Le difficoltà di Vagnati a prendere i giocatori che servono a Giampaolo
Chissà se Davide Vagnati quando ha deciso di passare dalla Spal al Torino pensava che al suo primo banco di prova, l’attuale sessione di calciomercato, avrebbe incontrato tante difficoltà nelle trattative per comprare i giocatori che servono al neo allenatore Giampaolo. Non che il mister abbia chiesto chissà quali giocatori dai cartellini con costi esorbitanti, tutt’altro, ma il direttore tecnico avendo un budget limitato si trova in difficoltà. Palese il retroscena svelato da Tuttosport sulla trattativa con la Sampdoria per Linetty, prima scelta di Giampaolo per il ruolo di mezzala. Nel primo incontro tra Vagnati e Osti l’offerta del Torino è stata di 8 milioni e il giorno successivo il direttore tecnico granata ha dovuto dire che non poteva sborsare più di 7 perché Cairo riteneva questa la cifra congrua. Cosa che ha lasciato basito Osti e ha fatto andare su tutte le furie il patron dei blucerchiati Ferrero, che così ha alzato di un altro milione la sua valutazione passando da 12 a 13.
Ovviamente la trattativa è divenuta ancor più in salita e la forbice fra domanda e offerta è aumentata, passando da 4 a 6 mln, anziché convergere verso un punto di compromesso tra le parti che poteva essere prima attorno ai 10 mln. Magari alla fine il Torino la spunterà, tanto più che il club blucerchiato ha bisogno di incassare una ventina di mln dalle cessioni, ma il rischio è che si vada per le lunghe e che Giampaolo per l’inizio del ritiro il 22, fra quattro giorni, non abbia una pedina che ritiene fondamentale per l’impianto del gioco che dovrà essere assimilato dalla squadra.
Certo Vagnati avrebbe dovuto sapere che Cairo ha un modus operandi in sede di mercato parecchio sparagnino quando si tratta di comprare e particolarmente “aggressivo” quando deve vendere un giocatore, infatti, di solito chiede cifre alte per realizzare plusvalenze, ma toccare la realtà con mano e dover fare marcia indietro su quanto detto non deve essere piacevole. Vagnati rischia di finire nel tritacarne, come già capitato a più riprese ai suoi predecessori, e Giampaolo dovrà affrontare le stesse difficoltà con le quali si sono confrontati gli allenatori che sono passati prima di lui sulla panchina granata. Sinceri auguri a entrambi, pare proprio che ne abbiano bisogno.