Ljajic entra e accende il gioco e il Torino annienta il Cagliari
Si è interrotta la striscia negativa del Torino che ha ritrovato la vittoria con il Cagliari dopo le quattro sconfitte con Juventus, Verona, Roma e Fiorentina. La vittoria è arrivata con l’ingresso in campo di Ljajic perché prima la partita era stata quasi sempre in equilibrio dovuto anche alle squadre schierate specularmente con il 3-5-2. Mazzarri ha inaugurato per la prima volta fin dall’inizio il 3-5-2 con N’Koulou, Burdisso e Moretti in difesa e De Silvestri e Ansaldi come esterni di centrocampo e Acquah, Rincon e Baselli in mezzo e Falque e Belotti in attacco, e poi ha modificato l’assetto della squadra per aumentarne la personalità e l’incisività in attacco con il 3-4-1-2 grazie all’inserimento del serbo al posto di Acquah e a risultato acquisito ha riportato i suoi al modulo iniziale con Obi in campo al posto di Falque. Diego Lopez ha risposto con Romagna, Castan e Ceppitelli in difesa, Faragò, Deiola, Barella, Padoin e Miangue a centrocampo e Sau e Pavoletti in attacco. Il Cagliari è restato in partita per un’ora fino a quando ha mantenuto più alta l’intensità che permetteva di pressare il Torino impedendo ai granata di sviluppare il loro gioco, ma l’ingresso di Ljajic ha fatto cambiare marcia al Torino che è riuscito così a far valere la sua superiorità.
Il primo tempo, dopo un’iniziale studio reciproco da parte delle due squadre, aveva visto il Torino tra il settimo e il dodicesimo prendere il bandolo del gioco e andare vicinissimo al gol con Baselli (8’) quando su azione prolungata Rincon si era ben inserito e aveva crossato per Baselli che in corsa a pochi passi dalla porta aveva, però, colpito male e la palla era finita oltre la linea di fondo. Corso il pericolo il Cagliari ha rialzato il baricentro e con Deiola (11’) è andato lui a un passo dallo sbloccare il risultato: punizione dalla trequarti di Barella per Pavoletti che al volo ha girato sul secondo palo per l’inserimento di Deiola che non marcato da nessuno ha mandato alto sopra la traversa. Due occasioni che, però, non hanno acceso la partita perché il Torino per superare l’affollamento a centrocampo si affidava un po’ troppo ai lanci lunghi dei difensori che provavano così a cercare d’impostare la manovra offensiva, ma spesso la palla finiva per essere preda degli avversari. Nessuna delle due squadre riusciva a impossessarsi del pallino del gioco e ognuna finiva più per concentrarsi a interrompere la manovra dell’altra piuttosto che a sviluppare la propria. Il ritmo non era molto sostenuto e questo rendeva prevedibile le giocate. Infatti, si sono registrate solo due altre occasioni, una per parte, per sbloccare il risultato. Eccellente giocata di Ansaldi che ha saltato in un colpo solo sia Faragò sia Deiola entrando così in area, ma quando ha calciato lo ha fatto debolmente e sul primo palo dov’era appostato Cragno che senza problemi ha fatto sua la palla (24’). Padoin su lancio precisissimo di Ceppitelli ha bruciato in velocità De Silvestri e N’Koulou e così da dentro l’area ha potuto tirare, ma Sirigu è riuscito a intervenire con la punta delle dita deviando quel tanto che è bastato per far finire la sfera alla base del palo e poi sul fondo (31’). Altro di interessante non è accaduto e la prima frazione di gioco si è conclusa con uno scontro in area fra Castan e Burdisso con l’arbitro Della Penna che decideva che non era rigore per il Cagliari, cosa confermata dal Var intervenuto in regime di silent check. La prima frazione di gioco si è così conclusa sullo zero a zero, risultato giusto per ciò che si è visto in campo.
Nel secondo tempo Mazzarri ha fatto esordire Bonifazi perché N’Koulou aveva ricevuto una botta e per precauzione non è stato rimandato in campo e ha anche spostato Baselli in posizione di trequartista passando di fatto al 3-4-1-2. Dopo due calci d’angolo non sfruttati dal Cagliari è il Torino a rendersi pericoloso con Belotti: lancio di Baselli per Falque che si è allargato e ha servito Ansaldi arrivato a rimorchio, ma il tiro dell’argentino è stato respinto da Cragno che un attimo dopo si è ripetuto parando la ribattuta di Belotti in scivolata che non colpisce bene (48’). A provarci poi è stato Burdisso che su sviluppo da calcio d’angolo di testa si è visto deviare la palla che è terminata di poco oltre il palo (51’). La risposta del Cagliari non si è fatta attendere. Sau dal limite dell’area ha fatto partire un destro che ha costretto Sirigu a deviare in tuffo (53’). La svolta è arrivata al cinquantaquattresimo quando Mazzarri ha mandato in campo Ljajic al posto di Acquah. Il serbo si era subito messo in luce con un tiro da dentro l’area che era finito su Ceppitelli (56’). Sotto un acquazzone copioso con grandine e un vento fastidioso è arrivato il gol di Falque dopo che Baselli era avanzato e aveva crossato all’indietro per l’accorrente Belotti che era penetrato in area e aveva calciato di mancino, ma il pallone era finito sul palo, ma Falque era ben posizionato nel cuore dell’area e avventandosi sulla sfera confezionava il tap-in vincente (62’). Lopez allora ha cambiato modulo nella speranza di pareggiare sostituendo Deiola con Ceter e passando a un attacco a tre (63’), la mossa, però, non sortiva effetti e anzi il Torino raddoppiava. Giocata di Falque per Ljajic che in area si era smarcato e di destro in mezza girata batteva Cragno (66’). I due gol subiti in quattro minuti minavano le certezze del Cagliari e aumentavano le convinzioni del Torino. Lopez sostituiva Sau con Han (72’) e poi Marrarri a protezione del risultato tornava al 3-5-2 con Obi al posto di Falque (77’). Il Torino chiudeva definitivamente la sfida con Ansaldi che su azione personale avanzava sulla sua fascia di competenza e sfruttando un errore di Romagna e Faragò entrava in area e di destro batteva Cragno (80’). Ormai il Cagliari era alle corde e sul finale è arrivato anche il gol di Obi. Con un’invenzione delle sue Ljajic serviva Belotti che crossava per Obi che spediva la palla in rete (88’) tutto subito l’assistente segnalava il fuorigioco del “Gallo” e l’arbitro di conseguenza annullava, ma il Var ristabiliva la verità e segnalava che il capitano del Torino non era in fuorigioco e, quindi, l’arbitro assegnava anche il quarto gol al Torino. Ormai la partita era chiusa e prima del triplice fischio finale c’è stato solo il tempo per l’ultima sostituzione del Cagliari con Dessena che prendeva il posto di Barella (89’) e senza neppure un minuto di recupero finiva la partita. Il Torino tornava così alla vittoria e il Cagliari subiva una pesante sconfitta persino un po’ eccessiva poiché nel primo tempo non era stato inferiore al Torino.
Mazzarri dovrà tenere in maggiore considerazione Ljajic perché con lui in campo la squadra beneficia dell’imprevedibilità delle sue giocate che riescono a spostare gli equilibri perché la qualità del serbo fa la differenza e permette ai compagni di avere maggiore personalità. I granata dovranno lavorare sul 3-5-2 perché Rincon forse non ha le caratteristiche perfette per fare il centrale davanti alla difesa quando con un tocco deve innescare qualche compagno, meglio quando deve rallentare il gioco. Valdifiori potrebbe essere più adatto per questo modulo. Falque da seconda punta ha qualche difficoltà in alcuni frangenti nel trovare la posizione migliore e deve anche spendere più energie poiché ha il compito di svariare molto di più intorno a Belotti. E Belotti non riceve abbastanza palloni giocabili. Lo spagnolo è più incisivo in un attacco a tre o con Ljajic che agisce dietro lui e il “Gallo”, ma Falque potrebbe comunque essere più determinante se i centrocampisti lo supportassero maggiormente.
Bonifazi al suo esordio in serie A ha fatto il suo, ma c’è da dire che il Cagliari nella ripresa si è spento progressivamente, però, il ragazzo merita di essere rivisto anche in altre occasioni così come non sarebbe male vedere Edera, Barecca e Lyanco, quando sarà guarito. Positiva la prova di Barella che si è destreggiato discetamente al centro della mediana a cinque, bene Romagna nel primo tempo che ha lasciato pochissimi spazi a Belotti, molto meno nella ripresa quando ha sbagliato anche il tempo d’intervento su Ansaldi. Baselli con luci e ombre, ma l’errore sotto porta a inizio partita si fa fatica a perdonarglielo. Belotti non si è quasi visto nel primo tempo e ha anche sbagliato a inizio rispesa il tiro che avrebbe potuto sbloccare il risultato, poi, come i compagni ha tratto giovamento dall’ingresso di Ljajic e ha confezionato l’assist per Obi.
Nel primo tempo il Torino non ha onorato la memoria di Mondonico, ricordato dai granata che sono andati in campo con il lutto al braccio e da tutti con il minuto di silenzio, perché la squadra è stata troppo contratta come lo stesso Mazzarri a fine partita ha detto. Nella ripresa, invece, si è visto un Torino ancora non all’altezza di quello del Mondo, ma che gli si è avvicinato. Da questo si dovrà ripartite già mercoledì nel recupero con il Crotone perché solo dando continuità alla seconda parte della gara con il Cagliari i granata non torneranno a deludere i propri tifosi.