La sfida del Torino è provare a battere una cosiddetta grande: nel mirino la Roma

26.11.2021 10:30 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Vojvoda
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Belotti e Vojvoda
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Finora il Torino di Juric non è riuscito a fare punti con squadre che sono più forti di lui, le cosiddette grandi. Solo sconfitte con, nell’ordine, Atalanta, Lazio, Juventus, Napoli e Milan, domenica sul far sella sera, fischio d’inizio alle ore 18 l’avversario sarà la Roma che almeno una battuta d’arresto sulla carta non preventivata l’ha avuta: il Venezia neo promosso in Serie A. Per il resto la squadra di Mourinho ha dovuto arrendersi a Verona, Lazio, Juventus e Milan e non è andata oltre il pareggio con il Napoli.

Per la verità per i granata non sarebbe solo questione di battere una grande, ma in caso di vittoria avrebbero la possibilità di dare un impulso alla loro classifica, mettendosi magari alle spalle qualcuna delle altre squadre che adesso affollano la zona centrale della graduatoria. Infatti, con i suoi 17 punti il Torino occupa l’11esimo posto, ma Bologna e Verona hanno rispettivamente solo uno e due punti in più, mentre il terzetto formato da Juventus, Fiorentina e Lazio quattro e la stessa Roma non è poi così aventi essendo a quota 22 ed occupando la 5ª posizione. Al contempo però il Torino non può non tenere conto che alle sue spalle c’è un gruppetto di squadre che lo potrebbero sorpassare in caso di sconfitta nella Capitale: l’Empoli è sotto di una lunghezza, il Sassuolo e il Venezia di due e l’Udinese di tre. A seguire la Sampdoria di cinque. In un battito di ciglia il Torino potrebbe ritrovarsi a ridosso della zona nobile della classifica o scivolare verso quella che rischia di essere coinvolta nella lotta per non retrocedere.

E’ evidente quindi l’importanza di vincere con la Roma. Juric prima della partita con l’Udinese lo aveva detto che la squadra nelle successive partite che separano dalla fine del girone d’andata era sotto esame e che i match con Roma, Empoli, Cagliari, Bologna, Verona e Inter sarebbero serviti a capire la forza del Torino. Il mister granata deve continuare a fare i conti con l’emergenza infortuni sono improbabili i recuperi di Mandragora, Ansaldi, Rodriguez e Verdi, difficile persino che possano essere arruolabili anche solo per la panchina. La vittoria con l’Udinese, per quanto non priva di sofferenza nel finale, ha dato ulteriori prospettive al Torino che vanno coltivate per non restare nel limbo di chi non rischia nulla, ma neppure può aspirare a niente.