La squadra ha la struttura di base ora si lavora per rinforzarla

Oggi l’undici titolare c’è, ma non basta per puntare alla parte sinistra della classifica. Ogbonna e D’Ambrosio sono in partenza, mentre Cerci fino all’ultimo potrebbe cambiare maglia, però Cairo può tenerlo come fece con altri in passato.
21.06.2013 11:40 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
La squadra ha la struttura di base ora si lavora per rinforzarla
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© foto di Federico De Luca

Tutto è bene quel che finisce bene: Cerci, Darmian, Glik e Basha sono rimasti in granata, e il solo Migjen è finito alle buste, per gli altri si è trovato un accordo prima. Oggi il Torino ha un undici titolare che è la base per la squadra del prossimo campionato, praticamente mantenendo il gruppo dello scorso anno ad eccezione di chi era in prestito e di chi come Coppola, Bianchi o Masiello aveva il contratto in scadenza, di nuovi ci sono solo il vice portiere Padelli e il centrocampista Farnerud, ma la differenza è che quasi tutti i calciatori sono di proprietà ad eccezione del solo Barreto che è rimasto in comproprietà con l’Udinese, ma continuerà a giocare nel Torino.

Ventura può essere soddisfatto visto poi che il calciomercato ufficialmente aprirà i battenti solo fra dieci giorni (il primo luglio) poiché può contare su un gruppo che ha già assimilato il suo sistema di gioco e conosce pregi e difetti di ogni calciatore. Iniziasse oggi il campionato in campo andrebbero con il 4-2-4: Gillet, Darmian, Glik, Ogbonna, D’Ambrosio, Gazzi, Vives o Basha o Farnerud, Cerci, Meggiorini, Barreto e Stevanovic o Vives, mentre in panchina si accomoderebbero Padelli, Di Cesare e due fra Farnerud, Basha, Vives e Stevanovic. Come base è accettabile perché potenzialmente per ripetere i risultati della scorsa stagione servirebbe solo un attaccante e un esterno alto sinistro da inserire nei titolari e qualche riserva, ovviamente però per puntare alla parte sinistra della classifica il tasso qualitativo andrebbe aumentato soprattutto in mediana e in attacco.

Il discorso vale solo se chi oggi c’è rimarrà, ma qualche cambiamento ci sarà. Lasciando da parte il discorso legato a scommessopoli e quindi a Gillet, Gazzi e Barreto, le decisioni le prenderà la Procura Federale e si spera che arrivino il più in fretta possibile già a ridosso dell’inizio del ritiro e che come sostengono i tre calciatori sia provata la loro innocenza o almeno possano cavarsela con omesse denunce. Per tre altri giocatori di primo piano e per un altro paio il restare in granata è tutto da decidersi: Ogbonna non resterà così come Stevanovic, su Cerci c’è un bel punto interrogativo e Di Cesare e D’Ambrosio vorrebbero accasarsi altrove. Chiaramente lo scenario muterebbe molto se tutti e cinque durante l’estate cambiassero squadra, soprattutto se si trattasse di Ogbonna, Cerci e D’Ambrosio.

Per Angelo l’addio potrebbe già concretizzarsi in queste ore o all’inizio della prossima settimana, però se al contempo si annunciasse la permanenza di Rodriguez, che lo scorso anno lo aveva sostituito egregiamente, grandi apprensioni non ci sarebbero.
Discorso molto più complesso quello che riguarda Cerci. Sarà sicuramente il tormentone estivo per i tifosi, ma Cairo potrebbe agire come fece con Ogbonna e Bianchi le scorse due stagioni e trattenerlo. Non dipenderà però solo dalla volontà del presidente perché se Alessio ricevesse offerte per giocare in squadre che puntano allo scudetto e che magari disputano anche tornei internazionali allora potrebbe chiedere di essere ceduto e Napoli, Inter e Milan sono pronte ad agire offendo al Torino contanti e contropartite tecniche e un contratto sostanzioso al giocatore, decisamente superiore ai tetti che si è imposto il club granata e anche alla possibile deroga che potrebbe decidere di attuare per l’esterno. Però non c’è da escludere che le tre pretendenti nel corso dell’estate non preferiscano puntare su un giocatore di maggiore esperienza internazionale e quindi Cerci rimarrebbe al Torino, sperando che non lo ritenga un ripiego in mancanza di altre offerte.
Mentre per D’Ambrosio lo scenario è per certi aspetti più chiaro poiché è lui che vuole andare via perché non è in sintonia con l’allenatore e in più il suo contratto scadrà a giugno 2014 quindi per non correre il rischio di perderlo a parametro zero la società lo accontenterà cedendolo, salvo che la frattura fra Danilo e Ventura sia ricomposta e il giocatore decida di rimanere prolungando il contratto, ma questa ipotesi al momento appare decisamente improbabile.

Il Torino potenzialmente c’è, ma essendoci ancora incognite su giocatori di primo piano non si può dire che il mercato sia tutto in discesa. Ora però la società deve fare passi concreti o nella direzione di una salvezza senza troppi problemi o puntare con decisione alla parte sinistra della classifica, il tempo per agire al meglio c’è, basta utilizzarlo tempestivamente come si augurano Ventura e i tifosi.

 

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