La difesa e il contropiede di Mazzarri una tattica vincente se …
Mazzarri da tempo ha le idee chiare su come deve giocare il Torino e fin dalla scorsa stagione sta cercando di inculcarlo nella testa dei giocatori granata. Il suo credo si basa sul difendersi per poi ripartire, può sembrare una visione del gioco un po’ troppo cauta, ma per squadre non di primo livello ha il suo perché. Scriverlo o dirlo è ovvio e banale, ma sapersi difende è fondamentale per non perdere, però, non basta perché bisogna attaccare per vincere, altro concetto tanto lapalissiano e scontato quanto imprescindibile.
Per ottenere un risultato positivo, al netto delle sviste arbitrali, Mazzarri ha bisogno della massima concentrazione da parte dei suoi giocatori che devono essere sorretti dalla forma fisica e dalla volontà di applicarsi. Con la Roma lo si è visto a tratti e soprattutto nei primi venti minuti della ripresa, però, errori individuali e collettivi sia in fase difensiva sia in quella offensiva ci sono stati e questo ha fatto sì che i giallorossi, che hanno maggiori qualità, alla fine siano riusciti a vincere. Il risultato per il Torino però poteva essere differente se ci fosse stata una maggiore fluidità nel giro palla, una più elevata rapidità nei contropiede e reciproco aiuto dei giocatori quando un compagno era pressato dagli avversari. Certo alcuni giocatori sono giovani e mancano un po’ nella visione del gioco, altri sono arrivati da poco e non hanno ancora avuto il tempo per assimilare schemi e maturare la necessaria intesa con i compagni, ma, ad esempio, l’errata diagonale di Ola Aina e lo spostarsi di N’Koulou (sarebbe dovuto andarci qualcun altro) per provare a chiudere la falla apertasi in area in occasione del gol partita di Dzeko sono errori che hanno un peso e che non devono più ripetersi. Più grave ancora, però, è che nessun giocatore del Torino abbia impedito a Kluivert di portare avanti l’azione e di crossare per Dzeko che si trovava solo soletto sul secondo palo, infatti, l’olandese ha tagliato tutto il campo e una volta giunto sul fondo ha appunto crossato. Neppure in una partita dei Pulcini è perdonabile che non si riesca a fermare un giocatore che taglia tutto il campo e arriva sul fondo e crossa, nella peggiore delle ipotesi si deve arrivare al fallo tattico e pazienza se si rimedia un cartellino giallo. Un po’ di “cattiveria agonistica” e di furbizia ci vuole, come insegnano le grandi squadre.
Domenica sera con l’Inter il Torino, a prescindere dal modulo e dagli uomini che manderà in campo Mazzarri, dovrà essere più preciso nei passaggi, accorto a non permettere agli avversari di portare a compimento azioni offensive, capace di fare i movimenti necessari a smarcare, scaltro nello sfruttare eventuali errori altrui e incisivo sottoporta altrimenti uscirà dal Meazza con una sconfitta. L’Inter dal canto suo non farà sconti perché deve farsi perdonare la sconfitta con il Sassuolo e questo renderà Spalletti e i tutti i nerazzurri ancora più determinati e agguerriti.