La lezione del derby: basta errori evitabili e più cinismo
Le partite sono fatte anche di episodi e non sempre basta che una squadra effettui una buona prestazione per ottenere un risultato positivo, esempio lampante il derby Juventus-Torino di domenica. I granata sono stati a un soffio dal pareggiare, ma alla fine proprio un episodio li ha condannati garantendo i tre punti ai bianconeri. Negli episodi inevitabilmente, nel bene e nel male, i singoli hanno responsabilità enormi. Nel derby gli episodi chiave sono stati quattro. Tre negativi per il Torino: il rigore, la perdita della palla nei secondi finali e la conseguente prodezza di Pirlo. Uno per la Juventus: non aver fermato la corsa di Peres. Chiaramente in una partita chi commette più errori finisce per perdere è così è stato per il Torino.
Analizzando nell’ordine si deve partire dal rigore. Minuto 13’ con il risultato che era sullo zero a zero. Punizione per la Juventus da posizione favorevole nei pressi dell’area di rigore e non defilata, quindi con la possibilità per Pirlo di cimentarsi nella sua specialità, la barriera formata da giocatori granata e bianconeri è dentro l’area e l’arbitro Orsato a parole e mimando con un gesto ricorda ai calciatori che non devono alzare il gomito per proteggersi il volto. Un attimo dopo fischia la ripresa del gioco, Pirlo calcia ed El Kadduri alza il gomito e intercetta la palla. Rigore, sacrosanto. Ma che cosa sarà mai passato per la testa di El Kaddouri? Persino all’oratorio conoscono la regola che in area, se non si è il portiere, non si può intercettare la palla con gli arti superiori. Cosa ancora più grave l’arbitro lo aveva appena detto. Il Torino quindi ha subito il rigore a causa di un gravissimo errore evitabilissimo commesso da un suo giocatore. Non ci sono scuse e l’episodio non è perdonabile perché è inammissibile: per colpa di El Kaddouri il Torino si è ritrovato a dover rimontare un gol alla capolista e per giunta in casa sua.
Minuto 22’ Peres al limite della propria area riceve il pallone inizia a correre sulla fascia supera Evra, Vidal lo affianca senza però tagliargli la strada e finisce per essere superato anche lui, che non solo non lo chiude verso la linea laterale, ma persino si allarga verso il centro del campo permettendo così al brasiliano di entrare indisturbato in area e dopo settantotto metri di corsa scagliare sul secondo palo il pallone alla velocità di novantotto chilometri all’ora che rimbalza sul montante e entra in rete. Storari non poteva farci nulla ed è stato anche molto lucido Peres che è andato al tiro senza servire Quagliarella e Amauri che erano posizionati nella parte centrale dall’area, ma marcati a uomo dai difensori bianconeri.
Minuto 92’ con il risultato sull’uno a uno e a meno di sessanta secondi dal fischio finale, poco fuori della propria area di rigore e a ridosso della linea laterale, Benassi circondato da due bianconeri e non supportato al meglio dai compagni si fa portare via il pallone da Bonucci.
Minuto 93’ Bonucci dopo aver sottratto il pallone a Benassi serve Vidal che passala la palla a Pirlo che segna. Fischio finale e vittoria per la Juventus.
Quella che di fatto è una beffa per il Torino maturata negli ultimi secondi della partita ha come inevitabile colpevole Benassi che avrebbe dovuto lanciare la palla lontano e non continuare a giocarla cercando di difenderla, meglio ancora se la spediva in tribuna. E’ vero che l’arbitro avrebbe in quest’ultimo caso prolungato il gioco di qualche altro secondo, però tra la rimessa in gioco e il fischio finale era quasi impossibile che la Juventus riuscisse a impostare un’altra azione d’attacco e finalizzarla. Benassi è indubbiamente stato ingenuo, per non dire altro, perché anche in questo caso sono cose che sanno e fanno benissimo anche i bambini all’oratorio, quindi per lui non ci sono grandi attenuanti. Però per essere onesti intellettualmente va dato un concorso di colpa ai compagni che non lo hanno aiutato abbastanza nel difendere palla accorrendo in suo aiuto. Ma c’è anche un altro che rientra nel concorso di colpa ed è l’allenatore Ventura, che al minuto 91’ aveva sostituito El Kaddouri con Sanchez Miño, visto che la squadra stava pareggiando in casa della capolista e il Torino non conquistava un punto in un derby dal 26 febbraio 2008 perché non ha mandato in campo un giocatore esperto che potesse nei due minuti finali gestire la palla e coordinare i compagni? In panchina c’erano Bovo, Molinaro e Farnerud, ben tre giocatori d’esperienza e qualità, quindi non mancavano le alternative, nulla ovviamente contro Sanchez Miño, però in certi frangenti ci vogliono scelte particolarmente oculate. Magari la Juventus avrebbe segnato comunque o magari no.
In casa Torino si parla tanto e giustamente di crescita e di gruppo, però si deve anche tenere conto che nel calcio i singoli possono fare la differenza nel bene, leggasi Peres e Pirlo, come nel male, EL Kaddouri, Evra, Vidal e Benassi, giusto per rimanere in tema di derby. La sconfitta ha annullato quanto per novantadue minuti aveva fatto nel suo complesso la squadra granata, certo la prestazione non sparisce, ma nel calcio conta e tanto il risultato. Far tesoro di quanto accaduto nel derby ed evitare errori gravi e banali, come quello di El Kaddouri in area, e sapere gestire con cinismo e furbizia le situazioni, come la palla non allontanata da Benassi e la scelta relativa alla sostituzione nel finale da parte di Ventura, sicuramente aiuteranno il Torino e porteranno anche punti.