LIVE Baroni: "Col Pisa in porta Paleari. Ngonge non in perfette condizioni, ma sarà della partita. Per fare risultato non dobbiamo scendere di un gradino dalla nostra prestazione massimale"
Il Torino con il pareggio col Bologna ha ottenuto il quarto risultato positivo consecutivo che gli ha fruttato otto punti nelle ultime quattro gare. Proverà quindi ad ottenere il quinto con il Pisa che ha sette punti in meno.
L’allenatore del Torino, Marco Baroni, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con il Pisa in programma domani alle ore 15 allo stadio Grande Torino Olimpico.
Quanto ancora l’attenzione della squadra è un problema? Dove vede margini di crescita nel Torino?
"Gli errori ci sono e fanno parte del gioco, dello sport e del calcio. L'attenzione fa parte della mentalità quindi dobbiamo lavorare molto su questo e la squadra lo sta facendo. Stiamo creando di creare una base importante e forte che dia sostegno per poi guardare in alto. Ma solo lavorando sulla base poi si può guardare oltre. In questo momento la crescita della squadra è costante, non dobbiamo scendere dalla nostra prestazione massimale specialmente con il Pisa che è squadra ostica, fisica, concentrata, che ci crede ed è feroce. Servirà la nostra prestazione massimale sotto tutti gli aspetti: fisico, mentalità e di grandissima attenzione".
Domani giocherà Paleari? Come gerarchie ci può essere un ribaltone con Israel?
"Mi sono già espresso: non sono abituato a vedere titolari. E nel Torino non esistono titolari perché è una forma di rispetto verso tutti i calciatori e il loro impegno, dedizione e lavoro. Israel è un portiere bravo e di valore, e sarà il suo valore che eventualmente lo riporterà in porta, non le gerarchie. Non esistono gerarchie, se pensassi questo commetterei un errore e questo lo voglio allargare a tutta la rosa perché così c'è uno stimolo costante nel lavoro e ognuno di loro sa che deve dare il massimo poiché chi dà il massimo poi gioca. Paleari? Siamo contentissimi di lui, sta facendo benissimo e si è fatto trovare pronto quindi sarà ancora lui in porta".
Chi può migliorare dal punto di vista del ritmo offensivo e sulla velocità?
"Quando parlo di ritmo offensivo parlo di ritmo di squadra, il Torino deve costruire le azioni da gol collettivamente e non individualmente. A noi serve ritmo di squadra: giocare veloce e non lo possono fare solo 1 oppure 2 giocatori, ma è il collettivo che deve avere velocità perché è questo che ci serve contro una squadra solida e fisica come è il Pisa”.
Come sta Ngonge?
"Non è in perfette condizioni, è uscito dolorante a Bologna. Ieri ha lavorato e sarà della partita, ma ho attaccanti bravi e giocheranno tutti. Tutti daranno il massimo, ne sono certo".
Quale può essere l'ambizione del Torino?
"Mi ripeto, stiamo lavorando sulla base, su una base forte. Il nostro obiettivo è ritrovare un'identità di squadra e la solidità. La mia attenzione e quella dello staff è proprio sulla base e solo dopo potremo guardare all'altezza e a dove possiamo arrivare. La nostra attenzione è lì e dobbiamo fare questo lavoro con grande umiltà, dedizione e partecipazione come sta facendo tutto il gruppo in questo momento".
Le ultime prestazioni e i risultati hanno aumentato l'autostima e la consapevolezza di fare qualche cosa d’importante?
"I risultati portano fiducia e convinzione, poi però vanno riportati all’interno della sfera dell'umiltà perché è nell’umiltà, nella dedizione e nella ferocia del lavoro perché solo questo porta a dare continuità ai risultati. In questo momento è importante la crescita prestazionale della squadra, la dedizione, la compattezza e lo spirito di sacrificio che i ragazzi stanno mettendo. Continuiamo a lavorare su questo aspetto. Io credo sempre molto nell’umiltà perché quando un giocatore fa così e lavora con attenzione che lo induce alla cura del dettaglio, a guardare passo dopo passo, pallone su pallone, metro su metro è poi lì dentro che c’è la vera crescita del gruppo e della squadra".
Qual è il dettaglio che farà la differenza contro il Pisa? Cosa chiederà a livello del gioco offensivo alla sua squadra?
"Avere la consapevolezza che il Pisa è ostico e difficile da affrontare infatti ha fatto prestazioni importanti anche nelle ultime due gare con squadre importanti. Hanno fiducia e convinzione, quindi, consapevoli di questo, dobbiamo guardare alla nostra prestazione che deve avere energia, ritmo, attenzione, compattezza e ferocia. Il risultato sta dentro lì, non scendere di un gradino dalla nostra prestazione massimale".
Il 3-5-2 è una sorta di porto sicuro oppure ci può essere margine per variarlo con la maturazione della squadra?
"Non chiudo porte a variazioni. Parto sempre dai giocatori e poi cerco di cucire dove la squadra si sente più comoda e la squadra si sente meglio. Abbiamo principi di gioco ed è in questi che dobbiamo stare più che dentro gli schemi. Questi principi poi permettono, una volta che li si rispetta, eventualmente di fare anche qualche piccolo cambiamento. La cosa importante è sempre la squadra e i calciatori io li metto al centro ed è lì dentro che dobbiamo rimanere".
Come stanno Anjorin e Ismajli?
"Ismajli è probabile che giochi, sta sempre meglio, anzi sta bene ed eventualmente ha un problema di tenuta nei 90 minuti. Anjorin è un giocatore per fondamentale e importante perché ha tanta qualità e forza: ha avuto questa brutta fascite, ne sta uscendo piano piano e ora alterna momenti in cui sta meglio e altri meno bene, però sta lavorando con la squadra mentre prima si allenava a parte. Sono molto fiducioso, è vicino e deve trovare la miglior condizione. Non deve pensare ai 90 minuti, ma a una parte di gara".
Qualche scelta di domani potrà essere in funzione del derby?
"Ci penseremo domani dopo le 17. In questo momento, c'è soltanto questa partita: avessi 11 diffidati, li farei giocare tutti. Ci aspetterà poi dopo una partita meravigliosa, La Partita, ma ci penseremo da domani dopo le 17".
Come procede la maturazione di Casadei?
"Ho grande visione su di lui e stiamo lavorando insieme. E’ un giocatore di spazio e lui deve avere questa visione, Sta bene fisicamente, quindi non è questo il problema, ma si sta costruendo nel ruolo. Deve portare la sua presenza in ogni fase della gara perché ha le qualità per farlo. Ho grande fiducia nel suo miglioramento perché fin dal primo giorno l’ho visto molto partecipe e convinto. Spero di portarlo alla mia visione, che è molto alta".
Ci sono altri giocatori che possono cambiare ruolo, come ad esempio è accaduto a Tameze?
"Tameze sta molto bene. Non è che voglio cambiare ruolo ai giocatori, ma ci sono alcuni fattori: la necessità, il miglioramento della squadra, la compatibilità del giocatore con la variazione del ruolo e poi la disponibilità. Io parto sempre dalla disponibilità e ho molti giocatori disponibili. Quando faccio cose del genere parto dalla convinzione e, come per Casadei io parto dalla mia convinzione e poi la condivido con il calciatore".
Biraghi è un po' penalizzato dal 3-5-2?
"Oltre ad essere un titolare, lo considero un capitano. E’ un giocatore che ha un percorso importante, con il suo lavoro in settimana e con la dedizione e la professionalità che ha riesce a essere contagioso ed è d'esempio per i più giovani. Ho massima fiducia in lui, ma in questo ruolo, che è molto dispendioso, ho giocatori e, come ho detto prima, chi non parte poi subentra. Non esiste di certo un problema Biraghi".
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