Mazzarri: “E’ grave essere usciti dalla Coppa Italia per ingenuità e per non aver segnato, ma i ragazzi vanno sostenuti”

13.01.2019 22:16 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Walter Mazzarri
TUTTOmercatoWEB.com
Walter Mazzarri
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

L’allenatore del Torino, Walter Mazzarri, in conferenza stampa ha commentato la sconfitta con al Fiorentina e l’eliminazione dalla Coppa Italia. Ecco che cosa ha detto:

Il primo tempo poteva essere giocato meglio da entrambe le squadre e, forse, quando recuperavate palla potevate sviluppate l’azione più velocemente e qualche movimento in più dei giocatori senza palla avrebbe aiutato, così come certi controlli avrebbero dovuto essere eseguiti meglio e certe imprecisioni nei passaggi sarebbero da evitare. E’ immaginabile che nell’intervallo abbia detto alcune cose alla squadra, infatti, c’è stata maggiore determinazione, però, ancora errori sotto porta e la Fiorentina nel finale ha sfruttato le occasioni avute e potevano essere gestite meglio le situazioni dei due gol subiti. C’è rammarico per l’eliminazione dalla Coppa Italia?

“Vero. Nel primo tempo anche per merito della Fiorentina, Chiesa faceva un pressing feroce sul nostro portiere, non era facile imporre il nostro gioco e mi sembra che lo abbia detto anche Pioli che il campo oggi non aiutava lo svilupparsi in velocità dell’azione. Eravamo la squadra che doveva fare di più e siamo stati penalizzati dal non poter giocare più in velocità, ma non mi voglio attaccare a questo perché il merito va alla Fiorentina che ci veniva addosso. A un certo punto sembrava che si stesse giocando a pallavolo tutti eravamo tutti lì e c’erano ribattute e la palla rimbalzava. La partita è stata veemente, loro ci venivano addosso e sono stati anche ammoniti, quindi, il merito va anche all’altra squadra che non ci ha fatto fare il nostro gioco, però, nel primo tempo avremmo potuto andare in vantaggio, anche se è vero che la Fiorentina avrebbe potuto farci gol se non avessimo respinto alcune palle. Sono d’accordo sul fatto che il primo tempo è stato equilibrato. Nel secondo abbiamo attaccato come ci è accaduto altre volte ed è normale poiché la partita andava vinta nei novanta minuti e ci sta che nel primo tempo una squadra forte come la Fiorentina non ci abbia fatto giocare e ci abbia creato dei problemi. Nel secondo tempo quando ci siamo messi ad attaccare in modo veemente avremmo dovuto segnare, fare almeno un gol. Poi, quando si spendono tante energie, anche per tirare fuori il “cuore Toro” visto che ormai abbiamo la mentalità di schiacciare l’avversario e di andare a fare la partita, ci sta che una squadra forte com’è la Fiorentina faccia qualche contropiede poiché ha giocatori specialisti in questo. Però, per assurdo, nella partita scorsa di campionato con i viola abbiamo fatto noi dei contropiede e loro erano stati bravi a impedirci di segnare, mentre oggi noi non siamo riusciti a evitare di prendere gol. Soprattutto in occasione del primo gol si poteva bloccare il contropiede a centrocampo se solo si fosse fatto un fallo tattico. In occasione dei loro due gol Aina si è fermato perché ha visto che l’altro andava a chiudere e Lyanco non si è capito, ma forse è inciampato oppure è scivolato. Dopo si sarebbe potuto rimediare, ma la giornata è stata così e se si pensa che se non fosse stato annullato il nostro gol si sarebbe potuto vincere, ma giustamente era fuorigioco se hanno guardato così a lungo prima di decidere (il silent check degli addetti al Varè durato quasi cinque minuti, ndr). Un episodio più due ingenuità incredibili e così si è buttata via la qualificazione. Del secondo gol subito è meglio non parlarne, la palla era in nostro possesso e invece di girarla dalla parte opposta è stata messa sul piede del giocatore della Fiorentina e a quel punto non si può dire altro. Dal punto di vista della volontà non c’è niente da rimproverare, ma se si vogliono vincere certe partite dobbiamo essere più furbi e smaliziati e non a caso avevo “violentato” N’Koulou per farlo giocare (era debilitato dall’attacco febbrile di due giorni fa, ndr) perché in certe gare a livello difensivo bisogna essere cattivi, tenaci, sempre concentrati ed esperti. Oggi abbiamo fatto alcune ingenuità, ma poi è chiaro che bisogna fare bene in attacco perché se avessimo segnato noi per primi probabilmente la partita sarebbe andata diversamente, ma il calcio è questo e in questo momento ci gira così. Mi spiace che siamo usciti dalla Coppa Italia: è grave. Mi spiace per tutto quello che si è detto, almeno si sarebbe potuto andare ai supplementari e poi si sarebbe visto come finiva. La Fiorentina è forte e si deve rispettare l’avversario, ha giocatori importanti e se li si lascia giocare … Lei ha parlato del nostro gioco, ma se si lascia giocare la Fiorentina … Siamo stati bravi anche noi a chiuderli e a pressarli, è stata una partita equilibrata”.

Si ha la sensazione che la squadra fallisca sempre l’esame di maturità, forse è questo il maggior rammarico?

“Purtroppo questa era una partita secca (non c’era il ritorno, ndr) e siamo usciti dalla competizione. Nell’ultima gara del girone d’andata con la Lazio abbiamo sbagliato il gol e subito dopo loro hanno segnato facendo un eurogol, mentre noi abbiamo sbagliato un gol (De Silvestri sbarcato ha mandato alto, ndr) che di solito chiunque avrebbe fatto. Ha ragione nel momento in cui si ha la sensazione che si possa fare veramente il salto decisivo, parlo soprattutto del campionato, non riusciamo. Bisogna lavorare a testa bassa e cercare di non commettere più errori. Spero che il momento cambi e anche gli episodi perché se la squadra continua con quest’impegno, questi sforzi, questa voglia e questa abnegazione … La squadra ha un’anima in questo momento, ma si deve raccogliere di più e fare qualche cosa di più”.

Non pensa che con un giocatore di qualità in mezzo al campo il famoso salto di qualità sarebbe più facile farlo?

“Sì, ma ho già detto che non p facile trovarlo. Abbiamo individuato undici, dodici, tredici, quattordici titolari, quindi, bisogna trovare un calciatore che inserito a gennaio ci dia la sensazione che sia più bravo di questi e che comunque entri a far parte degli undici titolari da subito. Deve anche avere certe caratteristiche e non è facile trovarlo. Sappiamo che tipo di giocatore servirebbe, ma il problema è che in questo momento chi lo ha non lo dà oppure chiede cifre che impossibili. Allora è meglio ottimizzare tutto e nel girone di ritorno con dieci partite in casa dovremo giocare alla morte. Se arriverà un rinforzo ben venga, ma deve essere adeguato e darci qualche cosa di più. Un riempitivo non ci serve”.

Potesse tornare indietro schiererebbe N’Koulou visto che nonostante sia stato il migliore non aveva i novanta minuti e l’ha costretta a un cambio forzato? E anche per quel che riguarda gli altri cambi, potesse farebbe una scelta diversa sullo zero a zero poiché Berenguer è entrato alla fine?

“Meno male che ho fatto giocare dall’inizio N’Koulou altrimenti quello che è successo alla fine sarebbe accaduto prima. Ci avevo pensato tutta la notte se farlo giocare oppure no perché lui non si sentiva in perfetta forma e aveva un minutaggio ridotto. Tenuto conto dell’ingenuità che abbiamo fatto l’avessimo fatta prima sarebbe stato peggio, almeno fino a quel momento con N’Koulou in campo era andato tutto bene. Ameno di questo datemene atto. Quando ho visto che abbiamo subito un gol quasi regalato alla Fiorentina e mancavano, mi pare, sette-otto minuti ho mandato in campo un giocatore offensivo come Berenguer. Due cambi sono stati forzati (quelli di N’Koulou e Baselli, ndr) e aspettavo di andare ai supplementari per fare il quarto cambio (da nuovo regolamento nei supplementari si può effettuare il quarto cambio, ndr), ma è andata così. Si vede che non è un momento buono”.   

Come sta Zaza visto che era fra i convocati, ma non è andato neppure in panchina?

“Zaza sta male altrimenti sarebbe stato in panchina”.

Ma che problema ha Zaza?

“Nella rifinitura di ieri ha avuto un problema alla caviglia, ma abbiamo provato a portarlo in ritiro lo stesso e questa mattina ha provato, però, non era disponibile”.

Il problema alla caviglia è di lieve entità?

“Non lo so, non penso sia grossissimo, ma domani sarà valutato dai dottori perché questa mattina si era deciso che non poteva giocare”.

Quando è uscito N’Koulou si è avuta la sensazione della sua mancanza poiché sembra che la sua presenza in campo dia tranquillità a tutta la squadra anche se non è al cento per cento. E’ così?

“Per fare calcio come avete visto che abbiamo fatto ultimamente serve che la difesa regga. Con avversari come la Fiorentina la difesa deve reggere spesso il tre contro tre e, grazie a Dio, i tre difensori che hanno giocato finora hanno fatto bene. Djidji nel finale ha pagato la stanchezza perché di solito certi errori, certe ingenuità non le fa poiché ormai ha esperienza. La difesa con Izzo, N’Koulou e Djidji regge ed è per questo che era fondamentale che oggi giocasse N’Koulou, ma non perché Lyanco non sia bravo. Sono convinto che se Lyanco avrà il tempo di crescere e di giocare con noi diventerà ancora più bravo di N’Koulou, però, non può permettersi di fare certe ingenuità e sicuramente N’Koulou non le fa. Episodi come quello accaduto a Lyanco possono capitare e fa parte del percorso di crescita in più era un anno che non giocava (a causa degli infortuni, ndr) a parte la gara di Coppa Italia con il Südtirol e non è facile entrare in una partita come quella di oggi, attenuanti ce ne sono mille per il ragazzo, per l’amor del cielo, e probabilmente giocherà anche con la Roma perché comunque ha qualità importanti. Adesso N’Koulou è altro giocatore rispetto a Lyanco e ricordate che tutti dicevano che N’Koulou poteva giocare solo a destra, ma io l’ho messo al centro della difesa a partire dalla partita di Genova dell’anno scorso come guida del reparto ed è un giocatori di altissimo livello e quando non c’è si vede”.

Non le è sembrata un po’ eccessiva l’inizio di contestazione da parte dei tifosi a fine partita (dalla curva Primavera hanno invitato i giocatori a tirare fuori gli attributi, ndr)?

“Mi giravano e appena è finita la partita sono subito rientrato negli spogliatoi e non ho sentito nulla. L’ho detto anche ai ragazzi e lo ripeto a voi: la squadra sta facendo il massimo di quello che può e non merita di essere contestata. E’ chiaro che io da allenatore sono arrabbiato quando si regalano le partite agli avversari. Bisogna lavorare. Credo che non si debba farsi del male da soli perché se si continua così non si cresce. Credo che la squadra oggi abbia dato l’anima e i due-tre ragazzi che hanno fatto qualche ingenuità è un processo di crescita e, secondo me, vanno capiti e sostenuti. Non posso valutare il pubblico soprattutto quando paga il biglietto perché può fare quello che vuole, però, se prima o poi si cambia e si vedono le cose in un certo modo se ne possono trarre benefici. Al termine della partita la squadra era mortificata e so di che umore erano i giocatori negli spogliatoi. Dal punto di vista dell’impegno, almeno per quel che i tifosi guardano sempre, oggi i giocatori hanno dato tutto”.

Voltando pagina, dove si possono prendere le sensazioni positive in vista della partita con la Roma?

“Da quello che abbiamo fatto anche oggi. Ognuno di noi vuole arrivare primo, io ho portato una squadra in Champions, ma non ho vinto lo scudetto, anche se ho vinto una Coppa Italia contro una squadra di quasi invincibili. Si deve essere equilibrati e valutare il periodo, quello che la squadra ha fatto nel girone d’andata e che sta crescendo e anche le potenzialità perché la Fiorentina non ha tante cose meno del Torino, di budget e di altro poiché il calcio moderno è fatto anche di questo. Se lavorando bene si riesce … allora poi potemmo avanzare di qualche posizione in classifica, ma quest’anno non stiamo sbagliando chissà cosa tenuto conto dei punti e di tutto quello che ci è successo e non voglio parlare degli arbitri, ma sapete tutto anche voi. Non bisogna ora vedere tutto nero, anche se in questa partita è andato tutto storto, è andato tutto male e si è stati buttati fuori dalla Coppa Italia. Questo brucia a tutti e non ci farà dormire questa notte i giocatori per primi e anche io, anzi, io più di tutti. Domani mattina ci rivedremo e ne parleremo, però, bisogna vedere ogni tanto il bicchiere mezzo pieno anche se si è delusi. Per certi versi, a parte le due-tre ingenuità clamorose fatte, ai ragazzi non bisogna rimproverare nulla. Secondo me quando si è data l’anima, anche se si è usciti fuori bisognerebbe che accadesse come in Inghilterra che si ricevono comunque gli applausi. Non cerchiamo sempre il passato. Oggi abbiamo preso una bella botta in testa perché ci tenevamo almeno ad andare il più avanti possibile in Coppa Italia, per vincerla con il calendario che ci hanno messo si dovevano fare miracoli calcistici sovvertendo le posizioni. Io ci speravo e ci spero sempre, però, ogni tanto quando le cose vanno male cerchiamo tutti di essere equilibrati e di vedere un pochino le cose come sono”.