LIVE Juric: "L'incontro con i tifosi è stato top. Con il nuovo modulo Radonjic e altri sono penalizzati"

09.11.2023 18:25 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata al Grande Torino Olimpico Elena Rossin
Ivan Juric
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Ivan Juric

Il Torino dopo la vittoria in campionato a Lecce ha bissato in casa contro il Sassuolo, con l’intermezzo dell’inciampo dell’eliminazione dalla Coppa Italia. L’intento della squadra granata è di dare continuità ai due risultati positivi anche nella prossima partita in modo da ripresentarsi dopo la sosta, per gli impegni della Nazionale, avendo magari messo qualche avversaria alle spalle.
L’allenatore del Torino, Ivan Juric fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con il Monza che si disputerà sabato alle 20,45 all’U-Power Stadium.

Che gara si aspetta?
"Difficilissima. Il Monza gioca bene hanno giocatori molto associativi che si ritrovano nel gioco e nei passaggi. La loro classifica dice tutto, stanno facendo benissimo e sarà molto difficile".

Ricci e Rodriguez quando tornano?
"Ricci si è stirato, sarà abbastanza lunga. Rodriguez è difficile ci saeà a Monza, ma non ha lesioni".

Ci dice la sua versione del gesto e dell'incontro di ieri con i rappresentanti dei tifosi?
"Ieri è stato molto bello: top, ho trovato persone pure e sincere. Siamo rimasti insieme molto di più di quello che ci si aspettava. Loro ci sono rimasti male per il gesto perché pensavano che fosse rivolto a loro: il gesto c'è stato, ma era per tante cose. Non avevamo chiuso la partita e con il Sassuolo ci era già capitato due volte, ed era dovuto anche a tutto l’ambiente perché non è stato bello sentire insultare i propri giocatori per tutta la partita. Però meglio quello che non esserci, diciamo così. Secondo i tifosi è stato il loro modo di spingere la squadra a reagire, l'importante è che ci sono e che non ci sia indifferenza. E’ stato bello l’incontro, sinceramente Mi dispiace se qualcuno si è offeso e ci è rimasto male perché comunque un allenatore deve controllarsi, però in un certo senso è anche giusto esprimere le emozioni in quelle condizioni e in quel momento erano quelle".

E’ stato quel clima a far ricompattare la squadra?
"Non lo so. So solo che è da un mese che alleno di nuovo e sono un allenatore felice perché faccio allenamenti giusti, forti e intensi con idee . Con il Sassuolo c’è stata una prestazione di altissimo livello, peccato in un certo senso per il risultato (vittoria troppo stretta, ndr)  perché vedendo le statistiche poche volte ho visto una differenza così netta nelle occasioni da gol, nel dominio e in tutto: i ragazzi sono stati fantastici. Può essere che il clima abbia aiutato, la cosa peggiore è l'indifferenza. E' da un mese e anche prima che la squadra fa le cose giuste e la prestazione di lunedì non è nata per caso perché la squadra è sul pezzo".

Questo caso limite può essere una tregua, una ripartenza?
"Le prospettive sono diverse: con 53 punti per me è un grandissimo risultato, ma qui è appena sufficiente. La realtà è completamente diversa. In questi due anni sono sempre stato sincero con voi e con i tifosi: la squadra è andata oltre le proprie possibilità e ha fatto il massimo di ciò che poteva perché si partiva da un basso livello e da 37 punti. Quest'anno, anch’io come tutti voi, mi aspettavo un inizio migliore e avete percepito la mia sofferenza. Ma adesso sto allenando bene, con il Sassuolo c'è stato un dominio che si è visto raramente e arriva dagli allenamenti. Qui a Torino si vuole tanto, giustamente per la storia, e noi vogliamo darglielo. Non sono sufficienti 53 punti e noi proveremo a dare di più, anche se ritengo che sarà molto difficile. Venendo come la squadra si sta comportando ultimamente, peccato per gli infortuni, non precludo niente. La squadra è viva, ha voglia, vedo un’applicazione fantastica e vedo il fanatismo che prima mancava e la prestazione con il Sassuolo è derivata da tutto quello che è stato fatto in settimana. Adesso speriamo che questa roba qui continui: ci saranno alti e bassi, ma che ci siano molte più prestazioni di questo livello e non quelle di cui ci siamo lamentati sia voi sia io".

Ci sono leader nello spogliatoio?
"Ci saranno alti e bassi, ma ho la percezione che siamo giusti per l'intensità negli allenamenti e nei comportamenti e si capisce quando tutti si abbracciano alla fine della partita con i magazzinieri e i fisioterapisti. La partecipazione è importante. E' da un mesetto che vedo queste cose. Non c'è un leader, ma più gente che va forte e si sente coinvolta. Sono molto contento e soddisfatto di come sta nascendo la cosa. Magari ci voleva un tonfo anche umano, lo considero così l’approccio alle cose, per ritrovare questa roba dell'altra sera".

Anche con il Sassuolo Tameze ha fatto il braccetto a destra, a che punto è la crescita di Sazonov? Come sta Zima?
"Zima sta meglio, come avete visto sia con il Frosinone che ha giocato 120 minuti sia lunedì sera che contro Pinamonti non gli ha fatto toccare palla e ha fatto molto bene. Ha questo problema, ma abbiamo aumentato la forza del ginocchio e comincia a reggere gli allenamenti e andrà sempre meglio. Sazonov è un ragazzo splendido, ma deve lavorare tanto per raggiungere certi livelli. E Tameze è uno spettacolo umano, un ragazzo che hai valori umani fantastici: gioca terzo senza problemi, ha fatto due assist ed è un leader assoluto in tutto e sta facendo benissimo in un ruolo non suo: sono soddisfatto".

Si è rivisto Radonjic in campo, le problematiche sono superate?
"Giochiamo con due attaccanti ed è penalizzante per lui, come per altri. Lo userò quando penso sia giusto".

Cos'è cambiato da quest'estate ad oggi? Quali erano i problemi?
"I problemi desso sono gli infortuni. La squadra ha raggiunto un livello di gioco importante durante l'anno scorso e giocava bene a calcio e penso che ci fossero margini di miglioramento a livello di conoscenza di certe situazioni ed eravamo convinti che mentalmente la squadra fosse a posto e che potevamo lavorare sui particolari dando per scontato l’aspetto fondamentale a livello umano della presenza in campo. Abbiamo trascurato questo, le cose semplici, come quando educhi un figlio a salutare. Cose basilari per una squadra di calcio: essere un gruppo, allenarsi forte, essere amici, una famiglia. Ci siamo un po' persi, anche perché, come ho detto, io ho permesso o non ho annusato prima certe situazioni che dovevo annusare. Ma da un mese vedo le cose che piacciono a me, che ci sono sempre state. Ci sono alti e bassi, ho percepito le cose negative che ci sono state  e vedo una squadra come l'ho vista negli ultimi due anni. E in un certo senso anche di più".

C'è stata una ricompattazione?
"Deve succedere. Ieri è stato top, abbiamo parlato veramente bene, ho visto bravi ragazzi, sinceri, puri che vogliono bene al Toro e faranno di tutto per il successo del Torino, che è il nostro obiettivo: loro come tifosi e io come allenatore. La squadra, secondo me, lo percepisce, è giusta e mi auguro di ripartire. Ci saranno ancora brutte partite, così è il calcio, ma serve che durante la settimana, in partita e nei cambi la squadra sia quella che sto vedendo. Mi auguro che accada questo, il campionato è appena cominciato e abbiamo più punti dell’anno scorso e se non sbaglio più punti degli ultimi cinque anni ed è paradossale guardando il clima che c’è e anche la mia insoddisfazione che c’è stata. Sono molto fiducioso".

A Monza utilizzerà Buongiorno a sinistra o Vojvoda basso?
"Siamo corti senza Djidji, Schuurs e anche adesso Rodriguez. Dobbiamo inventarci qualche cosa, come l’utilizzo di Buongiorno con il Sassuolo a sinistra e Zima in mezzo oppure magari mettiamo Vojvoda come terzo. Sarà una sfida diversa rispetto al Sassuolo, gli spazi sono diversi e anche il modo di giocare, ma dobbiamo trovare un modo per rendere. Ma i ragazzi anche fuori ruolo stanno dando un contributo importante come Tameze e Vojvoda".

Passare al 3-5-2 le fornisce l'assist per rompere il “cordone ombelicale” con Gasperini?
"I concetti sono gli stessi. Tatticamente è un po’ diverso, trovi nuove soluzioni, come con l’Inter con quatto difensori, ma la voglia di fare la partita, di pressare e non aspettare rimane sempre. Mi sembra che Sanabria e Zapata si esprimono veramente bene. Trovare nuove soluzioni a un allenatore dà stimoli nuovi con altre situazioni. Ti fa anche piacere vedere una squadra che calciava poco in porta a che adesso tirare tantissimo. Questo vuole dire che ci sono anche altri modi di fare le cose senza rinunciare al credo di fare la partita, di essere aggressivi e pressare e non subire l’avversario. E’ una bella cosa. Poi ognuno di noi, ci sono tanti che arrivano dalla scuola di Gasperini, e anche Palladino fa cose diverse e si va in differenti direzioni, però resta il voler fare la partita”.