Le grandi trattative del Torino - 2017, Cairo regala a Mihajlovic il pupillo Niang
Ha dovuto aspettare un anno, poi Sinisa Mihajlovic è stato accontentato: dopo dodici mesi di Toro, infatti, il tecnico serbo ha potuto riabbracciare M’Baye Niang. Era riuscito ad esaltarlo in rossonero, in una delle poche parentesi felici dell’attaccante franco-senegalese in serie A, e ora voleva riprovarci sotto la Mole. L’estate del 2017 è tutta dedicata alla ricerca di una punta per esaltare le caratteristiche offensive del Toro di Mihajlovic, nella seconda metà di agosto si intensificano i contatti con il Milan. Il punto di svolta è rappresentato da un certificato medico: Niang viene esentato dagli allenamenti per il troppo stress, con Vincenzo Montella e tutto l’ambiente è rottura totale. All’orizzonte, però, c’è anche lo Spartak Mosca, pronto a mettere sul piatto 20 milioni di euro, decisamente di più rispetto all’offerta di Cairo. Per Niang sono giorni di riflessione, alla fine la chiamata di Mihajlovic sarà decisiva: 15 i milioni versati al Milan per il prestito con obbligo di riscatto alla prima presenza, l’attaccante diventa così l’acquisto più oneroso dell’era Cairo (verrà superato l’estate scorsa da Simone Verdi, 25 milioni).
Come spesso accaduto in passato, però, Niang fallisce. Con Mihajlovic confezionerà la miseria di un gol e un assist, a gennaio si concretizza così l’esonero del serbo e l’arrivo di Walter Mazzarri. Un altro allenatore che già aveva conosciuto il classe 1994, i due si erano incrociati in Inghilterra ai tempi del Watford. La partenza sembra buona, due gol nelle prime tre con il nuovo tecnico, ma sarà semplicemente un fuoco di paglia. Nella seconda parte del girone di ritorno, tra problemi fisici ed esclusioni tecniche, Niang concluderà l’avventura al Toro con un altro fallimento. Ad agosto 2018 farà ritorno in Francia, al Rennes, dove ad oggi in 80 presenze ha segnato 29 reti. Un bottino discreto, che ha permesso a Cairo di non centrare una minusvalenza clamorosa: il club francese lo ha riscattato l’estate scorsa, pagando di fatto quanto il Toro aveva investito per strapparlo il Milan.