LIVE - Juric: "Buttati al vento 40 giorni per lavorare: in ritiro squadra incompleta e ancora adesso a livello numerico, ma sono contento dei nuovi"
Il Torino dopo aver battuto in Coppa Italia il Palermo e aver passato il turno si appresta al debutto stagionale in campionato. L’allenatore del Torino, Ivan Juric, fra poco in conferenza stampa presenterà la gara con il Monza, che si disputerà domani alle 20,45 all’U-Power Stadium.
Sono successe tante cose in estate. Come ricostruisce questo periodo?
"Ci sono state le vacanze e poi abbiamo fatto un ritiro veramente brutto, nel senso che c’erano pochi giocatori e non era facile lavorare. Noi eravamo molto concentrati su questo fatto di lavorare con i giocatori che c’erano preparandoci bene per il campionato sperando che la squadra venisse completata"
E’ soddisfatto del gruppo che ha a disposizione?
"Penso che la squadra sia incompleta a livello numerico di struttura. Sono contento dei nuovi arrivi. C’è stato un po’ l’andazzo dell’anno scorso: abbiamo preso giocatori che sulla carta sono ottimi, ma che hanno fatto fatica nelle ultime stagioni e li stiamo prendendo in prestito. Più o meno il copione dell’anno scorso. Ci auguriamo che i vari Vlasic, Miranchuk e Radonjic che hanno fatto male, qualcuno nell’ultimo anno altri anche prima, che qui rendano meglio, che facciano bene e diano il loro grande contributo, andiamo su questa strada. Così anche per Lazaro. Mancano dei giocatori, il mercato è lungo, e verranno presi, ma i calciatori non sono figurine che arrivano e li metti subito dentro e giocano. Ci vuole tempo. Penso che abbiamo buttato al vento 40 giorni e avremmo potuto lavorare meglio ed essere sicuramente più pronti"
Cosa pensa del Monza alla prima in Serie A e che ha una squadra profondamente rifatta?
"Stroppa ha il suo gioco e hanno preso giocatori importanti ed è rimasta una base dall’anno scorso così hanno lavorato sugli stessi concetti. Ci aspetta una partita difficilissima, palleggiano bene e hanno un gran buon gioco. Vediamo come noi riusciremo a rispondere. Mi aspetto una partita impegnativa e difficile e non so ancora come riusciamo a rispondere a questo tipo di partite".
Alla fine della scorsa stagione aveva detto che si aspettava 10 giocatori e il presidente qualche giorno fa ha detto che ne prenderà ancora 3/4. Quanti se ne aspetta?
"Secondo me ci mancano giocatori nel senso che è andato via Bremer, il miglior difensore della Serie A, e finora non è arrivato nessuno. Non è semplice, in particolare per come giochiamo noi, inserire nuovi giocatori. In certe situazioni le nostre richieste sono diverse e chi arriva ha bisogno di tempo per assimilarle. Ad esempio, con il Sassuolo quando Frattesi ha preso palla e Pobega prese un’infilata dopo un mese e per noi questo è morte se non siamo ben allenati. Secondo me, si fa fatica a fare questo tipo di calcio. Ci vuole tempo per lavorare. Ci mancano giocatori sia a centrocampo, sia dietro. Davanti sono arrivati Miranchuk e Vlasic e sono molto contento, ma vengono da stagioni nelle quali hanno fatto male, ma possono fare meglio. E bisogna valutare anche altre situazioni, mentre sulle fasce siamo a posto. Con questi ultimi due acquisti abbiamo aumentato la concorrenza”.
Come sono i rapporti con Vagnati? Si sente dire che dopo la lite siete più amici di prima?
"Sono contentissimo della reazione di Davide di quel giorno perché finalmente ho visto uno che vuole reagire, lottare. Spero che quella grinta la metta nelle situazioni che veramente servono alla squadra. Sono contento della sua reazione perché, a volte,è un muro di gomma, passa sopra alle cose, mentre reagendo si vede che ha tanta voglia di fare bene e spero che la utilizzi per migliorare la squadra. Con Lui c’è un rapporto ottimo ... normale"
Non è arrivato il sostituto di Bremer e domani non ci saranno Buongiorno e Zima. Chi schiererà?
"Abbiamo provato questa settimana la soluzione Adopo. E’ un giocatore che ha fatto la mezzala nella Viterbese e cerchiamo di adattarlo un po’. So che è un centrocampista e si trova meglio li in mezzo, però adesso la situazione è questa, vediamo ancora domani, ma andiamo su questa strada. Qualche esperimento lo abbiamo fatto, so che non è il massimo, ma, secondo me, può fare anche bene"
La scelta di Lukic come capitano da cosa dipende?
"E' qui da sei anni. L’anno scorso ha fatto il salto di qualità sia per la personalità sia per il modo di allenarsi e di fare le cose. Mi sembrava una scelta diciamo abbastanza naturale per la militanza in società e per il modo di essere"
Quali gerarchie ci sono in porta?
"In ritiro abbiamo valutato i due portieri e sono alla pari. In questo momento gioca Vanja, che ha fatto benissimo in ritiro e nelle amichevoli quindi sarà lui il titolare".
Sulle fasce, Lazaro entra in competizione con Aina e Vojvoda o con Singo?
"Sulle fasce siamo a posto. In teoria sono tutti destri, però si possono adattare a sinistra e ho più opzioni: Aina può giocare a destra e a sinistra come Lazaro così come Vojvoda. L’unico che rimane fisso a destra è Singo. Non c’è concorrenza, ma vedo come stano”
Tornando alla partita sul Palermo, come ha visto la squadra che nel primo tempo ha faticato e poi ha fatto molto bene?
“Non ho visto una bella partita, anzi. Si sono viste certe situazioni, ma anche cose che non mi sono tanto piaciute. Questa settimana abbiamo lavorato tanto per migliorare alcuni aspetti perché ho la percezione che siamo più indietro di quello che mi aspettavo sulla comprensione del gioco e sulle idee e anche sullo stato di forma di certi giocatori. Ci sono stati momenti belli con belle azioni. La squadra per pensare di competere in Serie A deve fare completamente altro”
Già la scorsa estate chiedeva giocatori per tempo, è deluso? Si sente preso in giro?
“Alla fine il mio lavoro è questo e sono pagato, anche tanto, proprio per questo. Il presidente ha detto che la società ha avuto perdite per quattro anni di fila e sono veramente tanti i soldi persi. L’anno scorso siamo riusciti ad abbassare il monte ingaggi tantissimo visto che sono andati via giocatori come Sirigu, N’Koulou, Baselli, Rincon e ora Belotti e Ansaldi, tutti con stipendi altissimi e sono arrivati ragazzi che guadagnano tre/quattro volte in meno. Poi magari prendiamo giocatori in prestito che guadagnano tanto. Dal mio punto di vista abbiamo sistemato i conti e siamo riusciti con la vendita di Bremer a 41 milioni più 9 di bonus. Sicuramente il presidente ha ottenuto quello che voleva: ricostruire la società e non perdere più soldi. In questo siamo riusciti alla grande e lui è molto soddisfatto e contento perché è riuscito ad abbassare il monte ingaggi e ha ottenuto il risultato arrivando al decimo posto che permette di avere 7 milioni in più di diritti televisivi e così il Torino diventa economicamente più competitivo. Si sono venduti giocatori a tantissimi soldi e sono diminuite le perdite. Anche lui ha detto di essere rimasto soddisfatto per ciò che è stato fatto. Anche per questa stagione mi sembra che il presidente abbia la stessa idea e l’andazzo è questo. E poi, in tutta sincerità, non voglio litigare più. Per fare il bene della società alle volte bisogna litigare, fare casino, però arriva un momento in cui mi concentro veramente sul campo e capisco che su certe cose non posso influire, è impossibile, non riesco a far passare le mie idee e per un allenatore che si dice che valorizza i giocatori averli per tutto il ritiro è un abisso rispetto ad averli adesso. Allora mi concentro molto sulla squadra e faccio il mio: lavoro con i ragazzi che rispondono bene e lavorano come cani. Cercheremo di migliorarli, di farli crescere e di ottenere il massimo da loro: adesso questa è la mia idea”
Però sembra deluso?
“No, no. Tutto mi sembra bello chiaro. Parlando con il presidente, lui è Rcs, La 7 e Torino. E’ molto chiaro. Ci sono dinamiche nelle quali non posso influire. Non sono deluso. Lavoro con grandissimo entusiasmo con i ragazzi e le difficoltà sono quelle che ho detto. Non abbiamo un difensore, non c’è uno come Pobega o Mandragora, ma non sono deluso pur se ci sono delle difficoltà. Lavoro con grande entusiasmo. Per certe cose è così, ci si mette una pietra sopra: è inutile fare polemiche o litigare se non condividiamo certe cose. Io faccio bene il mio ed è quello che alla fine conta: vivo, alleno al massimo, do tutto e cerco di trarre il massimo dal gruppo che ho”
Per quel che riguarda i difensori è seguito dalla società? Ne arriveranno uno o due?
“Per essere sincero, quando si lavora si prova attaccamento e si diventa entusiasta, si vuole fare e la si vede in un certo modo. Per fare questo lavoro ci vuole tanta energia, si diventa emotivi e ci vuole una grandissima grinta per trasmettere e cambiare. L’anno scorso c’è stato per questo un grandissimo dispendio energetico per sistemare anche le cose all’interno della società. E il presidente mi ha permesso di lavorare con calma e serenità e nessuno ci dice niente facendo le nostre scelte. In questo si può lavorare benissimo e allora si prendono a cuore certe situazioni e si vola poi però si prendono due schiaffi e ci si abbassa. E’ come per i 5 Stelle prometti, ma poi non puoi fare un c… Abbiamo perso 8 giocatori e la cosa che mi dà fastidio e si sottovaluta dicendo che quello non era buono, l’altro non poteva giocare, ma che erano uomini veri che hanno dato un grandissimo contributo da titolari e da subentranti e non è facile sostituirli se si vuole creare di nuovo un gruppo che ha un grandissimo entusiasmo come aveva quello dell’anno scorso”
Quanti giocatori si aspetta ancora e con quali caratteristiche?
“Abbiamo perso Bremer e poi io ho fatto sempre e solo l’allenatore e le caratteristiche le deve sapere il direttore come è stato con me a Crotone con Ursino e a Verona con D’Amico che è entrato nella mia testa. Sono i direttori che devono fare, io devo concentrarmi sul campo. E’ Vagnati che deve sapere quali caratteristiche giuste deve avere un giocatore e quando c’è la possibilità intervengo anch’io perché c’è la possibilità come su Vlasic e Radonjic in modo da avere un giocatore importante in attacco. Mi aspetto sicuramente il sostituto di Bremer e con Izzo ho fatto una scelta e spero che possa . essere sostituito. A centrocampo manca qualche cosa. Poi bisogna fermarsi e vedere se potremmo migliorare certe situazioni dove numericamente siamo a posto, ma si può migliorare”
E in porta?
“In porta il titolare in questo momento il titolare sarà Milinkovic-Savic. Magari mi sbaglio, ma lo vedo più maturo. Come per tutti i giocatori ci sono periodi di alti e bassi, ma il periodo di lavoro gli è servito molto ed è migliorato in questo ritiro e nelle amichevoli”
Domani inizia il campionato il primo senza Belotti, lo ha sentito in estate? Si aspettava che a oggi fosse ancora senza squadra?
"Ci sono le difficoltà, pero magari è normale, poi uno si mette e lavora. Non è che sono delusissimo. La prima partita sarà difficile e poi dopo una settimana di lavoro miglioreranno quelli che sono appena arrivati. Pian piano faremo le cose bene e sono convinto che faremo una squadra nuovamente buona. Poi dipenderà da noi, da me e dal mio staff, quanto cresceranno i giocatori. Belotti è una grande persona che ha ancora tanto da dare come giocatore e ha dato tanto al Torino per tanti anni, ma aveva bisogno di prendere un’altra strada e la sua scelta è da rispettarsi"
Dei nuovi arrivati, anche se li ha visti ancora poco, c'è qualcuno, magari Miranchuk, che può inserirsi velocemente e magari giocare già domani se non da titolare almeno a partita in corso?
"Miranchuk ha il vantaggio che è stato allenato da Gasperini e conosce i concetti di gioco, è importante conoscere certe situazioni. Sicuramente è molto più semplice inserire Miranchuk, penso che ci voglia veramente poco, che magari un altro giocatore che arriva completamente da un altro modo di giocare. Poi dipende anche dalle capacità del calciatore di apprendere. Miranchuk si è allenato, ma ha fatto poche amichevoli, pochi minuti, ma penso che si troverà subito bene perché tra noi e l’Atalanta, nel modo di giocare, ci sono tante cose simili"
Quindi può giocare dall’Inizio?
“Miranchuk sa quello che deve fare. Giochiamo con la difesa a tre e sa che nella fase difensiva i nostri principi sono un po’ diversi da quelli delle altre squadre. All’Atalanta in due anni non è riuscito a fare bene e a conquistarsi una maglia da titolare, ma qui ha una grande occasione per dimostrare il suo valore. Se lo mettessi dall’inizio … Lui è fuori dal contesto di chi ha bisogno di tempo per adattarsi. Con me lui sa quello che deve fare”.
Qual è l'obiettivo del Torino per questa stagione?
" Non lo so. E’ veramente difficile dirlo. L’anno scorso siamo arrivati decimi, che comunque è un buon risultato, però abbiamo perso 8 giocatori e rimango dell’idea molto importanti. Adesso arriveranno i nuovi che sostituiranno chi c’era. Abbiamo perso Bremer che per me era un fuoriclasse quindi non so quali sono gli obiettivi, vedremo partita dopo partita. Dipenderà molto da quanto miglioreremo e da quali giocatori arriveranno. E’ difficile fissare un obiettivo come magari possono fare altre squadre, vedremo"
Che giudizio dà su Bayeye? Per lei, qual è il suo ruolo ideale?
"Bayeye ha fatto molto bene a Catanzaro in Serie C. Per l’emergenza che avevamo ha fatto il terzo in difesa e ha fatto il suo, ma è un quinto di destra e penso che in quel ruolo siamo coperti. E' un ragazzo di prospettiva, deve fare un passo dopo l'altro. E' un bravissimo ragazzo, un professionista serio. A sinistra fatica quindi il suo ruolo ideale, naturale è un quinto di destra".
E su Seck? Che margine di crescita ha?
"La sua crescita si percepisce tanto, ma in questo momento deve chiarirsi le idee: non sarà convocato perché ha idee un po’ diverse. Vediamo che cosa succede”.
Ma ha idee diverse relative al calcio oppure ad altro?
“Il resto non mi interessa (ride, ndr). Ha idee di calcio diverse. Secondo me, non è chiaro con se stesso. Non so. In questo momento ha dubbi sul suo futuro quindi starà fuori”.
Questo è un campionato particolare che si fermerà a novembre per i Mondiali. Come vi siete preparati? Che cosa si aspetta poiché ci saranno molte partite ravvicinate?
"Partite ravvicinate no. Adesso abbiamo un periodo di 4 settimane con una gara a settimana e questo permette di lavorare bene. Non abbiamo fatto cose molto diverse rispetto agli altri anni, un gruppo è arrivato subito mentre un altro un po’ più tardi perché avevano giocato in Nazionale. Qualche cosina l'abbiamo modificata, ma non troppo. In ritiro abbiamo fatto tanti esperimenti e abbiamo avuto tante emergenze e magari qualche giocatore fa fatto subito troppi minuti perché non ne avevamo altri nel suo ruolo. Non è stato un ritiro come ci si aspetta e dove si poteva lavorare bene. Ma c'è un numero di giocatori che sta bene e vuole partire subito forte".
Relativamente ai trequartisti, le coppie sono Radonjic-Vlasic sul centrosinistra e Linetty-Miranchuk sul centrodestra?
“Dipende se si gioca contro una difesa a tre o a quattro e in quest’ultimo caso allora modifico un po’ di cose. L’anno scorso ci mancava un trequartista, anche se c’era Praet ma non si trovava benissimo da trequartista là in mezzo. Oggi questo ruolo lo potrebbe fare bene Vlasic e anche Ilkhan, seppure sia un ragazzino veramente giovane, però vediamo là davanti cosa fa. Se l’avversario in difesa è a tre fino all’altro giorno puntavamo molto su Seck con Miranchuk. Può starci anche Linetty, mentre dall’altra parte Radonjic-Vlasic”.
Pensa di essere considerato una sorta di Giovanna d'Arco dai tifosi del Toro. E' dispiaciuto della lite con Vagnati?
"Ma è stato bellissimo (riferendosi alla litigata, ndr), è l'essenza delle cose. Ero felicissimo. L'ho provocavo talmente tanto che quando ha reagito ho detto: "Finalmente!". E poi gli ho detto: “Va bene, adesso questa grinta la trasformi”. Come si fa con un giocatore. Se ne passano tante. Poi c'è stato il filmato, ormai il mondo è questo e tutti hanno pensato chissà cosa, ma io credo che sia stato un bel momento anche per Davide e può essere un bello slancio per la sua carriera".
E’ stato un momento verità alla Blade Runner “Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare”. Lavorare al Torino è un po’ così?
“In che senso? Che cosa vuole dire?”
Quel concetto di normalità nella gestione di una squadra, di una società …
“No, non è così. Penso che il presidente parli chiarissimo ed è anche molto sincero: non vuole perdere i soldi come è accaduto negli ultimi anni. Sono stati veramente tanti ed è giusto che non li perda. Ha investito su di me e sul mio staff e sul lavoro. Cerca di fare le cose da una parte con i giocatori in prestito che danno forza alla squadra a livello di prestazioni e dall’altra prendendo giocatori giovani che magari guadagnano poco per riuscire a trovare la via vincente e giocare bene a calcio. Poi ci sono cose da migliorare, c’è da capire quali giocatori per caratteristiche hanno futuro e chi no. C’è tanto da migliorare, ma su questo è tutto veramente chiaro. E’ un po’ diverso, ma ci si adatta”
Si aspetta il ritorno di Praet?
"Praet è un grande giocatore, ma ci sono difficoltà quando si prendono i giocatori in prestito. Di solito un anno ti danno il giocatore in prestito e poi dopo si aspettano che venga comprato. Secondo me noi non siamo in grado in questo momento di comprare Praet. Ed è stato così con Brekalo, Pobega e gli altri. Adesso ci sono Lazaro, Vlasic, Miranchuk ed anche Radonjic che è una scommessa che però speriamo di vincere”
Quale sarebbe nel caso la difficoltà con Radonjic?
“E’ un ragazzo che ha insistito molto per venire qui, era la sua volontà. Per me quando ti prende Sabatini non sbaglia (quando era alla Roma prese un giovanissimo Radonjic, ndr). Ha grandissimi colpi e talento come abbiamo visto con il Palermo, ma non è mai riuscito ad avere continuità e a giocare bene. Tutto il resto gli mancava. Con il Palermo era tempo che non vedevo un giocatore fare così: accelerazioni, dribbling, sinistro, destro e colpo di testa. Mi auguro che lavori bene, è l’unico particolare, così farà una grande stagione e troverà la continuità c e così alla fine saremo tutti felicissimi”.