La situazione di Izzo e il punto sui rinforzi da dare a Mazzarri

Il difensore ha richieste dall’Italia e dall’estero. Il Torino sta lavorando per far sì che la squadra sia subito al massimo competitiva.
04.07.2019 11:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Armando Izzo
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Armando Izzo
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nelle ultime ore nell’ambiente Toro c’è fermento e non solo perché oggi inizia la stagione con il raduno della squadra al Filadelfia che poi domenica si trasferirà a Bormio dove trascorrerà il ritiro in altura, ma il fermento è dato dal mercato. In particolare tengono banco due questioni: Izzo e i nuovi rinforzi da consegnare a Mazzarri in modo che assembli una squadra che possa essere competitiva, in Europa League, ma anche in campionato e in Coppa Italia. Torinogranata ha quindi indagato per capire qual è l’attuale situazione.

Izzo. Il giocatore arrivato la scorsa estate si è subito inserito negli schemi di Mazzarri ed è diventato un punto fermo della difesa. Facendo bene nel Torino è anche entrato nel giro della Nazionale per cui è normale che altri club sia in Italia, Roma e non solo, sia all’estero, Arsenal, Everton e Manchester United abbiano messo gli occhi su di lui. Il Torino non solo non lo vuole cedere, ma sta intavolando discorsi con il suo procuratore per prolungargli il contratto oltre il 2023 e adeguare il suo stipendio, attualmente è di 1,3 milioni, a quello dei giocatori top granata che ne percepiscono sui 2. Izzo si trova bene al Torino e non è una persona ingrata con chi gli ha permesso di esprimersi al meglio e di diventare tra i difensori più interessanti del panorama italiano e non solo. Allo stesso tempo chi ne cura gli interessi lo deve fare al meglio, quindi, tratta con il Torino per il rinnovo, ma sente anche le proposte di altri club, che pervengono pure al Torino per il cartellino, e che cosa offrono. Nel gioco delle parti poi ci sta che ognuno cerchi di tirare l’acqua al suo mulino. Alla fine verranno tirate le somme e tutti valuteranno che cosa è meglio fare e non va dimenticato che al termine di questa stagione ci sarà l’Europeo e chi è nel giro della Nazionale è meglio che giochi in una squadra che già conosce e dove è titolare inamovibile e che Cairo non ha mai venduto i suoi gioielli dopo una sola stagione. Oggi Izzo è un giocatore del Torino e molto probabilmente lo sarà anche il 3 settembre quando il mercato avrà chiuso i battenti, poi si sa che tutto può succedere.

Rinforzi. L’ossatura e il grosso della squadra già ci sono per cui il Torino ha bisogno di aggiungere qualche elemento per completare al meglio l’organico ed essere competitivo su tre fronti. E’ evidente che Mazzarri preferirebbe avere già oggi tutti i giocatori a disposizione, ma non sarà così perché, ad esempio, Ola Aina è impegnato in Coppa D’Africa, Millico è fra i pre-convocati dell’Under 19, Rincon ha finito venerdì scorso l’avventura in Copa America e ha appena iniziato il doveroso periodo di riposo e Lukic è stato impegnato con l’Europeo di categoria, quindi, anche lui ha diritto alle vacanze, Parigini sta recuperando dall’operazione fatta l’11 giugno e deve svolgere ancora allenamenti personalizzati. Tutto ciò rientra nella normalità e non deve stupire è evidente che i tifosi e lo stesso Mazzarri si augurino di vedere al più presto nuovi giocatori indossare la maglia granata e allenarsi con la squadra. L’intenzione del Torino è di consegnare al più presto a Mazzarri i rinforzi: un uomo per l’attacco e uno per la fascia. I dirigenti granata sono impegnato in trattative, su tutte quelle per Verdi e Mario Rui, ma la distanza fra le richieste e le offerte è ancora ampia, troppo ampia. Anche in questi casi ogni parte cerca di ottenere ciò che vuole e trovare accordi è possibile, ma ci vuole tempo. E’ vero che la prima partita che conta quella dell’andata della qualificazione all’Europa League è il 25 fra ventuno giorni, ma gli avversari non saranno da far tremare le ginocchia visto che di tratterà o degli ungheresi del Debrecen o degli albanesi del Kukesi, vanno rispettati e ci mancherebbe, però sono alla portata. Nessuno nega che prima gli allenatori hanno i giocatori chiave a disposizione e meglio è poiché riescono a impostare il lavoro senza doverlo variare in corso d’opera man mano che arrivano i nuovi, ma il Torino non spende cifre folli per i giocatori e neppure eccedere nel pagare gli stipendi. Giusto? Sbagliato? E’ così.