La minifuga alla faccia di tutto e tutti

Il distacco dal Pescara permette al Torino di affrontare il Padova con maggiore tranquillità, pensando solo a tamponare i problemi dovuti alle squalifiche e agli infortuni che lasciano a Ventura uomini contatissimi in difesa e a centrocampo.
28.11.2011 08:07 di  Elena Rossin   vedi letture
La minifuga alla faccia di tutto e tutti
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Con cinque punti in più del Pescara, sei del Sassuolo e sette della coppia formata da Padova e Verona a ragion veduta si può parlare di minifuga, mini non per sminuire quanto sta facendo il Torino, ma per logica visto che si è giocata la diciassettesima giornata e alla fine del torneo ne mancano ancora venticinque. Conquistare i tre punti con il Livorno era fondamentale e i granata lo hanno fatto, così possono impostare meglio il lavoro in vista delle due prossime delicatissime gare contro Padova e Pescara. Delicatissime in primo luogo perché, soprattutto nella trasferta in Veneto, Ventura avrà gli uomini contatissimi a causa dei ben noti infortuni e delle squalifiche di Basha, Parisi e Vives, che erano diffidati e contro il Livorno sono stati ammoniti, per fortuna che quella a Bianchi è stata ridotta di una giornata, così il capitano potrà essere utile alla causa sabato. In secondo luogo perché i granata affronteranno due squadre che li inseguono e vorrebbero rallentarne la corsa.

Finora il Torino ha sempre fatto risultato con le dirette inseguitrici in trasferta vincendo con Verona (1-3), Reggina (0-1) e Sampdoria (1-2) e pareggiando con il Sassuolo (0-0) e in casa battendo il Varese (2-0). Potendo incontrare il Padova dall’alto dei cinque punti di distacco dalla seconda mette i granata nella condizione psicologica di affrontare la gara senza il timore di essere agganciati da una concorrente e non è una cosa da poco, visto che Ventura sarà obbligato a mandare in campo una formazione molto prevedibile, per non dire obbligata, sia in difesa sia a centrocampo. In mediana gli unici giocatori a disposizione saranno De Feudis e Iori costringendo il mister ad optare per un centrocampo a due. Solo se D’Ambrosio riuscirà a recuperare, sabato è uscito in barella all’ottantacinquesimo, si potrebbe ipotizzare una linea centrale a tre con lui De Feudis e Iori, sacrificando però Di Cesare a fare il terzino destro e quindi schierandolo in difesa con Glik, Ogbonna e Zavagno e lasciando il solo Pratali in panchina nella speranza che a nessuno venga neppure uno sternuto. Così facendo in panchina oltre a Pratali non ci sarà nessun altro difensore e nessun centrocampista, salvo aggregare qualche ragazzino della Primavera giusto per far numero, senza nulla togliere ovviamente ai ragazzi allenati da Asta.

In attacco qualche soluzione in più Ventura l’avrà. Stevanovic  con il Livorno aveva la febbre infatti ha giocato solo nel primo tempo, ma in una settimana potrà guarire e seppur debilitato e affaticato, come si è visto nelle ultime gare, sarà a disposizione. Verdi e Oduamadi stanno bene e Antenucci continua a sacrificarsi giocando da esterno, l’unico ad essere in calo di forma è Ebagua, ma anche lui stringendo i denti e trascinato dai compagni e dal pubblico, che continua a premiare il suo impegno, sostenendolo come più volte è accaduto anche sabato all’Olimpico, troverà la forza per essere più concreto in campo. L’allenatore del Torino potrà optare o per il solito attacco con due esterni e due centrali oppure schierare Sgrigna trequartista, che faccia da raccordo fra mediana e attacco, libero di agire senza dare punti di riferimento agli avversari e decidere quindi di posizionare un centrale più avanzato e in questo caso la scelta dovrebbe ricadere su Bianchi che ha le caratteristiche tecniche per farlo. Che il cielo preservi tutti i giocatori granata, altre defezioni sarebbero una punizione ingiusta che penalizzerebbe oltremodo la capolista.