali, ma alla fine nell’ultima conferenza stampa vi dirò tutto così sarò più preciso perché si avranno tutti i dati fino alla fine del campionato. Ho la sensazione che se dovessimo finire bene queste quattro gare come abbiamo fatto nelle quattro gare precedenti vorrà dire che avremo bruciato le tappe e anche di molto. Non era facile prevedere che a questo punto saremmo stati dove siamo così vicini a squadre che in estate si pensava che avrebbero avuto 10-15 punti in più e, invece sono a 1-2 punti e qualcuna sotto. Per scaramanzia vorrei parlare di queste cose adesso e farlo a fine campionato, oggi vorrei focalizzarmi sulla partita di domani. Per scaramanzia bisognerebbe veramente finire il campionato come stiamo facendo da qualche giornata a questa parte e si può dire anche dal girone di ritorno”.

In percentuale quanto si può concretizzare il sogno Champions dei tifosi?

“Domani sarà una partita fondamentale per qualsiasi cosa perché tempo fa una partita del genere al 99% il risultato era già stabilito, mentre ora almeno c’è la possibilità di sperare di fare qualche cosa di straordinario con la Juventus. A quattro giornate dalla fine il risultato di domani può dire molto per tutto e non solo per la Champions. Sognare per i tifosi è bello e già dargli la possibilità è bello, ma fermiamoci qui perché si è già a buon puto poiché si può sognare qualche cosa visto che prima non lo si poteva fare. Adesso però pensiamo solo a domani”.

Come gestirà le assenze di Moretti e Djidji?

“Siamo ai minimi termini. Se voglio giocare ancora a tre ho solo Bremer che è un ragazzo che comunque sta facendo benissimo in allenamento è ho fiducia in lui e ci penserò fino all’ultimo. Potrei anche abbassare De Silvestri, ma potrei anche giocare con la difesa a quattro, lo abbiamo fatto a volte, dipenderà anche come giocherà la Juventus. Ho delle soluzioni, anche se Moretti era una garanzia e per Bremer sarebbe stato più facile giocare con il Sassuolo, ma se giocherà dall’inizio potrebbe ave un buon approccio in una partita così importante senza avere troppi patemi d’animo grazie all’aiuto dei compagni proprio perché si tratta di una partita straordinaria. Parlerò con lui e valuterò domani dopo la rifinitura”.   

Per arrivare a risultati importanti in Italia e all’estero servono di più i giocatori o il gioco?

“L’organizzazione è molto importante e se si allenano bene i giocatori bravi sembrano bravissimi e se sono bravissimi diventano campioni. L’organizzazione è importanti soprattutto per squadre che non possono permettersi di comprare sempre campioni affermati. Un giovane con il tempo se allevato bene si può scoprire che è un campione. Come ho detto prima il Liverpool ha valori assoluti, ma i Barcellona ne ha ancora di più assoluti perché ha Messi, un fuoriclasse più degli altri, e in quella partita ha fatto la differenza perché il gioco del Liverpool non è stato tanto differente da quello del Barcellona, anzi forse considerando che giocava fuori casa si può considerarlo superiore. La differenza l’ha fatta un fuoriclasse assoluto rispetto agli altri. Sono importanti tutte e due le componenti poi le percentuali vanno analizzate di volta in volta e servono entrambe per fare i grandi risultati e soprattutto durare nel tempo”.